Umwelt | L’investimento

Le mosche “mangia” rifiuti

Eco center compie 25 anni e potenzia l’impianto per l’organico di Lana. Dal febbraio 2020 tratterà tutto il residuo bio dell’Alto Adige. Grazie agli insetti.
mosca soldato
Foto: Pixabay

Con un evento a castel Mareccio a Bolzano il prossimo 31 maggio Eco center festeggia i 25 anni. Un periodo nel quale la società pubblica altoatesina, appena passata dalla presidenza di Stefano Fattor a quella di Guglielmo Concer, è cresciuta, arrivando a un fatturato di 42 milioni di euro, 980.000 di utile, 180 dipendenti e 25 impianti in gestione. Un insieme di cui fa parte, oltre al termovalorizzatore di Bolzano sud, l’impianto di fermentazione di Lana. Proprio quest’ultimo è interessato dagli investimenti per 7 milioni di euro, pensati per renderlo in grado, dal febbraio 2020, di trattare tutto il rifiuto organico prodotto in Alto Adige. Così da chiudere il ciclo a livello locale e ponendo fine alle “esportazioni” in Trentino. Sempre se funzionerà la sperimentazione le mosche soldato, insetti capaci di “mangiare” il residuo della lavorazione, circa un decimo della quantità totale.

 

Chiudere il ciclo in provincia

 

La società che appartiene ai Comuni altoatesini e alla Provincia di Bolzano compie un quarto di secolo. Nel 1994 era nata per gestire unicamente il vecchio inceneritore di Bolzano sud, formato da una linea produttiva del Comune (datata 1989) e da una provinciale (1991). Ora cura 25 impianti diversi, soprattutto depuratori situati nei vari centri abitati sudtirolesi. E se è soprattutto il nuovo termovalorizzatore (attivo dal 2013) di Bolzano sud a far parlare di sè, tra gli investimenti di Eco center figura anche il digestore di Lana, che si occupa dell’organico. 

 

 

L’impianto di fermentazione tratta al momento circa 24.000 tonnellate di rifiuto biologico l’anno, di cui 6.000 circa eccedono la capacità attuale e vengono spedite in Trentino. È solo una parte dell’organico prodotta in provincia: non conferiscono a Lana ad esempio parte della val Venosta e tutta la Pusteria. L’investimento di circa 7 milioni di euro, con deadline il 2020, è volto a concentrare tutto il volume altoatesino in questo settore: l’impianto infatti arriverà ad assorbire 52.000 tonnellate annue.

Per chiedere interamente il ciclo bio in Alto Adige occorre però “digerire” anche la parte solida che rimane nel trattamento del biodigestore, in modo da non continuare a esportarla fuori provincia. La sperimentazione in corso vede il ricorso alle mosche soldato, insetti capaci di “mangiare” il rifiuto organico. 

 

Nuovi uffici a giugno

 

Riguardo agli investimenti di Eco center, la società concluderà a giugno i lavori di ampliamento e adeguamento alla sicurezza della sede amministrativa sul lungo Isarco a Bolzano, dove lavorano una quarantina di dipendenti. La spesa è di circa 1,5 milioni di euro ed è stata appena approvata la variante finale della concessione edilizia da parte dell’apposita commissione del Comune.