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Un giorno a casa Ötzi

Si chiama "Ötzi e il mistero del tempo" ed è il nuovo film, girato in Alto Adige, sulla mummia del Similaun. Una sbirciatina al set con i commenti dei protagonisti.
Ötzi e il mistero del tempo
Foto: OneMorePictures/FedericoVagliati

Willy l’orbo, Gizmo, Falcor, Elliott. Se avete avuto un sussulto di nostalgia (e di solluchero) nel leggere questi nomi significa che i più peculiari cult cinematografici degli anni ’80 “vivono fra voi”. Sono film per ragazzi come i Goonies, Gremlins, La storia infinita ed E.T. che hanno ispirato Ötzi e il mistero del tempo (o meglio: Ötzi and the Mistery of Time, dal momento che la pellicola è girata in lingua inglese per conquistare anche il mercato internazionale), diretto da Gabriele Pignotta e che vanta un cast artistico e tecnico molto variegato con attori canadesi, inglesi, altoatesini e non solo; e un direttore della fotografia, Tuomo Virtanen, finlandese.

Il film, prodotto da One More Pictures con Rai Cinema, sostenuto dal Fondo altoatesino per le produzioni cinematografiche e televisive, e seguito sul posto da IDM Alto Adige - che ha finanziato il film con 524mila euro -, racconta la storia di Kip (interpretato dal 12enne italoamericano Diego Delpiano), di Anna (Amelia Bradley) ed Elmer (Judah Cousin), tre ragazzini che vivono un’avventura straordinaria insieme a Ötzi, l'Uomo dei Ghiacci del Similaun, la cui mummia torna magicamente in vita nel Museo Archeologico dell'Alto Adige dopo cinquemila anni di ibernazione. Mentre Ötzi, in incognito, incontrerà il ventunesimo secolo, Kip apprenderà da lui i segreti dell’età del rame. “È un’esperienza incredibile, e c’è un sacco di azione, cosa che a me piace molto così come mi è piaciuto venire a girare in Alto Adige perché adoro le montagne, qui ci vengo a sciare”, afferma entusiasta Diego, il piccolo protagonista del film (insieme alla mummia superstar, s’intende) che si proclama - non senza un certo orgoglio - massimo esperto di Ötzi. “Quando sono stato preso per la parte di Kip - dice - mi sono documentato su internet e sui libri, ora so praticamente tutto di lui”.

E ad interpretare l'Uomo del Similaun sarà Michael Smiley, “non ho avuto esitazioni nel sceglierlo, è un attore istrionico superlativo, ex stand up comedian, con una spiritualità fortissima, e una grande simpatia”, spiega il regista, subentrato in corso d’opera a Giacomo Martelli che cura la sceneggiatura insieme a Davide Orsini e Carlo Longo. “Mentre il progetto prendeva forma - prosegue Pignotta - la produzione ha deciso di dare un taglio family, e comedy al film - che è più nelle mie corde, data la mia esperienza - e quindi di spostare l’asse dal fattore mistero anche per una serie di esigenze legate alla collocazione del film sul mercato cinematografico. È un po’ come se l’allenatore cambiasse il giocatore durante quella determinata partita per una questione di strategia”. 

Non mancheranno gli effetti speciali, “certo non abbiamo i mezzi che hanno film come X-men, ma sono sicuro che sapremo suscitare stupore nei bambini che andranno a vedere il film. Questi effetti saranno finalizzati al potere di rallentare il tempo, elemento centrale nel film come nella vita di ognuno di noi, del resto è tutto un misurarsi con il tempo”, chiosa Pignotta. Nel cast, oltre ad Alessandra Mastronardi e gli attori altoatesini Hannes Perkmann, Katja Lechthaler, Martin Thaler e Peter Schorn, anche Vinicio Marchioni che interpreta il padre di Kip, Carl, che aiuta il figlio a salvare la mummia, “è stato incredibile per me trovarmi di fronte a Ötzi (quello vero, ndr), è indescrivibile il fascino e l’attrazione che suscita quest’essere e le domande esistenziali che ancora oggi ci provoca”.

Location del film - di cui è ancora sconosciuta la data di uscita -, oltre al Museo Archeologico del capoluogo altoatesino, aperto ieri (13 marzo) ai giornalisti per una visita al set, Soprabolzano, il centro storico di Bolzano, e la Val Gardena, con le riprese che sono iniziate il 20 febbraio e che termineranno il 1° aprile. “È un film che gioca sui buoni sentimenti e sulla scoperta dei grandi valori, c’è un bambino che elabora un grave lutto, c’è l’amicizia straordinaria fra i 3 ragazzi, e c’è quella sorta di trasmissione storico-culturale tra le varie generazioni insieme alla magia e all’incanto”, riassume infine Pignotta. Postilla d'obbligo: nel film ci sarà anche un cameo del re degli ottomila Reinhold Messner.