Politik | Dal consiglio

Riforma costituzionale, è scontro

BürgerUnion e Südtiroler Freiheit attaccano il “centralismo” di Renzi. Kompatscher: “Giuste le trattative intraprese dalla Svp”.

Una seduta del consiglio provinciale movimentata quella andata in scena ieri (11 novembre), oggetto della contestazione la riforma costituzionale di Matteo Renzi. Arno Kompatscher elogia l’operato dei parlamentari che hanno difeso l’autonomia all’interno del percorso della riforma, motivo per cui la Stella Alpina voterà a favore del testo pur demonizzandone l’aspetto centralista. Ma questo non basta ad acquietare gli animi infervorati della compagine della destra tedesca. Andreas Pöder (BürgerUnion) ha criticato duramente i senatori della SVP accusandoli di appoggiare una riforma che punta a concentrare tutto il potere a Roma: “È giusto rivedere la forma bicamerale attuale, ma il potere deve essere suddiviso tramite un regionalismo più forte, non essere concentrato ancora di più”, ha sentenziato Pöder. Sulla stessa linea Sven Knoll (Südtiroler Freiheit), il quale ha sottolineato come parte dell’Autonomia altoatesina sia stata smantellata negli ultimi anni. I due esponenti della destra tedesca hanno presentato due documenti contro la riforma costituzionale, le cui parti “anticentraliste” sono state votate dalla Svp e approvate con larga maggioranza. Riccardo dello Sbarba (Verdi) ha ricordato che non tutti i parlamentari sudtirolesi hanno sostenuto la riforma: Florian Kronbichler ha votato no, così come SEL e alcuni appartenenti al PD.

Sostegno alle due proposte è arrivato anche dal Movimento 5 Stelle. “Votare sì vuol dire sostenere la riforma centralista,” ha evidenziato Paul Köllensperger che poi ha aggiunto: “Se alle prossime elezioni vincerà Renzi nessun parlamentare altoatesino potrà far sentire la propria voce”. Spaccatura invece all’interno del Pd: Christian Tommasini ha votato con la Svp mentre Roberto Bizzo è stato l’unico che ha votato “no” al documento: “Le regioni autonome nacquero nel 1948, nel momento di maggiore centralismo; non bisogna quindi confondere centralismo con anti-autonomismo. Il maggiore alleato dell’Autonomia in questo momento è il Governo, se invece di fermarsi sul sistema di elezione del Senato ci si fosse concentrati di più sui contenuti della Camera delle regioni il regionalismo ne averebbe tratto giovamento”.

Si è astenuto invece Alessandro Urzì (L’Alto Adige nel cuore): “La riforma costituzionale non potrebbe intervenire nemmeno su quei gangli vitali dell’Autonomia che andrebbero invece corretti, come le divisioni tra gruppi linguistici e le rigidità. La riforma non è centralista, ma “renzicentrica”, privilegia “l’uomo solo al comando”, ed è questo che dovrebbe preoccupare”. 

Tensioni infine ci sono state quando Knoll ha asserito che la riforma costituzionale toglie alla Provincia i suoi diritti. “Questa demagogia diffonde incertezze, la SVP non vota a favore della riforma centralista, ma si assume la responsabilità di garantire ulteriormente convivenza pacifica e diritti”, ha risposto piccato il Landeshauptmann.