Politik | All'estero si fanno scelte diverse da quelle compiute a Bolzano dove si preferisce trincerarsi dietro al silenzio sul rinnovo della flotta

Trasporto pubblico, Sasa e rinnovo della flotta: tante domande ancora aperte ma quali soluzioni verranno adottate?

Molti temi e domande rimangono aperte nel trasporto pubblico locale, in particolare a Bolzano. Ma si continua a NON rispondere e la flotta cittadina di Sasa invecchia.
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Torno per l’ennesima volta su questo tema con la speranza di non annoiare nessuno. Questa volta lo spunto viene dalla scelta fatta dalla EMT di Madrid, che ha ordinato 82 nuovi autobus con alimentazione a metano con la prospettiva di utilizzare il biometano. Qui da noi invece...

Lo scrivevo già un lustro fa, sono stato inascoltato, si stravede solo per i bus a gasolio solo per risparmiare al massimo all’acquisto ma questo furbescamente non lo si dice. Bolzano poi è in buona compagnia a vedere cosa si fa ad esempio a Firenze, ma ormai la tattica è quella di esaltare il fatto che sono bus Euro VI, “ecologici” evitando accuratamente di utilizzare i termini “gasolio” e “diesel”.

A me basta vedere uscire le nuvolette nere dai nuovi (ormai non più tanto) bus gialli di Sasa e la cosa dovrebbe fare storcere il naso a non pochi, ma evidentemente il tema non interessa a nessuno. Tutti perché forse sono letteralmente accecati dall’elettrico e dall’idrogeno che però ha fatto perdere di vista le altre alternative? Parrebbe di sì.

Non sto a ripetere ciò che ho scritto altre volte, sulla profonda incoerenza (forse dovrei utilizzare un altro termine ma preferisco evitare possibili “disturbi” di natura giuridica) delle scelte negli ultimi anni fatte, sempre con soldi pubblici, e non saranno certo i cinque bus a idrogeno e i prossimi dieci-quindici (se mai arriveranno) ad essere determinanti per la riduzione dell’inquinamento dell’aria e da rumore. Questo è il punto.

Quindi, domanda, cosa ha intenzione di fare Sasa? Ha una cinquantina di mezzi con più di 12 anni d'età e quindi oltre il “criterio di qualità” stabilito dalla Provincia di Bolzano nella delibera 289/2016 (pagina 3, secondo capoverso). Il vecchio-nuovo presidente di Sasa, Stefano Pagani, che ha dichiarato di recente che c’è la necessità di rinnovare la flotta, poi non non ha più preso posizione (casualmente?) su quale tipo di trazione scegliere, forse perché non si sa da dove pigliare i soldi per finanziare la sostituzione di detti bus (oltre 10 milioni di Euro)? Che non ci sia una strategia lo dimostra il fatto che, se fino al 2007, venivano acquistati autobus ogni anno, oggi questi non avvengono più. E’ un dato di fatto.

Trasparenza e risposte solo quando si vuole in questo settore, tra l’altro rarissimamente, che si chiude a riccio quando deve prendere posizioni chiare e precise su domande poste dai cittadini.

Vedremo se con il “nuovo vento” della prossima Giunta finalmente il Comune di Bolzano, il maggior azionista di Sasa, prenderà di petto la questione o se si farà imporre di nuovo le scelte da… non si sa chi, perché alla fine certe scelte, anche quelle fatte nel 2011/12 non si sa chi effettivamente le abbia prese o forse sono state imposte da qualcuno? Con buona pace della trasparenza e della partecipazione ma, soprattutto, della chiarezza.

Un esempio? E’ da gennaio che attendo di poter leggere i verbali della commissione comunale alla mobilità che si occupa anche di Sasa. Sono documenti pubblici, ma neanche l’intervento della Difensora Civica pare aver sortito effetto. C’è forse qualcosa da... nascondere?

Quindi, per essere chiaro, le domande le giro a:

  • Presidente e Direttrice di Sasa

  • Sindaco e futuri/e assessori/e alla mobilità e all’ambiente del Comune di Bolzano e relativi dirigenti

  • Assessore provinciale ai trasporti e relativi dirigenti

Mi piacerebbe poi che anche le associazioni ambientaliste dicessero finalmente qualcosa perché hanno brillato per la loro totale assenza in proposito.

Arriveranno mai delle risposte? Faccio davvero fatica ad essere ottimista.

P.S. sento ancora spesso la scusa che i bus a metano “non tirano” in montagna o genericamente in salita. Si vada a chiedere allora all’azienda di trasporto BGU di Grenchen (Svizzera) dove i nuovi bus a metano li utilizzano anche su strade con salite marcate. Probabilmente non mi si credeva quando lo scrivevo tempo addietro (... e le informazioni le avevo avute direttamente dai costruttori...), addirittura lo si è affermato in Consiglio Provinciale qualche mese fa, se ne prenderà atto ora che lo dice un’azienda del settore?