Wirtschaft | EDILIZIA

110 anni in crescita

In più di un secolo succede di tutto, soprattutto nel settore edile fortemente influenzato dalla congiuntura economica. Ma la Unionbau ha resistito negli anni. Ecco come.
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Foto: Assoimprenditori-Unternehmerverband

155 dipendenti ed un fatturato di 47 milioni di euro: queste cifre dimostrano che la Unionbau Srl di Campo Tures ne ha fatta di strada da quando nel 1907 Joseph Ausserhofer ha avviato l’attività di carpenteria. Da allora sono passati 110 anni in cui l’impresa ha continuato a lavorare e crescere attraverso due guerre mondiali, periodi di crisi e di ripresa. Nel corso degli anni è entrato in azienda Josef, il figlio del fondatore, noto nella zona come “Lahn-Seppl”, poi ci sono state numerose assunzioni e già nel dopoguerra l’impresa contava un’ottantina di addetti. Negli anni ‘60 Josef ha passato le redini al figlio Siegfried e nel 1972 è nata l’attuale impresa edile Unionbau con l’arrivo di Josef e successivamente anche di Erwin. Alla fine degli anni ’90 ha fatto il suo ingresso anche la quarta generazione, rappresentata da Christoph e Thomas, che raccontano cosa significa nell’epoca dell’industria 4.0 gestire un’impresa edile che vanta una storia ultracentenaria.

Dall’attività di carpenteria in cima alla Valle Aurina ad un’impresa che fattura quasi 50 milioni di euro: qual è il segreto di questo successo?

Christoph Ausserhofer: Naturalmente in 110 anni di storia abbiamo passato momenti buoni in cui siamo cresciuti molto, ma anche anni in cui abbiamo dovuto affrontare problemi e difficoltà, che siamo riusciti a superare grazie soprattutto alla forte coesione familiare ed all’impegno dei collaboratori. Loro potevano contare su di noi e noi su di loro. Anche negli anni economicamente più difficili abbiamo fatto tutto il possibile per mantenere i posti di lavoro. Questo è la base del successo della nostra impresa e per questo motivo nei giorni scorsi abbiamo voluto festeggiare questo compleanno insieme a tutti i collaboratori con le rispettive famiglie ed anche con chi è già in pensione. Per noi è stato importante condividere questo momento di festa con le persone con cui lavoriamo ogni giorno.

Da molti anni ormai il settore edile sta vivendo una profonda crisi: il lavoro scarseggia, molte imprese chiudono, si sente sempre più forte la concorrenza che arriva da fuori provincia. Come siete riusciti a sopravvivere?

Thomas Ausserhofer: Negli ultimi 10 anni il mondo delle costruzioni si è capovolto. Chi non è riuscito a stare dietro alle nuove situazioni del mercato, non ce l’ha fatto. Per certi aspetti la crisi ci ha aiutato, costringendoci a migliorare i nostri processi ed investire nella squadra. Abbiamo fatto corsi di formazione che oggi si pagano e il cliente è contento di ricevere il nostro servizio ad altissimo livello. A dire il vero il 2017 è il primo anno con tanti cantieri aperti. Durante la crisi Unionbau è cresciuta in termini di dipendenti e fatturato.

Qual è il ruolo che un’azienda come la Vostra svolge per l’economia ed in generale per tutto l’Alto Adige?

Christoph Ausserhofer: Direi di far parlare i numeri. Nel 2016 la Unionbau ha versato retribuzioni per 7,8 milioni di euro; se parliamo del Gruppo, arriviamo a versare ogni mese retribuzioni per un milione di euro. Più del 90 percento dei nostri cantieri si trova in Alto Adige. Soltanto per acquistare il materiale ed i servizi che ci servono in cantiere spendiamo in media più di 36 milioni di euro all’anno e ci avvaliamo per la maggior parte di aziende altoatesine dell’indotto del settore edile. Come general contractor seguiamo grandi progetti, che vengono poi realizzati con molte altre imprese partner. Abbiamo circa 950 fornitori all’anno, che fatturano in media 37.300 Euro.

Guardando al futuro cosa vedete?

Thomas Ausserhofer: Nostro padre dice sempre: chi non riesce a festeggiare insieme, non riesce neppure a lavorare insieme. Visto che la nostra festa di compleanno è durata a lungo, non possiamo che guardare al futuro con ottimismo! Ma, scherzi a parte: raccogliere l’eredità dei nostri avi e traghettare l’impresa in un’epoca di grandi cambiamenti rappresenta per noi al tempo stesso una grande responsabilità ed una splendida sfida. Dici edilizia e molti pensano ad un settore dove il lavoro è quasi esclusivamente manuale, senza sapere che le tecnologie sono entrate con forza anche in questo settore. Come negli uffici anche nei cantieri la carta sta rapidamente scomparendo. Industria 4.0 è già entrata nel cantiere e tanti processi saranno ancora automatizzati. Il cantiere oggi è molto più innovativo di quanto possa sembrare. Oggigiorno conta il processo di approvvigionamento: il just in time lo viviamo tutti i giorni, direi tutte le ore, in cantiere. Se il solaio prefabbricato arriva con due ore di ritardo, cinque persone non sono produttive per due ore e questo non possiamo permettercelo. Soltanto con queste ottimizzazioni è possibile soddisfare le aspettative di tempistica e di prezzo del cliente.