Gesellschaft | Intervista

"La ricerca è tutto"

Daniele Vettorel, studente di informatica a Bolzano, presto studierà a Cambridge. Le sue ambizioni lo portano direttamente all’avanguardia del progresso tecnologico.
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Daniele Vettorel
Foto: Daniele Vettorel

Originariamente del Veneto, Daniele Vettorel si è stabilito a Bolzano per i suoi studi di informatica. Ma non ci resterà ancora a lungo. Dopo aver concluso gli studi triennali, in autunno Vettorel inizierà un programma di master a Cambridge, dove studierà “Advanced Computer Science”, informatica avanzata.

Studiare a Cambridge o comunque in un’università d'élite in Inghilterra era un traguardo a cui aspiravi già da tempo?

Sì, certamente già all’inizio dei miei studi avevo queste aspirazioni, però mi dicevo che sarebbe stato molto, forse troppo, difficile. Il processo di selezione è durissimo. E anche per la mia provenienza da un università piccola e di recente fondazione avevo i miei dubbi.

Inoltre si tratta di una materia molto sofisticata…

Lo è. All’Open Day dell’università di Cambridge mi hanno spiegato come gli studenti di informatica siano spesso coloro che raggiungono l’eccellenza accademica. Di conseguenza i requisiti di selezione sono tra i più alti di tutta l’università.

E adesso sai già più o meno cosa ti aspetterà a Cambridge?

Nell’ambito del mio master parteciperò a un progetto di ricerca, ma non mancheranno dei corsi “tradizionali”. Parte del processo di selezione consisteva proprio nel proporre un progetto di ricerca, dimostrando di sapere già un po' dove si vuole arrivare e cosa si vuole fare. Sicuramente però l’ambiente e le possibilità offerte dall’università, per esempio l’avere un tutor personale che ti segue, o il poter modificare il piano di studi secondo le proprie preferenze o aspirazioni, sono sicuramente degli aspetti che saranno nuovi per me.

Da Bolzano a Cambridge certamente è un bel salto. Cosa è stato che ti ha portato a studiare proprio a Bolzano?

Prima di tutto il fatto che la triennale di informatica a Bolzano si svolge al 90 percento proprio in inglese. E già alle superiori avevo deciso che avrei voluto fare l’università in inglese, perché l’informatica studiata in italiano o in qualsiasi altra lingua ha ben poco senso. A parte Milano soltanto Bolzano offriva questa opportunità, e dato che preferisco Bolzano a Milano, la mia scelta è stata facile.

Potresti anche dire che è stata l’università di Bolzano a prepararti così bene da ottenere l’ammissione a Cambridge?

L’università di certo mi ha aiutato. Oltre che dal punto di vista dei corsi o della preparazione, sicuramente fondamentale è stato il supporto dei professori. Ho dovuto infatti anche mandare delle lettere di referenza come parte del processo di selezione. Questo è stato un contributo importantissimo. Inoltre l’università mi ha aiutato a conoscere l’offerta accademica estera: ho per esempio fatto l'Erasmus in Svezia. I corsi sono sicuramente stati utili, però in informatica è anche richiesto l’impegno personale, che va oltre all’impegno universitario.

E pensi che anche a Cambridge manterrai i contatti con Bolzano?

Spero di sì. Anche perché alcuni professori mi hanno già chiesto se tornerò, ad esempio per il dottorato oppure per fare dei seminari. Io non avrei nessun problema, anzi, mi piacerebbe tornare. Però è tutto da vedere, ancora non so se farò anche il dottorato a Cambridge oppure se mi fermerò al master.

E se no, quali sono le tue ambizioni per il futuro?

Ho già fatto un po' di pratica nel mondo del lavoro, per esempio facendo uno stage da Microsoft in Norvegia. E anche per il mio futuro sarei tentato di lavorare per l’industria. A Cambridge c’è proprio un centro di ricerca della Microsoft, dove intendo tornare a lavorare quest’estate prima di iniziare l’università. Dunque, i miei piani dopo il master sono continuare con un dottorato, o lavorare nella ricerca per l’industria.

La ricerca nel tuo campo, spiegata a un laico, in che cosa consisterebbe?

Si tratta in gran parte di ricerca teorica, si ha a che fare molto con algoritmi e matematica. Un esempio di come la ricerca dà vita ad applicazioni reali è la realtà virtuale. Un prodotto di Microsoft in questo campo sarebbe HoloLens. Anche questo è tutto frutto della ricerca informatica.