Wirtschaft | Areale a Bolzano

Mercato generale, lo scontro continua

Raccolte 2.800 firme a sostegno dell’hub sotto sfratto. Il Comune: “Da 5 anni sapete di dover andare”. Della Ratta e M5s all’attacco: “Urgenza come per l’ex Pascoli?”.
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Foto: Mercato generale

Da una parte il Comune di Bolzano, che difende i passi compiuti, dall’altra gli operatori del consorzio, impegnati nella difesa della propria attività, nonché della capacità di generare reddito e occupazione, a cui danno man forte i candidati e le liste avversarie di Caramaschi alle elezioni comunali. Ma l’impasse per il Mercato generale di Bolzano - privo al momento privo di una sede alternativa, costretto però a traslocare dal 15 gennaio 2015 per consentire l’avvio dell’Areale ferroviario - a questo punto potrà essere sbloccata solo dalla Provincia. È all’assessorato di Philipp Achammer a cui si guarda insistentemente per la possibilità, a quanto pare confermata internamente dall’amministrazione, che Palazzo Widmann possa offrire un’area a Bolzano sud attraverso una procedura ad evidenza pubblica.

 

Raccolta firme verso quota 3.000

 

A far tornare di attualità il tema questa settimana è stata la conferenza stampa convocata giovedì dagli operatori, una quindicina, rappresentati Verusca Nicolao, che è anche vicepresidente del consorzio guidato da Heinrich Grandi (di nomina della camera di commercio).

Imprenditori e lavoratori delle aziende dei settori ortofrutta, fioristica, pesce, alimentari, ristorazione e catering, si sono dati appuntamento per presentare le firme raccolte a sostegno della sopravvivenza del Mercato generale. Quasi tremila, 2.780 per la precisione, raccolte in poche settimane. A rischio, come ha raccontato salto.bz, c’è un hub strategico per il rifornimento di prodotti del territorio a favore delle piccole e medie aziende del commercio al dettaglio, ambulanti (compreso il mercato di piazza Erbe), hotel e ristoranti fino all’ultima valle dell’Alto Adige. Con un fatturato complessivo vicino di 30 milioni di euro nel 2019, la piattaforma di 15.250 metri quadrati di via Macello dà lavoro a 150 addetti in circa 15 imprese.

 

 

Il problema, non certo una novità, è che l’area situata ai Piani è inserita nel mega-progetto dell’Areale ferroviario, di cui si parla da quasi dieci anni. E il Comune, un tempo fondatore e gestore di fatto del Mercato generale, poi ritiratosi, intende averla libera. Anche perché proprio da quello spazio a est del rione passeranno i nuovi binari della linea del Brennero. Di qui la pressione dell’amministrazione guidata da Caramaschi verso il consorzio, che però negli ultimi anni non è riuscito a trovare una sede alternativa (visto anche il recente fallimento dell’ipotesi presso la coop Dodiciville). Lo sfratto fissato inizialmente per questo settembre è stato posticipato al 15 gennaio 2021 solo dopo la richiesta esplicita della società.

Gli operatori, uniti al cda di via Macello, chiedono da mesi più tempo e comprensione, trovando una sponda nei candidati avversari del sindaco in carica alle elezioni. Roberto Zanin, ad esempio, ha visitato la sede e ha promesso attenzione.

 

Il Comune non fa passi indietro

 

Ora è il Comune, uscito dalla società assieme alla Provincia, a rispondere nuovamente agli imprenditori. Un passo, quest’ultimo, premette l’amministrazione, motivato “dalla liberalizzazione del commercio e del Testo unico sulle partecipate da enti pubblici”. “Contestualmente si è sviluppato il progetto dell’Areale che attraverso un bando di concorso internazionale, aggiudicato nel febbraio 2011, ha individuato in quell’area un terreno necessario alla realizzazione del nuovo sistema di infrastrutture ferroviarie. A seguito dell’approvazione del masterplan del marzo 2015 quest’area di proprietà municipale deve essere messa a disposizione del progetto. Non avendo il Comune di Bolzano partecipazione giuridica nella società, come già sottolineato, per legge non può mettere a disposizione un proprio sito alternativo. L’amministrazione non possiede un’area che soddisfa i requisiti di metratura necessari agli imprenditori. E se anche l’avesse avuta non avrebbe potuto concederla senza di una gara pubblica”.

Da cinque anni il consorzio e gli imprenditori sono informati sulla necessità di dover lasciare l’attuale sede, come dimostrano gli incontri e i verbali delle assemblee (Comune di Bolzano)

 

 

Il Comune capoluogo ribadisce infine il concetto: “Da cinque anni il consorzio e gli imprenditori sono informati sulla necessità di dover lasciare l’attuale sede, a testimonianza di ciò i numerosi incontri, la corrispondenza intercorsa con la pubblica amministrazione e i verbali delle assemblee dei soci del consorzio”.

 

Lo scontro si fa elettorale

 

Inevitabile che in tempi di campagna elettorale la questione divenisse un fattore di scontro politico. “Il Comune di Bolzano dovrebbe attivarsi maggiormente per garantire il ‘servizio pubblico Mercato generale’, quale strumento di politica alimentare, di informazione e tutela dei consumatori” punge Claudio Della Ratta, ex consigliere di maggioranza passato nella lista civica a sostegno di Zanin, che fa un parallelo con il caso delle scuole ex Pascoli e del polo bibliotecario. “Non si capisce onestamente l’urgenza di liberare un’area che servirà tra anni, senza garantire tutto il tempo necessario per trovare un’alternativa. Questa vicenda ricorda forse un po’ quella relativa allo sgombero del Pascoli, quando le associazioni furono obbligate a lasciare in fretta e furia la struttura perché serviva ‘urgentemente’ per il polo bibliotecario. Correva l’anno 2014, ed oggi a fine 2020, tutto è ancora fermo”.

Un servizio pubblico va salvaguardato. E questa fretta mi ricorda quella per l’ex Pascoli. Correva l’anno 2014: oggi nel 2020 è ancora tutto fermo (Della Ratta, lista Zanin)

All’attacco anche i 5 stelle. “Esprimiamo solidarietà e siamo al fianco di queste aziende trattate come effetto collaterale del business dell’Areale” - dice la candidata sindaco Maria Teresa Fortini -. L’amministrazione vuole avere l’area libera prima del bando per rendere il ‘bocconcino’ speculativo più allettante, tutto ciò sulle spalle dei lavoratori  di una storica struttura di cui i Bolzanini sono clienti affezionati. La nostra proposta è quella di reperire spazi nei quartieri. A Casanova, nel lotto C, per esempio con l’aiuto comunale si potrebbe ricreare un tessuto commerciale di vicinato qualitativamente attrattivo”.

Come si possono lasciare oltre cento lavoratori per strada in un momento come questo? Va trovata una soluzione, anche a Casanova (Fortini e Rizzo, M5s)

È impensabile che si lascino più di cento per strada in un momento in cui la pandemia non ha ancora terminato di mietere posti di lavoro e la disoccupazione nel capoluogo si attesta intorno al 9% - così il capolista Angelo Rizzo -. La tutela dei posti di lavoro deve essere un principio guida per l’amministrazione”.

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Massimo Mollica Mo., 14.09.2020 - 09:12

Mi fa parecchio schifo la politica che cavalca la protesta senza dare alcuna proposta, senza dare una prospettiva. Se appartenessi a quella specie di gente potrei abbaiare un "prendeteveli a casa vostra". Comunque sono solo un pretesto per chi NON vuole l' areale. Perché c'è chi rema contro, anche chi contro la democrazia.

Mo., 14.09.2020 - 09:12 Permalink