Umwelt | Incendi

“Un po’ di sana invidia…”

Ieri sul Corriere della Sera un commento a firma di Gian Antonio Stella ha posto al centro dell’attenzione la tradizione dei pompieri altoatesini (e trentini).
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Foto: web

L’occasione naturalmente è l’emergenza incendi in Italia, cronica perché ormai in grado di accompagnare tutte le estati, ma apparsa ancora più grave in queste settimane del 2017. Tra incendio del Vesuvio, frotte di turisti in fuga, per non parlare delle strumentalizzazioni politiche e delle infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. 

A livello nazionale si discute sul necessario incremento del numero di pompieri professionisti permanenti, per fronteggiare un fenomeno che ormai da tempo non è più un’emergenza. 
Ma Stella non può esimersi - appunto - dal citare l’esempio altoatesino, talmente virtuoso rispetto al resto del paese da non poter essere indicato come un possibile esempio da seguire

In Alto Adige c’è un vigile del fuoco volontario ogni 39 cittadini, in grado di intervenire al massimo in 5-10 minuti dalla chiamata”, ricorda Stella. Aggiungendo quindi un dato determinante (“In cambio di quanti soldi? Zero”). E proseguendo nella descrizione da una parte dell’ideale situazione in provincia di Bolzano ed dall’altra invece del problema irrisolto nel resto d’Italia che vede consumarsi impotente ogni estate grandi e preziose fette di territorio.