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Athesia/SIE avanti a muso duro

Condannata a 160.000 di euro di risarcimenti a 4 giornalisti del Trentino per non aver rispettato il contratto, la società che fa capo a Michl Ebner preannuncia ricorso
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Foto: Nuovo Trentino

Laconico, didascalico, e, diciamo, non esattamente scritto per cercare di suscitare sentimenti di simpatia. Come definire altrimenti il comunicato diffuso dalla società del gruppo Athesia che editava il giornale il Trentino e poi lo aveva chiuso brutalmente dall’oggi al domani nel gennaio 2021 perché “non c’era mercato”, per poi portare in edicola il Nuovo Trentino un anno e mezzo più tardi, giusto pochi giorni prima che andasse in edicola un nuovo quotidiano (Il T)? Eccolo qui.

"Sie spa Società iniziative editoriale, in relazione alla recente sentenza del Tribunale di Trento sottolinea come la giustizia civile costituisca l’ambito nel quale si confrontano e si dirimono posizioni divergenti tra le parti. Restando convinti della correttezza, nel merito e nel metodo, fin qui adottata dalla società si preannuncia fin d’ora ricorso in appello".

In due righe, cioè, dopo la lezioncina sul funzionamento della giustizia con l’obiettivo di minimizzare la portata della sentenza contraria, si preannuncia semplicemente ricorso. Il tono piccato usato dalla società presieduta dall'ex giornalista dell'Alto Adige Orfeo Donatini (e che fa capo a Michl Ebner) è dovuto alla dura presa di posizione del sindacato dei giornalisti diffusa ieri (12 gennaio, ne abbiamo dato notizia qui).

"Il giudice del lavoro di Trento Giorgio Flaim - scrive il segretario Rocco Cerone - ha condannato la società SIE SPA, che fa capo all’editore Michl Ebner, al pagamento delle mensilità di mancato preavviso a 4 ex giornalisti del quotidiano Trentino (…) ribadendo la validità degli articoli 36 della legge 416 del 1981 sull’editoria e 28 del contratto di lavoro giornalistico FIEG-FNSI",

La sentenza, che secondo la FNSI avrà ripercussioni per altri 7 ex colleghi del giornale Trentino, “riafferma un principio legislativo e contrattuale finora, e per 42 anni, mai messo in discussione da nessuna azienda editoriale”. Tenendo conto che i 4 giornalisti “apripista” dovrebbero prendere 160.000 euro, la “botta” complessiva – se confermata – potrebbe essere quasi triplicata.

 

Quello che deve aver indispettito maggiormente il magnate che controlla l’80% del mercato dell’informazione regionale è che il sindacato abbia ricordato come “dopo la sentenza per comportamento antisindacale del 18 giugno 2021, questa è la seconda condanna emessa dalla magistratura del lavoro di Trento a carico di SIE SPA, il cui maggiore azionista Michl Ebner è al vertice di una conglomerata con oltre 1200 dipendenti, floridi bilanci, e che non fa onore al suo ruolo pubblico di presidente della Camera di Commercio di Bolzano, dopo essere stato per 25 anni deputato italiano ed europeo”.

L’attacco frontale si conclude con il seguente augurio: “Sindacato regionale giornalisti e Federazione della Stampa auspicano che l’editore Michl Ebner voglia ristabilire corrette relazioni sindacali interrotte e riavviare una trattativa per risolvere pacificamente gli altri 7 contenziosi dei giornalisti che si sono dimessi dal giornale Trentino”. Come visto, non ci sarà alcuna soluzione pacifica delle altre controversie. Solo musi duri e nuove sentenze. Del resto, come insegna SIE spa, la giustizia civile che cosa l’hanno inventata a fare?