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Turismo, l’Alto Adige fa sul serio

La Provincia di Bolzano entra a far parte, come quarta località europea, del network mondiale INSTO dell’ONU sul turismo sostenibile.
Monte Specie
Foto: IDM/Thomas Grüner

L’Alto Adige sarà la quarta località europea, dopo la costa dalmata, le isole dell’Egeo e la zona del Portogallo meridionale, che verrà inserita nel network delle destinazioni già aderenti all’INSTO, “International Network of Sustainable Tourism Observatories” appartenente all’organizzazione mondiale del turismo in seno alle Nazioni Unite (UNWTO). Lo ha deciso oggi (9 ottobre) la giunta provinciale.

Le destinazioni turistiche che si trovano in zone naturalisticamente delicate basano spesso il proprio sviluppo sulle indicazioni di un Osservatorio turistico, che appartiene all’INSTO e che conta attualmente 22 membri nel mondo, impegnati a rilevare e analizzare dati turistici, socio-economici e ambientali rilevanti, valutando anche l’impatto che il turismo esercita su società, ambiente ed economia. “L’Alto Adige rappresenta già di per sé un benchmark in tema di sostenibilità e un metro di confronto per quanto riguarda l’efficienza”, ha detto il governatore Arno Kompatscher.

 

 

Seguendo il motto dell’INSTO “Measure to better manage” (“Misurare per gestire meglio”) è possibile analizzare e confrontare i numeri e lo sviluppo della stagionalità del turismo, della forza lavoro impiegata in questo settore, i vantaggi economici per la destinazione e la governance, la soddisfazione della popolazione e la gestione di energia, acqua e rifiuti. E in termini di “green region” la Provincia di Bolzano viene vista come un modello per molte regioni.

 

Focus Alto Adige

 

L’INSTO prevede che ciascun osservatorio possa rilevare autonomamente ulteriori dati, qualora ritenuti strategici per la destinazione considerata. Per l’Alto Adige si è ritenuto significativo rilevare anche i dati relativi a mobilità, turismo invernale, innovazione, natura, paesaggio, urbanistica, infrastrutture, qualità, collaborazione fra istituzioni ed enti, agricoltura e regionalità. “L’istituzione di questo Osservatorio è anche il frutto di un confronto positivo fra ASTAT, Istituto di Ricerca Economica (IRE) della Camera di Commercio e Dipartimento turismo della Provincia, ora verrà costituita un comitato di controllo, per stabilire con maggiore precisione quali analisi siano necessarie e in che misura per raggiungere gli scopi prefissati”, così il Landeshauptmann.

Il lavoro dell’Osservatorio durerà 3 anni e in seguito diventerà probabilmente un’istituzione permanente. Nel corso del primo anno (2019) il progetto costerà 132.940 euro, di cui la Provincia di Bolzano verserà 43.000 euro. La restante somma sarà a carico di IDM e di Eurac Research. Le previsioni per il 2020 e il 2021 parlano di una spesa annuale di 112.320 euro. La Provincia sosterrà spese per 65.000 euro, Eurac Research 46.820 euro l’anno.

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Frei Erfunden Fr., 12.10.2018 - 13:58

an die INSTO:
kümmert euch bitte um die illegale Lärmbelästigung auf den (grödner) passstrassen
um die apfelindustrielandschaften, tapeziert mit hagelschutznetzen
und um die stetig zunehemende verkehrsbelastung
das kann ich aus meiner beobachtungswarte gratis zu eurem projekt beitragen.

Fr., 12.10.2018 - 13:58 Permalink