Wirtschaft | L'intervista

Il futuro è drone

In che modo le nuove tecnologie possono essere impiegate. Dicono la loro Adriano Favre, direttore del soccorso alpino valdostano, e Sebastian Mayrgündter (IDM).
Drone
Foto: SoLeon

Nell’immaginario collettivo i droni sono spesso associati all’invasione incondizionata della privacy o a scenari bellici in cui velivoli da combattimento mettono a segno attacchi chirurgici letali. Ma gli utilizzi dei droni sono naturalmente molteplici; possono servire a cercare persone disperse, essere impiegati nelle produzioni cinematografiche o misurare terreni impraticabili. Sia a livello nazionale che locale questi campi d’azione sono oggetto di studio da parte degli esperti del settore. Fra questi, specificamente nell’ambito delle operazioni di soccorso, Adriano Favre, consigliere del Corpo Nazionale soccorso alpino e speleologico e direttore del soccorso alpino valdostano, che ha partecipato alle operazioni di salvataggio all’hotel Rigopiano di Farindola; e Sebastian Mayrgündter, coordinatore dell’Ecosystem Tecnologie alpine – Protezione civile & Sicurezza alpina di IDM; entrambi presenti al convegno odierno organizzato dalla stessa IDM dal titolo “I droni nelle Alpi 2017”.

 

salto.bz: Favre, Come possono essere impiegati i droni in un settore come quello del soccorso caratterizzato spesso da eventi imprevedibili?
Adriano Favre: Si tratta di un aiuto importante, certo c’è ancora bisogno di tempo e di addestramento ma guardiamo con attenzione a questo momento di fermento e innovazione. La situazione per quel che riguarda il soccorso è ancora in fase di studio, sebbene alcune applicazioni siano già affidabili ed efficienti. C’è ad esempio la possibilità di effettuare delle ispezioni in modo veloce e sistematico con delle termocamere. Quello su cui stiamo lavorando è l’applicazione pratica di questi strumenti in modo che siano efficienti anche in condizioni meteorologiche non ideali. 

I risultati finora ottenuti?
Sono incoraggianti. Ci sono delle applicazioni già professionali, per esempio per quanto riguarda il trasporto di piccole attrezzature. 

Un esempio recente che ha dimostrato l'efficacia di un drone?
L’ultimo intervento è stato proprio all’hotel Rigopiano, il drone in quel caso è servito più che altro per fare delle fotografie e delle riprese man mano che avanzavano le operazioni di ricerca. Per quanto riguarda la ricerca sulle valanghe, siamo ancora perlopiù a livello sperimentale, i droni sono preziosi sui terreni innevati soprattutto per avere delle foto precise sulle tracce lasciate in zone impervie e difficilmente raggiungibili. 

Non si tratta dunque ancora di una realtà applicata su larga scala.
No, al momento si sta investendo e considerando tutte le possibilità, ma da qui a pensare di sostituire i droni ad altre tecniche è ancora prematuro, ma siamo avviati verso una fase interessante. I droni hanno il vantaggio di poter essere utilizzati in momenti di scarsa visibilità o nelle ore notturne perché hanno a bordo dei sistemi di navigazione che consentono loro di essere completamente automatizzati. Abbiamo, ad esempio, utilizzato un drone in esercitazione per ispezionare l’interno di alcuni crepacci, un’applicazione estremamente interessante dal momento che si ha la possibilità di vedere all’interno di questi luoghi insidiosi senza dovercisi calare.

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salto. bz: Mayrgündter a che punto siamo in Alto Adige circa l’utilizzo dei droni?
Sebastian Mayrgündter: È un settore che deve essere ancora esplorato a dovere, vogliamo capire come poter utilizzare al meglio i droni e dove sono i margini di crescita. Una proposta è quella di offrire alle associazioni di volontariato della Protezione civile, vigili del fuoco e soccorso alpino, la possibilità di fare esercitazioni per imparare a conoscere queste nuove tecnologie.

Cosa offre il mercato dronistico locale?
Al momento, come IDM, abbiamo uno specifico gruppo di lavoro occupato in questo comparto e in cui sono coinvolte sei aziende assieme a EURAC RESEARCH, alla Libera Università Bolzano, all’Agenzia per la protezione civile e all’Ente nazionale di aviazione civile ENAC. Sono in ballo nuovi progetti che partiranno a breve insieme a delle aziende locali, e saranno finanziati anche dalla Provincia di Bolzano. 

Quali strategie possono essere messe in campo?
Per il soccorso ci si affiderà a dei professionisti, l’intento è quello di creare una rete di piloti che siano disposti a collaborare con la protezione civile, abbiamo già 25 persone interessate in tutto il paese e a cui ci potremmo appoggiare. C’è poi da evidenziare anche l’esperienza dei colleghi trentini che hanno acquisito droni, formato 3 o 4 piloti che possono recarsi sul luogo dell’intervento e dare avvio alle operazioni di volo, hanno creato un nucleo, insomma. E a proposito di expertise, riguardo queste tecnologie nell’ambito del soccorso un buon esempio è fornito da Thomas Griesbeck, vicedirettore del soccorso alpino bavarese Bergwacht Bayern, che ha già a disposizione un notevole numero di droni in uso e che funzionano benissimo quando c’è molto vento o in generale quando ci sono condizioni meteorologiche sfavorevoli tali che un elicottero non può più alzarsi in volo per motivi di sicurezza. In quel caso i droni possono effettuare le operazioni necessarie e, dato non trascurabile, illuminare la zona dell’incidente. Ci sono inoltre anche altre attività su cui stiamo lavorando, come il trasporto di defibrillatori con il drone.

Parlando di finanziamenti in cosa consiste l’iniziativa di IDM chiamata RPAS 4-SAR?
La sigla sta per “Remotely Piloted Aircraft Systems (RPAS)”, per quasi sei mesi sono messi a disposizione dei fondi per far sì che siano impiegate delle unità professionali di droni per interventi ed esercitazioni dei vigili del fuoco, del soccorso alpino e di tutta la protezione civile in Alto Adige. Abbiamo fatto un sondaggio fra diversi piloti professionisti certificati in Provincia per capire chi fosse interessato a collaborare con la Protezione civile. In questo modo è possibile avvicinare da una parte gli operatori alla nuova tecnologia e dall’altra dare un supporto a chi ha bisogno di soccorso.