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La rana arancione è stata scoperta

Una nuova specie anfibia proveniente dal Brasile è stata individuata dagli scienziati dell'Università di San Paolo durante una spedizione sulla Serra da Mantiqueira.
Brachycephalus rotenbergae
Foto: plos

Si chiama Brachycephalus rotenbergae ed è una nuova tipologia di rana goccia d’oro recentemente scoperta nella fitta foresta atlantica brasiliana.
La nuova specie, descritta per la prima volta in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica PLOS ONE e ripreso dal National Geographic, è stata individuata grazie a un’intensa attività di ricerca portata avanti nelle foreste brasiliane tra il 2018 e il 2019 finalizzata proprio a identificare nuove specie di rana goccia d’oro, che al momento ammontano a circa 36. Questa attività è fondamentale, spiegano i ricercatori, per preservare la biodiversità del Brasile, che a causa della deforestazione e dell’agricoltura intensiva ha perso il 93% della sua originale superficie boschiva (solo nel 2018 sono stati 11.500 gli ettari di terreno deforestati).

L’equilibrio della natura dipende dalla sua diversità: descriverla e classificarla è fondamentale per preservare la ricchezza naturale del Brasile

Lo stato latinoamericano vanta il più alto numero di specie anfibie, circa un migliaio, presenti sul pianeta, ma - avvertono gli esperti - costituiscono allo stesso tempo il gruppo di vertebrati più vulnerabile e minacciato dal cambiamento climatico. “La scomparsa delle specie non identificate è più veloce della loro descrizione - afferma Ivan Sergio Nunes Silva, erpetologo dell'Università di San Paolo e responsabile dello studio -. L’equilibrio della natura dipende dalla sua diversità: descriverla e classificarla è fondamentale per preservare la ricchezza naturale del Brasile”.


Minuscola, fluorescente e... letale


Individuare la nuova rana goccia può essere davvero difficile: nonostante si caratterizzi per un acceso colore arancione che, esposto a luce ultravioletta, diventa addirittura fluorescente, l’anfibio si distingue anche per le sue piccolissime dimensioni, di circa 13 millimetri. La nuova specie si differenzia dalle altre “cugine” per la presenza di alcune macchie scure sul cranio, una bocca poco pronunciata e per gli occhi, che assumono la colorazione di un nero intenso.

 

La minuscola stazza ha fatto guadagnare alla Brachycephalus rotenbergae (così chiamata per rendere omaggio a Elsie Laura Rotenberg, la fondatrice della Projecto Dacnis, la ong impegnata nella tutela della Foresta Atlantica) una menzione speciale tra le rane più piccole del globo, ma meglio non farsi ingannare dall’apparenza innocua: Madre Natura le ha infatti concesso veleno, contenuto nella pelle, talmente potente da permetterle di difendersi efficacemente dai numerosi pericoli della foresta ma anche dallo stesso essere umano: le tossine contenute raggiungono livelli talmente alti da essere considerati letali anche per il numero uno dei predatori.