Gesellschaft | Caffè letterario

Il caffè che fa bene al cuore

Storia di un padre e di una figlia. Di una piccola famiglia che ha preso in mano il proprio destino e ha aperto un caffè letterario a Laives.
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Foto: Legacoopbund

Farebbe di tutto per sua figlia. E quando gli hanno detto che lavorare in un bar per lei sarebbe stata la cosa migliore, ha colto la palla al volo.

La storia di Roberto e Nathaly è una storia particolare, come del resto lo sono le storie di ognuno di noi. Adottata in tenera età, Nathaly nel corso della sua vita ha dovuto affrontare diverse sfide. Rispetto ad altri ragazzi, fa più fatica a capire le cose, necessita di più tempo per apprendere e quindi non sempre riesce a soddisfare quelle che sono le aspettative degli altri.

Terminato il percorso scolastico, per i genitori di Nathaly, Roberto e Margaret, si poneva la domanda sul come trovare un’occupazione adatta alle capacità della figlia. Un’impresa di certo non semplice.

È nata così l’idea di aprire un caffè letterario in forma cooperativa a Laives. Roberto si è subito messo alla ricerca di un luogo adatto, ha chiesto al proprio datore di lavoro un part-time e con l’aiuto dell’associazione di rappresentanza Legacoopbund ha costituito una cooperativa sociale per la gestione del bar. Ecco ed ora siamo arrivati al punto in cui entro in scena io. Quale collaboratrice di Legacoopbund sono stata invitata a fare visita a questo bar un po’ speciale e diverso da tutti gli altri in via Marconi a Laives. Già entrando ho respirato un’atmosfera cordiale e accogliente; una mensola piena di libri nell’angolo, una pila di giornali sul tavolo e lì in mezzo loro: Nathaly e Roberto che mi hanno accolto con un sorriso. “Ti piace leggere”, è stata la loro prima domanda. Certo che sì, visto che ho scelto questa professione anche per la mia passione per le parole e le lettere.

Ecco, appunto, lettere. Lettera sette è il nome del caffè. Ma che cosa significa?
Roberto: In realtà lo abbiamo scelto più per caso. È a dire il vero il nome di un’associazione di cui io stesso faccio parte, un piccolo gruppo di autori, poeti e letterati dell’Alto Adige e del Trentino, riuniti dalla grande passione per la parola scritta. Fin da giovane, infatti, scrivo testi, poesie e romanzi. Proprio da questa passione per la letteratura è nata l’idea di aprire un caffè letterario e quindi ho deciso di nominarlo con lo stesso nome del gruppo, lettera 7 appunto.

Ma cos’è un caffè letterario?
Un caffè letterario è un luogo di incontri. Qui organizziamo eventi letterari e culturali. Letture da testi di autori famosi o incontri con gli autori. Il bello del caffè è che è un ambiente adatto per instaurare dialoghi. La gente, anche molti giovani, si mettono a semicerchio ad ascoltare chi legge e poi fanno domande, discutono, si parlano. Il prossimo evento che abbiamo in programma è un incontro con la counselor Hannelore Rizzoli, il 23 febbraio alle 18.00.  Ecco, è questo il concetto del nostro caffè letterario. Ma voglio farti vedere un libro particolare che abbiamo qui.

Quale libro?
È il nostro libro delle donne. Lo possono leggere tutti, ma solo le donne possono scriverci qualcosa: una dedica, una poesia, un piccolo testo, una frase, insomma quello che vogliono. Però rigorosamente e solo a mano. Si riempirà un po’ alla volta e mano a mano diventerà un vero e proprio libro.

Il caffè dunque riunisce le persone con la passione per la lettura?
Certo, ma non solo. Qui si fermano mamme, papà, famiglie, lavoratori e sono nostri ospiti anche diversi ragazzi con disabilità, che si fermano nel nostro bar insieme ai loro educatori. Anche molti giovani si fermano nel nostro bar e si sono dimostrati davvero molto solidali e gentili con Nathaly.

Quindi finora il bilancio del bar, aperto l’estate scorsa, può dirsi positivo?
Il bar ci sta dando molte soddisfazioni. La clientela sta aumentando e questo ci fa coraggio e ci fa capire che siamo sulla strada giusta. In futuro ci piacerebbe poter tenere aperto il bar per tutta la giornata, attualmente siamo, infatti, aperti solo mezza giornata.
Inoltre, e questa è sicuramente la cosa più importante, Nathaly ha stretta amicizia con i clienti e da quando lavora qui è più autonoma e indipendente e ha più fiducia in se stessa.

 

Saluto Roberto e Nathaly, lei ormai è già occupata a servire i prossimi clienti, ma prima non posso rinunciare a lasciare anche io una mia piccola dedica nel libro delle donne, sperando di ritornare presto per un caffè che fa bene al cuore.