Gesellschaft | La norma

Spreco alimentare, c’è la legge

Sì unanime dal consiglio provinciale al ddl: misure concrete per ridurre lo sperpero in tutte le sue fasi. Stocker: “Legge preziosa, le risorse non sono infinite”.
Stocker-Frei
Foto: USP

L’Alto Adige avrà la sua legge contro lo spreco alimentare. Obiettivo della nuova normativa approvata oggi (9 marzo) all’unanimità dal consiglio provinciale è quello di promuovere misure concrete per ridurre lo spreco in tutte le sue fasi di produzione, distribuzione e somministrazione, valorizzando le attività di solidarietà e beneficenza. E dunque sostenere l’impegno delle associazioni di volontariato che finora si sono prodigate nella raccolta di prodotti alimentari, medicinali e vestiario da redistribuire ai più bisognosi.

Ogni anno, in Italia, 8,5 miliardi di euro di generi alimentari vengono gettati nei rifiuti, 1,4 milioni di tonnellate di prodotti non vengono raccolti nel settore agricolo, e nell’industria non vengono utilizzate 2 milioni di tonnellate di prodotti. 

Il ddl, presentato dall’assessora Martha Stocker, va a sommarsi a una serie di iniziative che da anni vengono portate avanti in provincia come il Banco Alimentare che, nel corso del 2017, nel solo Alto Adige ha recuperato 646.831 kg di cibo (di cui 52.059 attraverso il programma Siticibo) che poi ha distribuito a 8.830 persone indigenti attraverso le 45 strutture caritative convenzionate. Nell’ambito del progetto “aiuti contro lo spreco” dell’associazione Volontarius, nel 2017 sono stati inoltre erogati 153.075 prodotti all’interno di 1.256 pacchi viveri ad un totale di 4.678 beneficiari, mentre i cacciatori di briciole hanno raccolto lo scorso anno circa 509.000 kg di “briciole”. Oltre a queste, associazioni, sono attive nel settore anche altri gruppi come la San Vincenzo, la Santo Stefano, la Caritas e la Strada/Der Weg.

Le risorse non sono infinite, ed è necessario un approccio sostenibile e rispettoso nella loro gestione - dice  Stocker -. Grazie alla legge le associazioni di volontariato possono contare su di un quadro legislativo complessivo per la loro attività e su di un aiuto logistico e strutturale. Ci siamo posti l’obiettivo di un approccio più sostenibile nei confronti delle risorse naturali, di cambiare l’atteggiamento comune nei confronti del consumo, e di rafforzare la solidarietà verso le persone più deboli”.

La direttrice dell’Ufficio per la tutela dei minori e l’inclusione sociale, Petra Frei evidenzia che “i prodotti in eccesso non solo sono troppo preziosi per essere gettati, ma sono anche sufficientemente buoni da essere rimessi in circolo: si tratti di alimenti, medicinali o vestiario”.

La legge prevede anche l’organizzazione di misure di sensibilizzazione nei confronti di alcuni settori economici come quello turistico-alberghiero, della ristorazione e le mense scolastiche. Istituisce inoltre un tavolo di coordinamento per la progettazione, la realizzazione ed il controllo di misure a livello provinciale i cui componenti sono in possesso del necessario know-how per lo sviluppo di un sistema di gestione finalizzato alla riduzione delle eccedenze e alla loro redistribuzione.