Gesellschaft | Il dibattito

Chi ha paura dello Ius soli?

Riccardo Dello Sbarba (Verdi) ed Erasmo Palazzotto (Sinistra italiana) discutono della legge sulla cittadinanza, fra menzogne da estirpare e società da svecchiare.
Dello Sbarba-Palazzotto
Foto: Salto.bz

Riuscirà la la legge sulla regolamentazione del diritto di cittadinanza per i minori nati nel nostro Paese a vedere la luce entro la fine della legislatura? Ad augurarselo sono evidentemente il consigliere provinciale dei Verdi Riccardo Dello Sbarba e il deputato di Sinistra italiana Erasmo Palazzotto che ieri (9 novembre) hanno discusso, moderati da Natassa Routou, le ragioni del “sì” allo Ius soli al Circolo della stampa di Bolzano.

Primo errore da evitare è quello di accostare la riforma attualmente in stallo al fenomeno migratorio, “un errore spesso voluto dalla politica, eppure lo Ius soli non riguarda chi arriva ma chi è nato qui e che viene considerato cittadino di serie B sebbene non abbia magari nemmeno mai messo piede nel suo Paese d’origine”, osserva Palazzotto sottolineando che la normativa in questione, così come altre leggi come per esempio quella sui diritti civili, garantirebbe solo il “minimo sindacale”, perché prevede di estendere i diritti solo in modo parziale (non a caso, del resto, si parla di Ius soli temperato).

 "Il Pd sta sacrificando di fatto migliaia di persone sull’altare della campagna elettorale" (Erasmo Palazzotto)

“La legge - prosegue - si è arenata prima sui veti dello scomodo alleato Angelino Alfano e poi per motivi di opportunità politica, il Pd sta sacrificando di fatto migliaia di persone sull’altare della campagna elettorale. Il punto è che per un decreto salva banche i voti si trovano sempre, quando invece in ballo ci sono i diritti è tutta un’altra storia”.

A livello locale i Verdi hanno presentato una mozione in consiglio provinciale e regionale perché il Parlamento concluda l’iter legislativo dello Ius soli, e in Alto Adige, per inciso, sono 6.700 le persone che diventerebbero nuovi cittadini italiani. “Abbiamo l’appoggio del Pd trentino che è più svincolato rispetto alla rappresentanza dem altoatesina che invece deve rispondere alla Svp, la quale esprime la sua contrarietà perché su temi come l’immigrazione non vuole scontentare la destra tedesca temendo di perdere consensi elettorali”, spiega Dello Sbarba.

Grande solidarietà e impegno nell’accoglienza vengono come noto dimostrati quotidianamente dalla società civile, “ricordo che a Vipiteno era stato fatto un appello per raccogliere bici usate per i migranti, alla fine ne sono arrivate molte di più di quante ne servissero, questo per dire che il sistema nei piccoli centri periferici funziona, c’è la volontà di ospitare queste persone, mentre le grandi strutture sono, come abbiamo potuto appurare in varie occasioni, inefficaci e andrebbero chiuse immediatamente”.

"Esiste la realtà e poi c'è la sua rappresentazione, i migranti sono sempre l’oggetto della discussione e mai il soggetto" (Riccardo Dello Sbarba)

Secondo il consigliere provinciale dei Verdi nel quadro d’insieme non va sottovalutato il sinistro latrato di un razzismo diffuso. “La nostra società divisa per gruppi linguistici non fa che alimentare questa idea del ‘noi’ e del ‘loro’, e non sa dove collocare tutte le altre nazionalità. In più c’è questo terrore che gli stranieri possano scalare le graduatorie per accedere a contributi, alloggi sociali o borse di studio, un'inquietudine che innesca inevitabilmente una guerra fra poveri”. Una dose consistente di responsabilità appartiene, puntualizza Dello Sbarba, a una narrazione mediatica strumentale, “esiste la realtà e poi c'è la sua rappresentazione, i migranti sono sempre l’oggetto della discussione e mai il soggetto. Pensiamo poi al Brennero, il cui confine nonostante tutti i proclami e le minacce non è mai stato chiuso. E vogliamo parlare invece del fatto che all’Alto Adige spetta una quota statale di migranti (1.900, ndr) che non è mai stata raggiunta? Eppure la Provincia continua a comportarsi da vittima”. 

Per cercare di arginare il solito “luogocomunismo” Sinistra italiana ha lanciato una campagna per sfatare le bufale più diffuse, come ad esempio il fatto che i profughi portino malattie epidemiche, “non è così, come peraltro è stato recentemente accertato dalla Commissione d’inchiesta parlamentare - chiosa Palazzotto -, a parte piccole patologie dovute alle condizioni del viaggio non ci sono pericoli, anche perché avviene di fatto una selezione naturale: solo chi è più sano e più forte riesce ad arrivare sulle nostre coste. E dunque contrastare quel tipo di asserzioni fallaci è indispensabile ancora di più ora che in Europa tornano ad affacciarsi sulla scena politica forze che si rifanno al fascismo e al nazismo, la stessa CasaPound rischia di entrare nel Parlamento italiano perché ha cavalcato l’ondata di paura collettiva”.


La politica locale, insiste Dello Sbarba, è prigioniera di un modello di società ormai datato che non fa posto ai nuovi cittadini e non contempla un moderno sistema di convivenza. “In un anno e mezzo di lavoro - prosegue -, la Convenzione sull’autonomia non ha trovato una occasione per discutere il ruolo degli immigrati. Sono convinto in ogni caso che la società altoatesina cambierà e ci costringerà a uscire dalla nostra bolla e perché no, arriverà anche il momento in cui avremo il primo consigliere provinciale musulmano”. 

Un esercizio non semplice resta quello di scardinare i pregiudizi, anche fra il pubblico in sala c’è chi teme una “colonizzazione” da parte dell’“invasore straniero”. “Minaccia inesistente - sottolinea Palazzotto -, dare dei diritti non toglie nulla a chi ne ha già e chi acquisisce la cittadinanza italiana sarà obbligato, come tutti noi, a obbedire alle leggi del nostro Paese”, e invitando nuovamente a non confondere Ius soli e immigrazione il deputato ricorda che la situazione odierna è la conseguenza di scelte insensate “fatte anche dai nostri governi, che hanno portato a guerre e devastazione in quei luoghi”.

Fra gli astanti una ragazza di seconda generazione prende la parola per fare un appello: “Aiutateci a far parte della vostra società”. Annamaria Molin dell’associazione Scioglilingua plaude l’intervento e parla, dall’orizzonte della sua esperienza, dei ragazzi migranti arrivati a Bolzano, “a dispetto di quello che si può credere hanno una gran voglia di riuscire e molto entusiasmo, qualità che mi auguro non perdano con il passare del tempo, spero insomma - dice con ironia - che non diventino troppo italiani”. “Dobbiamo creare tutte le condizioni legali per chi arriva, legge sullo Ius soli compresa - chiude Dello Sbarba -, altrimenti è inevitabile l’insorgere dell’insofferenza e della frustrazione che legittimamente possono manifestarsi nelle persone che ci ostiniamo a non voler in questo modo accettare. Viviamo in mondo in cui si assiste a uno scambio continuo di merci e di persone, dovremo adeguarci a questa nuova realtà perché è impensabile restare ancorati a un passato ormai estinto”. Saremo in grado di farlo?

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Sell Woll Fr., 10.11.2017 - 11:19

C'è tanto da condividere ma per onestà intellettuale vanno fatte 2 osservazioni: anzittutto non bisogna sottaccere che sul tavolo non c'è solo lo ius soli ma anche il più generoso ius culturae che invece ha ben a che fare con l'immigrazione; poi citando ripetutamente l'esponente SI sul "non confondere Ius soli e immigrazione" forse lo stesso articolo dovrebbe star attento a non fare altrettanto.

Fr., 10.11.2017 - 11:19 Permalink