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La nuova rotta di Senfter

L’azienda cede a Unibon le azioni GSI e punta a nuovi investimenti commerciali. Turismo in primis. Garantiti i posti di lavoro nei 3 stabilimenti altoatesini.
Senfter, Helmuth
Foto: Senfter

“È proprio quando le cose vanno a gonfie vele, che bisogna avere il coraggio di intraprendere nuove strade. Questo è il compito di ogni azienda”, commenta così Franz Senfter, fondatore e presidente dell’omonima Holding, la decisione dell’azienda di cedere le proprie quote azionarie di GSI (Grandi Salumifici Italiani) a Unibon spa - holding industriale aderente al grande consorzio nazionale Lega Coop -, che già ne deteneva il 50 per cento. All’origine di questa scelta la volontà di concentrarsi in futuro su investimenti a carattere locale, in particolare nell’ambito turistico in cui la Senfter è già attiva da diverso tempo. Nuovi progetti commerciali che riguarderanno anche altre attività economiche, campo immobiliare compreso.

Unibon diventa così l’unica proprietaria di GSI (Grandi Salumifici Italiani), le cui quote dal 2001 a fine 2017 sono state detenute paritariamente da Senfter e Unibon. Il gruppo conta 13 stabilimenti produttivi e oltre 1.500 dipendenti. Le due parti hanno deciso congiuntamente di mantenere il silenzio sui dettagli dell’operazione.

“Dopo 17 anni di collaborazione - spiega Helmuth Senfter, vicepresidente di Senfter Holding - abbiamo deciso di percorrere altre vie e di cedere le quote possedute all’interno di GSI. Per entrambi i gruppi si aprono così nuove prospettive: GSI punterà a rafforzare la leadership nazionale, la presenza sui mercati internazionali e il processo di innovazione. Senfter invece si concentrerà su nuovi investimenti sul territorio altoatesino. Per noi è stata una decisione sicuramente difficile ma necessaria tenendo conto dello sviluppo futuro delle due aziende”.

Sul fronte dei posti di lavoro, niente paura, assicurano i vertici: i tre stabilimenti di Chiusa e San Candido continueranno a operare sotto l’insegna GSI, perché “sono la punta di diamante del gruppo GSI”, sottolinea Helmuth Senfter che aggiunge: “Negli ultimi cinque anni sono stati investiti 50 milioni di euro che li hanno resi ancora più all’avanguardia. I posti di lavoro sono assolutamente sicuri, anche perché le capacità lavorative e l’impegno dei dipendenti altoatesini sono riconosciuti e fondamentali all’interno del gruppo”.