Chronik | Europa

“Più prodotti locali nelle mense”

Nuova proposta di Kompatscher da Bruxelles: un cambio di paradigma negli appalti per le scuole. Ma a Bolzano il consiglio boccia la mozione dei Verdi sulla trasparenza.
Kompatscher, Bruxelles
Foto: Foto ASP/Guido Steinegger

È il secondo appello lanciato a Bruxelles da Arno Kompatscher, che oggi ha concluso la due giorni nella sede del Comitato delle regioni Ue. Dopo la richiesta di dare più attenzione al volontariato, avanzata parlando delle calamità naturali che hanno colpito anche l’Alto Adige, l’attenzione si sposta alla sostenibilità alimentare. Per il Landeshauptmann occorre promuovere i prodotti regionali negli appalti pubblici delle mense scolastiche e favorire così le politiche per la sostenibilità alimentare. Tuttavia, sempre in tema di mense, ieri a Bolzano il consiglio provinciale a maggioranza ha bocciato la mozione dei Verdi per una maggiore trasparenza sull’origine degli alimenti (da agricoltura biologica, equosolidali e della carne). Decisiva la perplessità dell’assessore Arnold Schuler (Svp), collega di giunta e di partito di Kompatscher.

 

Oltre la gabbia dei prezzi

 

L’appello giunge dalla conferenza “How school meals can drive local a regional change”, “Come i pasti scolastici possono promuovere a livello locale un cambiamento regionale”, dedicata al tema di come la gestione dei refettori possono possa confrontarsi con la sostenibilità e la regionalità. Il presidente ricorda le prescrizioni di legge in materia alimentare contenute nella direttiva Ue del 2014, che devono essere tenute presenti nel caso di modifiche in questo settore. “Purtroppo - afferma - il prezzo è ancora un criterio decisivo e spesso discrimina i prodotti regionali. È possibile sviluppare ulteriori criteri di aggiudicazione, ma essi non possono violare il diritto comunitario”. 

 

 

Secondo la Ue infatti favorire negli appalti i prodotti regionali distorcerebbe la libera concorrenza: “Pertanto - prosegue il presidente - gli enti pubblici possono spesso progettare le loro offerte solo con soluzioni ‘creative’, in modo tale da offrire una chance anche ai fornitori locali, ad esempio, attraverso la condizione di brevi distanze o criteri di qualità”. Questo sistema di aggiudicazione che privilegia il prezzo sulla regionalità e sulla qualità contraddice però l’obiettivo politico dell’Alto Adige: “Vogliamo che i consumatori siano consapevoli nel momento in cui scelgono un prodotto e lo scelgono regionale e sostenibile - precisa Kompatscher -. Un obiettivo che proprio nelle mense pubbliche è estremamente difficile da perseguire”.

 

Speranze nella commissione europea

 

Infine, il governatore altoatesino elogia la nuova presidente della commissione europea Ursula von der Leyen per il suo tentativo di realizzare un vero e proprio piano ambientale-green deal. “Anche la politica alimentare sostenibile - conclude - dovrebbe svolgere un ruolo decisivo in questo senso”.