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The Green Knight

L’ambizioso film di David Lowery è un dark fantasy coi fiocchi, estetizzante, enigmatico e sovversivo. Ed è una delle cose più belle che vedrete del 2021.
The Green Knight
Foto: Screenshot

Un consiglio gratis: La A24, che non è la Roma-Teramo (anche se da lì prende il nome) ma una casa di distribuzione e produzione cinematografica indipendente statunitense, non sbaglia praticamente un colpo; Zola di Janicza Bravo, Lamb di Vladimir Jóhannsson, Uncut Gems di Josh e Benny Safdie, Midsommar (per gente col pelo sullo stomaco) di Ari Aster sono solo alcuni dei film del catalogo che vale la pena recuperare. E poi c’è The Green Knight - Sir Gawain e il Cavaliere Verde.

Cos’è

The Green Knight, scritto e diretto da David Lowery, è un dark fantasy tratto dal ciclo delle leggende arturiane, in particolare dal romanzo cavalleresco “Sir Galvano e il Cavaliere Verde” sopravvissuto in un solo manoscritto, anonimo, attribuibile al XIV secolo e che ha ispirato diversi autori, tra cui J.R.R. Tolkien. Fra gli adattamenti cinematografici c’è anche un film del 1984 con Sean Connery, Sword of the Valiant - The Legend of Sir Gawain and the Green Knight, passato (e meno male) sotto traccia.
La storia - in parte riadattata da Lowery - è quella di Gawain (Dev Patel), il giovane nipote di Re Artù (Sean Harris) e della regina Ginevra (Kate Dickie) e figlio di Morgana la Fata (Sarita Choudhury), che si imbarca in un’audace avventura per provare il suo valore.

Durante le celebrazioni del Natale a Camelot Artù e i cavalieri della tavola rotonda vengono interrotti da un misterioso gigante, metà albero e metà uomo, il Cavaliere Verde (Ralph Ineson), che propone un “gioco” ai presenti, “The Christmas game”: chi fra di loro avrà il coraggio potrà infliggergli un colpo a patto che anche lui possa restituire lo stesso colpo a un anno e un giorno di distanza. Gawain accetta la sfida, impugna la spada Excalibur e, nonostante Artù gli ricordi che si tratta solo di un gioco, decapita la creatura mitologica. Questa, come se niente fosse, raccoglie la sua testa e galoppa via ridendo portandosela appresso. Trascorso un anno, Gawain, costretto dall’onore, si recherà alla Cappella Verde per incontrare il suo destino, affrontando diversi pericoli sul suo percorso e imbattendosi in vergini fantasma, ladruncoli, giganti e volpi magiche.

The Green Knight | Official Trailer HD | A24

 

Com’è

È impostato come il classico viaggio dell’eroe, però ne sovverte i canoni nella misura in cui il protagonista non cava dalla sua missione - una spirale quasi onirica - alcuna lezione, se non alla fine. Un finale comunque criptico e aperto volutamente a diverse interpretazioni e dunque non riconducibili a un’incertezza del regista, che qui offre grande prova di sé (come del resto aveva già fatto per esempio in A Ghost Story nel 2017, sempre targato A24) non dando mai, nemmeno per un momento, l’impressione di non sapere esattamente che cosa stia facendo. Eppure, al momento dei titoli di coda, ognuno si ritroverà con una propria lettura del film.
Lowery decostruisce il tradizionale ritratto del cavaliere cortese e del suo eroismo, mettendo invece in scena le fragilità di Gawain, la sua insignificanza, le sue paure, la sua necessità di trovare pace con se stesso e di provare ripetutamente di essere all’altezza dell’ideale cavalleresco e dunque di essere degno di poter sedere alla tavola rotonda.

È un viaggio più introspettivo, psicologico che fisico, scordatevi perciò sequele di scene d’azione o combattimenti epici da manuale, e non per questo The Green Knight è meno avvincente. Chiede però molto ai suoi spettatori, perché non è una storia di facile consumo e può risultare, in alcune sue parti, respingente.
L’ambizioso film di Lowery è una gioia per gli occhi, ha una potenza visiva sbalorditiva - la fotografia di Andrew Droz Palermo è da fuoriclasse -; curato nella ricostruzione dell’estetica cavalleresca unita agli elementi del fantasy si compiace anche un po’ di questa atmosfera che crea.
Menzione speciale per Alicia Vikander in un duplice ruolo e Barry Keoghan (che con quella faccia lì può fare qualsiasi cosa), per i costumi e il sonoro.
Se non è il miglior film del 2021 poco ci manca. Parola di scout.

Voto: ****