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“Oltre al danno, la beffa”

Bagarre alla Camera dopo la fiducia sulla legge elettorale posta dal governo. Il deputato di Mdp Kronbichler: “Allo Stato non importa della democrazia in Sudtirolo”.
Camera
Foto: upi

Il governo ha deciso di porre la questione di fiducia sulla legge elettorale (è la terza volta che accade nella storia repubblicana), il Rosatellum bis. Ad annunciarlo all’Assemblea di Montecitorio la ministra per il Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro. Tre gli articoli dei cinque di cui si compone la legge elettorale che saranno votati da domani alla Camera. Due si voteranno domani, il terzo giovedì. La fiducia fa decadere automaticamente i circa 50 emendamenti proposti dall’opposizione e quindi sarà ridotto il numero di votazioni in cui la maggioranza che appoggia la legge rischia di finire nella rete dei cosiddetti “franchi tiratori” (un tentativo di approvare la legge fallì, come si ricorderà, a giugno).

La legge è sostenuta dal Partito Democratico, da Forza Italia e Lega Nord; ci sono quindi, in linea teorica, i numeri per approvare la legge senza troppe difficoltà. Le opposizioni hanno contestato duramente l’uso della fiducia per approvare la riforma elettorale. I deputati del Movimento 5 stelle hanno urlato “venduta” alla ministra Finocchiaro sventolando le copie del regolamento di Montecitorio; “da domani iniziano i voti di fiducia in Aula alla Camera. Poi il voto finale sarà segreto. Più faremo pressione in piazza, più quel voto segreto potrebbe far saltare la Legge. Noi dentro, voi fuori. È il momento di fermare questa vergogna. Pacificamente, ma come popolo”, scrive Luigi Di Maio sul blog di Beppe Grillo, chiamando a raccolta i suoi (a fargli eco il deputato trentino pentastellato Riccardo Fraccaro). Domani, infatti, è in programma una manifestazione a Roma davanti a Montecitorio. E non sarà l’unica. Un altro sit-in, questa volta al Pantheon, è stato lanciato da Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista.

"Allo Stato non importa della democrazia in Sudtirolo, gli basta assicurarsi i suoi voti"

Critico anche il deputato di Mdp Florian Kronbichler: “Questa legge elettorale è un self-service spudorato della Große Koaltion del PD di Renzi con il centrodestra di Berlusconi e Salvini e la SVP da convitato di pietra (se fa la brava, ma non c’è da dubitarne). È una legge di non-elezione. Con un voto unico l’elettore deve dire sì o no a quanto i partiti gli passano per candidati. Di preferenze neanche a parlare. In quanto al Sudtirolo, non è una legge a tutela della minoranza linguistica, ma una legge a tutela del partito di minoranza linguistica. Allo Stato non importa della democrazia in Sudtirolo, gli basta assicurarsi i suoi voti”.

Kronbichler definisce la legge elettorale “una spedizione punitiva di PD e SVP nei confronti di chi in estate ha coadiuvato ad affondare il cosiddetto tedeschellum. A quel danno ora si è aggiunta la beffa: non essendoci più alcuno scorporo, i voti del primo partito, da noi la SVP, fra uninominali e proporzionali saranno contati doppiamente per intero (in passato solo parzialmente); la soglia del 20% in regione (che diventa 40 in provincia) per essere, in quanto partito rappresentante della minoranza linguistica dispensato dal 3% nazionale, non solo non sarà abbassata, come da me proposto, ma parallelamente verrà rafforzata da una seconda norma di garanzia, cosicché nessun altro partito, ma proprio nessuno si possa erigere a rappresentare mai una minoranza”.

E ancora: “Al costo di futura lealtà alla presunta maggioranza, la Volkspartei si è ripresa la pretesa di rappresentante unico della minoranza linguistica sudtirolese. La mia elezione, nel 2013, a primo parlamentare sudtirolese di lingua tedesca al di fuori della SVP, ha da rimanere un incidente di percorso. Infine, il governo, ponendo su pressione del suo partito di riferimento la fiducia sulla legge elettorale, sta compiendo un grave attacco alla Repubblica parlamentare e alla sua Costituzione”.

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△rtim post Mi., 11.10.2017 - 15:30

Kronbichler bekommt nach nur einer Legislaturperiode seine Politrente ... und lacht.
Die Sache ist aber tatsächlich ernster. Es stellt sich - nicht nur im südlichen Tirol - die Grundsatzfrage: Funktioniert eine wahrhafte und wehrhafte Demokratie noch, wenn das allgemeine, gleiche und freie Wahlrecht durch bereits sicher gesetzte Kandidat-innen (Stichwort "Frauen-Quotenregelung" u.a.m.) de facto abgeschafft sind?

Mi., 11.10.2017 - 15:30 Permalink
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Martin Daniel Do., 12.10.2017 - 17:34

Eine Wahlrechtsreform mit Vertrauensvotum durchzupeitschen ist ein europaweit einzigartiger Skandal! Umso mehr kurz vor Wahlen und maßgeschneidert auf eine sich abzeichnende GroKo!

Do., 12.10.2017 - 17:34 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Do., 12.10.2017 - 20:37

Köstlich wie sie sich alle aufregen nur weil die Sessel nicht so aufgeteilt werden wie es ihnen gerade in den Kram passt! Allen voran die Grillo Bewegung, wo sowieso nur der Komiker höchst persönlich und sein Assistent Casaleggio das Sagen haben. Aber auch bei den Oppositionsparteien in Südtirol kann man nur müde lächeln. Was hat denn Kronbichler in dieser Legislatur für die deutsche Minderheit in Südtirol groß geleistet, um die Anwesenheit eines deutschen Oppositionsvertreter als demokratische Notwendigkeit zu fordern?

Do., 12.10.2017 - 20:37 Permalink