Gesellschaft | L'iniziativa

Il muro gentile di Bolzano e Merano

Anche nelle due città altoatesine prende corpo l’idea del “wall of kindness”, un posto dove prendere abiti, scarpe e sciarpe senza dover chiedere.
Muro della gentilezza - Milano
Foto: Tempio del futuro perduto

Una peculiare declinazione di solidarietà sta nascendo in diverse città italiane, si chiama “muro della gentilezza”, una parete dove si possono appendere abiti (cappotti, scarpe, maglioni, sciarpe, ma anche oggetti come libri e giocattoli sistemati su degli scaffali) che non si utilizzano più e che vengono messi a disposizione dei bisognosi. L’idea in realtà non è nuova, è stata battezzata in Iran nel 2015 e poi lanciata in altri paesi: Pakistan, Cina, Svezia, e poi l'Italia. Dopo alcuni esperimenti falliti ora ad “allinearsi” sono città come Firenze, Bologna, Parma, Trento, dove l’armadio collocato in piazza Fiera per poter appendere gli indumenti usati è stato decorato dallo street artist Senka Semak.

L’ultimo “wall of kindness” in ordine di tempo è quello sorto la scorsa settimana a Milano, grazie al collettivo “Tempio del futuro perduto” e ora anche l’Alto Adige si è messo in fila. Il muro gentile arriverà infatti a Bolzano, il luogo non è ancora stato deciso ma la proposta approderà in giunta, assicura l’assessore comunale alle politiche sociali Juri Andriollo.

Il muro della gentilezza contribuirà ad azzerare le distanze tra chi ha tanto e chi, invece, ha troppo poco (David Augscheller)

Nel frattempo anche a Merano qualcosa si muove. L’impulso, in questo caso, giunge dal consigliere comunale di Sinistra Ecosociale David Augscheller che con una mozione chiede alla giunta di realizzare un muro della gentilezza nella città del Passirio, così da “sviluppare il valore civico e sociale delle pratiche di mutuo aiuto e solidarietà, destinando, in collaborazione con le organizzazioni della società civile, uno o più luoghi della città alla funzione di 'appendiabiti' di agevole fruizione, che permettano, alle persone in possesso di giacche, sciarpe, guanti, berretti e cappotti dei quali non abbiano più bisogno, di metterle a disposizione di chi necessiti di una soluzione per ripararsi dal freddo”.

Il muro, sottolinea Augscheller, “contribuirà ad azzerare le distanze tra chi ha tanto e chi, invece, ha troppo poco. I cittadini potranno quindi, senza alcun intermediario, donare ciò che per loro rappresenta un eccesso, e che per qualcun altro sarà una vera e propria risorsa”. Precisazione necessaria: l’iniziativa non mira a sostituire il “prezioso lavoro svolto dalle reti dell’associazionismo, dalle reti di solidarietà e dai servizi comunali, bensì hanno la funzione di supporto”, dice il consigliere ecosociale. Non resta dunque che attendere.