Politik | Priorità

Disuguaglianze e povertà

Nel mondo post Covid la ricchezza è concentrata come all’epoca dei Rockefeller. In Alto Adige la giunta ci dica quali contromisure intende adottare, usando l’autonomia.
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povertà
Foto: Pixabay

Tra i temi che dovrebbero impegnare maggiormente gli interventi deliberativi da parte della Provincia nei prossimi anni sono sicuramente il lavoro, la riduzione delle diseguaglianze sociali e il superamento della povertà.

La proposta del reddito di cittadinanza, così come voluto dal movimento 5 stelle e approvato dal governo precedente giallo-verde, si è dimostrato completamente inadatto e carente sia per risolvere i problemi della povertà, sia per l’inadeguatezza per l’incremento della occupazione.

Il patrimonio delle persone più ricche al mondo è aumentato di oltre un quarto durante la pandemia, proprio mentre milioni di persone perdevano il lavoro o lottavano per tirare avanti.

Josef Stadler, a capo dei family office di Ubs, ha dichiarato che il mondo post-pandemico risulta esser ancor più polarizzato, e che la concentrazione di ricchezza è ai livelli del 1905, quando imperversavano i Rockefellers & Co. Tale situazione è frutto del cumulo di interessi su interessi, che rendono le ricchezze sempre più grandi, perché non solo hanno cavalcato la tempesta al ribasso, ma hanno anche guadagnato con il rimbalzo dei mercati azionari. Lo stesso Stadler pone grandi dubbi sulla sostenibilità di questo sistema e pone la domanda: “Quando la società interverrà?”.

In Italia negli ultimi dieci anni la disuguaglianza si è intensificata. I divari tra i ricchi e i poveri sono aumentati e cresce il numero di persone in condizioni di povertà estrema. A livello nazionale, la percentuale di famiglie che vivono in condizioni di grave povertà è quasi raddoppiata.

Persistono le disuguaglianze di genere: solo il 38,7 % delle giovani donne con un diploma di istruzione superiore è occupato, rispetto al 50,8% degli uomini; solo il 43,3% delle donne percepisce un reddito da lavoro (dipendente o autonomo) rispetto al 62% degli uomini - la differenza di 18 punti è la terza più elevata nell’Unione europea dopo Malta e la Grecia.

Anche in provincia di Bolzano, secondo uno studio molto dettagliato effettuato nel 2018 da IPL, è aumentata la forbice della disuguaglianza dei redditi complessivi. Nonostante l’Alto Adige abbia una situazione occupazionale ed una gestione del welfare migliore rispetto ad altri territori, abbiamo la sensazione che il Covid abbia lasciato un forte segno nell’economia provinciale. È però necessario distinguere tra quanti hanno in passato accumulato ricchezza ed hanno pur sofferto di impoverimento, ma possono ancora reggere alla crisi e quanti già prima si trovavano in difficoltà ed oggi hanno condizioni di povertà insostenibili.

Karl Tragust, ex direttore della Ripartizione famiglia e politiche sociali, rilevava in una pubblicazione del 2010 (L’Alto Adige che mi aiuta), che nel 2008 circa 36.000 famiglie, pari al 17,9% del totale famiglie erano a rischio povertà.

Ci dica la giunta provinciale quale è lo stato attuale aggiornato, ci fornisca dati aggiornati sulle nuove povertà, tenuto conto che la situazione creatasi con il Covid ha sicuramente accentuato le disuguaglianze e il divario fra chi un lavoro ce l’ha e chi no, tra uomini e donne e ha marcato differenze notevoli tra residenti e chi ancora è considerato immigrato. Soprattutto ci dica quali misure intenda adottare per abbattere le crescenti disuguaglianze, anche perché gli strumenti forniti dall’Autonomia consentono interventi di manovra e ad esempio in un’ottica di maggior redistribuzione ed uguaglianza tra i contribuenti, a partire dalla progressività dell’addizionale regionale.

Va rivalutato il sistema di protezione sociale, e verificato chi rimane escluso dalle prestazioni, prendendo in considerazione gli ammortizzatori del lavoro e quelli sociali e la loro ricaduta; per chi - per quanto - quale durata - per quali figure - con quale finanziamento - quali accessi. Attendiamo risposte aggiornate, equilibrate e dettagliate.