Kultur | start europe up

COOLtour: 4 anni di condivisione

Un progetto che, all'insegna della cultura, guarda sempre prima al prossimo, nato per e cresciuto con i giovani di Bolzano, sta per compiere il quarto anno di vita.
COOLtour
Foto: Cooltour

Start Europe Up è una rubrica che parla di progetti e start-up in tutta Europa, principalmente creati da – o diretti ai – giovani. Trovo quindi sensato andare a scovare aziende od organizzazioni che cambino il mondo con tecnologie di ultima generazione, che siano rivoluzionari nel loro campo, come ho scelto di fare nei casi precedenti di Artiness e Darktrace. Ma stavolta voglio guardare a una realtà molto più piccola, molto più vicina al nostro mondo bolzanino. Che non ha creato il prototipo invidiato in tutto il mondo, ma che regala un sorriso e aiuta a coltivare un sogno.

Voglio – e per questo utilizzo, in modo del tutto inusuale, la prima persona – fare una dichiarazione d’amore a uno di quei progetti che guarda prima, per non dire sempre, al prossimo, con semplicità, con una sempre più rara umiltà, senza il bisogno di puntare a fare record globali con tecnologie avanzate. E provando a cambiare invece il mondo partendo dal rione di una città relativamente piccola come Bolzano.

COOLtour è una realtà che a breve compirà quattro anni, nata da una costola dell’Associazione La Strada – Der Weg. Una realtà che, in uno spazio precedentemente dismesso, ha dato colore a un quartiere periferico come Don Bosco, prendendo vita grazie ai giovani della città, ma soprattutto dando loro la possibilità di mettersi in gioco.

 

Sono decine le ragazze e i ragazzi di Bolzano che, passando da via Sassari 13/B hanno cominciato a praticare, o coltivato, la loro passione, contribuendo a formare una parte del tessuto culturale del capoluogo altoatesino. Alcuni, tramite COOLtour, hanno potuto scrivere sulle pagine dei quotidiani e dei periodici locali (qualcuno è passato anche da salto.bz), qualcuno ha potuto fare esperienze che difficilmente avrebbe potuto vivere, altri hanno potuto incontrare e parlare con persone con le quali mai si sarebbero potuti confrontare. Alcuni hanno scovato la propria passione, altri hanno scoperto modi di comunicare diversi. Tutti hanno potuto dare una mano a costituire, un passo alla volta, il percorso che sta portando avanti COOLtour da quattro anni a questa parte, senza essere giudicati – in un mondo che invece è sempre più pieno di pregiudizi – potendosi esprimere e potendo proporre le proprie idee, ascoltando e venendo ascoltati, raccontando storie e sviluppando punti d’incontro tra linguaggi, e talvolta lingue, diversi tra loro.

“Il 31 maggio 2017 si è svolta la prima riunione della giovane redazione di COOLtour” racconta la referente del progetto, Roberta Catania. Le sue parole evocano l’immagine di quella che, allora spoglia, non era ancora la sede, e che ora è al contrario piena di colori, di sorrisi: “Eravamo seduti su delle sedie pieghevoli, senza ancora la luce, e questo progetto di comunicazione giovanile era ancora una scommessa ad esito incerto. Ora sono passati quattro anni ed è anche passata tanta acqua sotto i ponti. COOLtour coinvolge circa settanta giovani appassionati, apre ogni giorno le sue porte al quartiere Don Bosco e aiuta a fare rete comunitaria. A me lavorare qui piace molto, perché mi dà molto. E spero che il servizio possa dare una mano alle persone più disparate che abbiano voglia di condividere dei bei momenti”.

 

Questo è lo spirito di COOLtour: fare del bene per stare bene. Una porta sempre aperta a chi abbia voglia di mettersi in gioco, ma anche per chi sia solo curioso, o abbia voglia di afferrare una mano allungata con gentilezza per aiutarlo. Lo testimonia anche Valentina Stecchi, che ora è pianta stabile e tra le anime della redazione: “Ho avuto la fortuna di incontrare COOLtour quando stava nascendo. Potrei dire che siamo cresciuti insieme. Ho imparato molto a livello personale e professionale... Ho conosciuto moltissime persone e continuo a conoscerle. Tutto questo mi arricchisce ogni giorno: le giornate non sono mai uguali, c’è sempre qualche cosa da immaginare e inventare e ci si deve mettere sempre in gioco. È un ambiente creativo e stimolante, un progetto in cui credo molto, perché cerco di dare a tutti quelli che entrano nel nostro spazio le stesse possibilità e l’accoglienza che ho ricevuto io 4 anni fa”.

Perché se si fa del bene per qualcuno, è più facile che quella persona a sua volta faccia del bene. E se lo si fa con creatività, è ancora più facile che accada il passo successivo. Questa è la cittadinanza attiva. Questa è la piccola grande rivoluzione che COOLtour contribuisce a creare, e di cui a mio parere – per concludere l’articolo come l’ho iniziato, con la prima persona – ci sarebbe tanto bisogno in un mondo che troppo spesso si guarda l’ombelico. Perché c’è chi ce la fa da solo. Ma c’è anche parecchia necessità di darsi una mano, stringerla, e camminare insieme verso un futuro migliore.