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We can't breathe!

Nel 2020 la Polizia americana ha ucciso 1126 persone. La maggior parte non rappresentava alcuna minaccia.
We can't breathe!
Foto: Sheldon.studio

"I can't breathe", "non riesco a respirare" è lo slogan che più associamo al movimento Black Lives Matter. La frase trae origine dalle ultime parole di Eric Garner, un uomo disarmato che è stato ucciso nel 2014 dopo esser stato soffocato da un agente della polizia di New York. Altri neri americani, come Javier Ambler, Manuel Ellis, Elijah McClain e George Floyd, hanno pronunciato la stessa frase prima di morire per l'intervento delle forze dell'ordine. Secondo un rapporto del 2020 pubblicato sul New York Times, la frase è stata usata da oltre 70 persone morte sotto la custodia della polizia. E ora viene utilizzata in tutte le proteste contro la brutalità della polizia negli Stati Uniti.

 

Il portale Mapping Police Violence ha raccolto dati sulle 1.126 persone uccise da parte della polizia americana nel 2020. Mettendo insieme le informazioni provenienti da rapporti dei media, necrologi, documenti pubblici e database come Fatal Encounters e il WashingtonPost, il Police Violence Report rappresenta il resoconto più completo della violenza mortale della polizia USA nel 2020. L'analisi suggerisce che la maggior parte delle uccisioni da parte della polizia avrebbe potuto essere evitata e che politiche e pratiche specifiche potrebbero prevenire le uccisioni della polizia in futuro.