Kultur | Salto Afternoon

Vivere d’Aria

Sono ancora visitabili le 8 installazioni artistiche allestite nei rifugi del Monte Roen e delle Maddalene.
Vivere d'Aria1
Foto: Federico Lanaro Malga Cloz

Dopo il successo dell’inaugurazione, tenutasi nella splendida cornice della Malga di Romeno, sono molti i visitatori che in questi giorni raggiungono uno degli 8 rifugi che ospitano le opere di Vivere d’Aria, un progetto promosso dall’ApT Val di Non curato da Gabriele Lorenzoni e ideato da Hannes Egger.
Turisti e residenti, che approfittano delle belle giornate di sole per godersi le installazioni artistiche a cielo aperto, a contatto con la natura.


Otto artistə trentinə e sudtirolesə hanno infatti realizzato delle bandiere creative che sono state installate su altrettanti rifugi e malghe situati sul confine delle province di Trento e di Bolzano.
Opere d’arte in forma di bandiera, quindi, issate in alto sui pennoni dei rifugi, per lanciare un segnale forte per il futuro.


La crisi causata dal Covid-19 ha colpito duramente anche lə artistə, molti di loro sono rimasti completamente senza lavoro. Ampie fasce della popolazione presumono che lə artistə “vivano di poesia” e che il loro contributo alla società sia meno importante di quello di altre categorie professionali. Ma se è vero che l’aria è necessaria per vivere, non è possibile invece vivere d‘aria, come un antico adagio recita.


Da queste riflessioni discende l’occasione odierna di incontro e contatto, di ritorno all’alta quota e di libertà creativa, di lavoro artistico e di condivisione amicale.


Le bandiere issate in alta quota daranno la possibilità di immaginare e permetteranno ai nostri occhi di vagare nella direzione del vento. I rifugi, quindi, non rappresentano solo un riparo per genti e animali, ma diventano anche espressione di due culture di confine che qui si abbracciano.


Un elenco infinito di emozioni, ricordi, sensazioni, rimandi poetici, letterari, visivi, cinematograficisi annida nell’incontro fra montagna e persone, fra roccia e cielo, terra e aria, fatica e libertà, solitudine e amore, disperazione ed estasi. Un elenco che non può esaurirsi, che si arricchisce di esperienze personali, di densità emozionali inesplorate.  


Il contributo che lə artistə possono dare in questo momento storico alla società non è affatto da sottovalutare: è proprio adesso che si traccia la rotta per il futuro. A noi umani è data la capacità di immaginare, anche cose che al momento non ci sono. Questa capacità ci distingue da tutte le altre specie sulla terra. Lə artistə sono  immaginatorə per vocazione, lavorano con la fantasia, creano visioni e propongono prospettive alternative per il futuro: attività fondamentali in una fase di sconvolgimento come l'epidemia di Covid-19. Per guadagnare speranza, senza dubbio, dobbiamo sviluppare visioni che guardano in alto e guardano avanti. Libere, come l’aria”.