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Intermodalità à la bolzanina

La nuova stazione degli autobus a lunga percorrenza poteva essere un salto di qualità per il servizio e l'occasione per la creazione di un polo intermodale di pregio.
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fermata bus Bolzano sud
Foto: Martin Aufderklamm

Non si tratta della buona e famosa salsa conosciuta da tutti, ma del pastrocchio e miscuglio di come quando si gestiscono le cose in fretta e furia e in modo non organico fra vari attori coinvolti.
Lo spostamento della fermata Flixbus da Via Mayr Nusser a Bolzano Sud è stato decantato come un salto di qualità sia per il servizio sia per gli utenti stessi. Una breve fotostory di un sopralluogo (in bici) effettuato, domenica 12 luglio, a qualche giorno dall'apertura mostra un quadro sconsolante.

Chi arriva in bici dal centro città trova la seguente situazione.

Nessuna indicazione sull'edificio che si tratta della stazione autobus, nessuna numerazione delle corsie, nessun orario degli autoservizi stessi, tranne di uno; affisso peraltro ad un palo della luce.

Inoltre manca persino un cestino per i rifiuti. In via Mayr Nusser almeno due portarifiuti c'erano. E secondo le informazioni precedentemente apparse sulla stampa doveva esserci un chiosco e dei bagni. Chissà cosa si celerà dietro il palo e la porta?

Che non si tratta della famosa porta verso il cielo?

Perchè chi arriva e vuole prendere il treno o l'autobus è indotto a pensare che spiccherà il volo.

Oppure è un semplice avvertimento che ogni tanto le cose cadono dall'alto?

Anche in una giornata soleggiata di piena estate il viaggiatore in arrivo può sentire la pioggia sulla propria testa. Le giunture del viadotto della ferrovia perdono acqua da anni. Chi se ne infischia se si bagnano i ciclisti e gli utenti della nuova stazione degli autobus a lunga percorrenza.

L'acqua scende sia a destra e a sinistra del viadotto. E persino il viaggiatore che finalmente si trova davanti ad un cartello con le frecce disposte correttamente rischia di bagnarsi.

Vogliamo essere fiduciosi e pensare che il nostro viaggiatore appena sceso in periferia-città voglia recarsi in centro-città utilizzando l'autobus. Si recherà alla fermata e troverà il seguente orario.

Pertanto, dopo le ore 22:24 il nostro viaggiatore non potrà più recarsi in centro città con l'autobus urbano della linea 10B. Il servizio della linea 10A termina persino alle ore 20:30.

A Firenze durante il giorno gli autobus a lunga percorrenza fermano a Villa Costanza, capolinea del Tram 1, e di notte invece in assenza del  servizio Tram (oltre a Villa Costanza, ma solo per eventuali coincidenza fra due linee di autobus lunga percorrenza,) in centro città vicino alla stazione principale. Non si capisce, perchè almeno nelle ore notturne non possa essere utilizzata la nuova stazione delle autocorriere in centro città.

Il viaggiatore potrebbe invece decidere di prendere il treno, sempre che riesca ad inviduare correttamente l'ingresso per la stazione dei treni.

Il cartello in giallo induce a pensare che i binari si trovino in piazza fiera e non in alto.

Pur essendoci il cartello in rosso, la scala che porta ai treni, non è di facilissima identificazione. Perchè il cartello in giallo della foto precendente è di competenza Rfi, il cartello in rosso dell' Ente Fiera. E quando ci sono più teste e attori abbiamo come risultato paradossale denominazioni diverse per lo stesso nodo di interscambio: Bolzano Sud per la stazione ferroviaria da parte di Rfi (cartello blu scuro sul binario), Stazione Fiera Bolzano Sud /Messe Bahnhof Bozen Süd da parte dell' Ente Fiera (cartello blu chiaro sul binario), Fiera sugli orari stampati e sulla palina del 10B.

Sulla palina del 10A "nessuna" denominazione pervenuta. Ma almeno qua un cestino c'è.

Nel frattempo, fino a quando noi avremmo pensato ad una denominazione univoca e uniforme di questo polo d'interscambio, il nostro viaggiatore consulterà gli orari del treno e vorrà acquistare un biglietto per quest'ultimo. Peccato però che non potrà farlo, perchè l'unica biglietteria automatica del servizio trasporto integrato è stata tolta anni fa nonostante la sala d'attesa sia videosorvegliata.

Si potrebbe sollecitare Trenitalia a installare una self service, ma anche in questo caso avremmo un problema: siamo talmente autonomi (e concentrati su noi stessi) che i biglietti per la provincia di Bolzano non sono vendibili da self-service Trenitalia! Persino in Provincia Autonoma di Trento sono riusciti a bypassare il problema, ma si sà: vogliamo essere sempre i primi della classe.  A proposito di prima classe. Dato che il viaggiatore non potrà acquistare il biglietto e non intende aspettare oltre, deciderà di prendere il Taxi. Nella nuova stazione autobus troverà il cartello Taxi, ma senza nessun numero.

Comodo, no? Rimane il bike sharing.

Ma oltre al fatto che non ci sono le bici, l'unica indicazione nella nuova autostazione sulla propria posizione a chi utilizza la bici è questa:

Sfido a pensare che un turista che viene per la prima volta a Bolzano e scende appunto in Bolzano-periferia possa invidiuare correttamente la propria posizione rispetto al resto della città.

Il nostro turista sconsolato, rinuncia a recarsi in centro-città o in altri luoghi dell' Alto Adige, e mentre aspetta il suo flixbus, ammirerà il traffico aereo su Bolzano di una ridente domenica pomeriggio d'estate.

Come voleva già segnalare la foto del primo cartello di questa fotostory: "alla nuova fermata degli autobus a lunga percorrenza si spicca il volo!" Perchè con tutti gli altri mezzi rimani dove sei.

Nei venti minuti necessari a fare le foto sono stato fermato da tre viaggiatori; la prima persona in cerca di un bar durante l'attesa, la seconda persona in cerca di informazioni e mezzi per raggiungere il centro città, la terza persona in cerca di un orario del prossimo passaggio di un autobus lunga percorrenza in direzione nord. Magari le informazioni in futuro usciranno da questo cubo nero.

Non si potevano fare i lavori per bene e organizzare i servizi accessori e necessari con la dovuta cura prima di inaugurare la struttura? Ma tanto questo biglietto da visita della città si trova in periferia e lo utilizzano soltanto gli utenti dei mezzi pubblici.

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Sepp.Bacher Mi., 15.07.2020 - 14:11

Gute Beschreibung der Situation! An einem Busbahnhof kein Warteraum, keine Möglichkeit zu sitzen, man fühlt sich dem Regen und der Hitze ausgesetzt! Wie auf verlorenem Posten.
Meine Schwester sollte mit den Flixbus ankommen um dann mit den Zug weiter nach Meran zu fahren. Ich sollte mich erkundigen, wie sie ohne Billett - dass es keine Fahrkarten gibt, hatte sie aus dem Internet - den Zug nehmen könne, ohne Aufschlag zu zahlen. Ich ging am Hauptbahnhof zum Schalter. Dort wusste man nichts von der Situation und den Alternativen und die Infos, die ich erhielt, war nicht korrekt. Schlussendlich war es unkompliziert, die Fahrkarte beim Schaffner zu bezahlen. Ähnliche Situationen gibt es anscheinend auch bei anderen Bahnhöfen auf der Strecke Bozen-Meran.

Mi., 15.07.2020 - 14:11 Permalink