Gesellschaft | Il caso

“Siamo ragazzi per bene”

Tre senegalesi oggetto di insulti razzisti sui prati del Talvera a Bolzano. Una delle vittime: “Episodi incresciosi che non vanno taciuti”.
Museion & Brücken
Foto: Hannes Prousch

“Noi ragazzi stranieri non ci sentiamo sicuri a camminare per strada a Bolzano, perché rischiamo di ricevere insulti razzisti o di essere picchiati, per nessun motivo. Siamo persone per bene senza precedenti penali con un lavoro e una casa”. La voce, raccolta da salto.bz, è quella di un trentenne senegalese, approdato nel capoluogo 5 anni fa e attivo in una associazione locale che si occupa di migranti, che lunedì scorso (9 dicembre), intorno alle sette di sera, è stato vittima di un deplorevole episodio di razzismo a Bolzano, insieme ad altri due connazionali.

I tre stavano andando a cena da alcuni amici italiani e, mentre camminavano lungo il fiume Talvera, all’altezza del Museion, si sono visti venire incontro dei cani senza guinzaglio, “ci abbaiavano - racconta il trentenne ,- ma nessuno dei loro padroni, un ragazzo e una ragazza, ha detto qualcosa o è intervenuto per fermare gli animali. Uno dei miei amici si è spaventato e ha mosso i piedi per non farsi mordere, a quel punto il padrone di uno dei cani gli si è avvicinato e lo ha aggredito verbalmente accusandolo, a torto, di aver dato un calcio al cane”. I tre decidono quindi di chiamare il 112 e prima del sopraggiungere delle forze dell’ordine si aggiunge al coro di insulti anche un altro passante pronunciando frasi come “siamo arrivati alla frutta, siete senza rispetto”, “non rompete i co*****i, qui siamo in Italia”, “andate da un’altra parte”.

“Quando sono arrivati i carabinieri - dice il giovane senegalese - ho mostrato i documenti fornendo le mie generalità, ma mi hanno detto di allontanarmi e hanno ascoltato prima la versione degli italiani e dopo la nostra. Alla fine i carabinieri sono andati via senza nemmeno fare una multa ai padroni dei cani che avrebbero dovuto tenere al guinzaglio come previsto dal cartello in bella vista che recita: ‘Area pedonale, cani al guinzaglio’”. I tre amici non ci stanno a lasciar correre. “Quel che è successo ci ha fatto male, vogliamo che eventi incresciosi eventi vengano fuori, condanniamo fermamente queste aggressioni razziste, verbali o fisiche che siano, non vanno taciute come se fossero normali”.