Politik | Bressanone

“Un modo pusillanime di fare politica”

Articoli di igiene per le donne, ignorata mozione di AES GBL e TK. Scatta la polemica sull’iniziativa del Comune e delle farmacie. Foppa (Verdi): “Grave quanto successo”.

Ci ridevano dietro fino a poco tempo fa quando parlavamo di temi come questi, oggi invece si ricorre a mezzi non degni di una democrazia adulta pur di farsi belli con proposte altrui”. È indignata Brigitte Foppa di fronte al modus operandi “pusillanime” - come lo definisce la consigliera provinciale dei Verdi, interpellata da salto.bz - dell’istituzione comunale a Bressanone. Nodo del contendere la decisione, comunicata la scorsa settimana dal Comune, di fornire gratuitamente alla Casa delle donne e ad altre associazioni, in collaborazione con le farmacie della città vescovile (nonché di Varna), articoli di igiene per il ciclo mestruale a favore delle donne in difficoltà.
Un’azione che ha acceso inevitabilmente la polemica politica.


“È boicottaggio”


Già lo scorso 6 aprile Verena Stenico, consigliera comunale di Grüne Bürgerliste/Alternativa Ecosociale, aveva proposto a tutte le consigliere donne con una mozione, “Menstruation ist kein Luxus”, di mettere a disposizione gratuitamente questi prodotti igienici in vari uffici locali di proprietà del comune, “ma nessuna ad eccezione della consigliera del Team K Sabine Mahlknecht si è degnata di rispondere”.

A quel punto Stenico decide di scrivere una mail di sollecito al sindaco Peter Brunner. La risposta arriva dall’assessora Svp, Monika Leitner: “Le donne consigliere della maggioranza non intendono sottoscrivere la nostra mozione in quanto attendono l’esito di una a dir loro analoga proposta a livello provinciale” chiosa la consigliera di AES GBL. Il riferimento è alle mozioni di Sandro Repetto del Pd e della stessa Brigitte Foppa dei Verdi, modificate dalla Volkspartei, e che verranno discusse in Aula nella sessione di maggio. 

“La nostra mozione non è stata ammessa in quanto il segretario generale sostiene che non è di competenza comunale. Ed inoltre una spesa a tal riguardo, sostenuta dal Comune, potrebbe essere sanzionata da parte della Corte dei Conti. In data 4 maggio insieme alla consigliera Mahlknecht abbiamo inviato un ricorso affinché la nostra mozione venga riammessa ma a tutt’oggi non abbiamo ottenuto risposta” sottolinea Stenico che poi sferra il colpo: “Leggendo che nel frattempo il Comune di Bressanone ha portato avanti una iniziativa analoga, sorge il fondato sospetto che la non ammissione della nostra mozione sia assolutamente pretestuosa, allo scopo di boicottarla senza nemmeno discuterne il merito per non doverne ammettere la validità e bontà”. E ancora: “Mentre già diversi Comuni italiani hanno approvato provvedimenti in questo campo a favore delle donne, e a livello statale si dibatte sulla riduzione dell’Iva, siamo convinte che la nostra proposta vada incontro alle necessità delle donne e che potrebbe essere accolta con grande gradimento. Siamo perciò sconcertate dall’atteggiamento antidemocratico del Comune di Bressanone e della maggioranza, che rifiutano addirittura il dibattito ed il confronto in sede del consiglio”.

 

Se manca il fronte comune

 

La presidente del consiglio comunale di Bressanone, Renate Prader (Pd), sentito il segretario generale, non aveva infatti ammesso la mozione spiegando che la questione esulava dall'ambito municipale. “Non è il comune, ma lo Stato che è responsabile della fissazione delle aliquote IVA” aveva sottolineato Prader.

“Nella mia esperienza passata all’interno di un consesso cittadino è capitato decine di volte di sentirmi dire che una determinata tematica non fosse di competenza del Comune, ma non ammettere a priori una mozione è un fatto grave - afferma Foppa -, e stupisce ancora di più il fatto che proprio il Partito democratico, di cui Prader è esponente, in consiglio provinciale stia portando avanti insieme a noi Verdi la battaglia sulla tampon tax e la distribuzione gratuita degli articoli di igiene per le donne”. Si tratta di temi - prosegue la consigliera ambientalista - “che dovrebbero unirci, fra donne, visto che finora sulle iniziative politiche riguardo temi prettamente femminili guarda caso mancavano sempre i fondi, e solo adesso con le mozioni in questione in consiglio provinciale si sta aprendo qualche spiraglio. È piuttosto triste la faccenda, se ci pensiamo”.
 

 

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gorgias Mo., 10.05.2021 - 12:53

Einen reduzierten Steuersatz für monatliche Hygieneartikel ist sinnvoll. Was hier Foppa betreibt ist ein Laienspiel, das wenn es Erfolg getragen hätte am Ende umständlich, teuer und zu Verschwendung geführt hätte. - Bürokratie nein danke!

Es ist wohl auch entwürdigend wenn "donne in difficolta" sich dann noch outen müssen um an ihre kostengünstigen Monatsartikel zu kommen.

Warum bemüht man nicht mehr diese donne aus ihrer difficolta zu verhelfen, damit diese es sich dann leisten können diese Artikel selbst zu bezahlen (von mir aus mit reduzierten Steuersatz). Das ist natürlich aber ein mühsehliger und langatmiger Prozess, der dann nicht so einen schönen Knalleffekt wie dieses Bindendrama bringt.

Mo., 10.05.2021 - 12:53 Permalink