Chronik | Bolzano

“Aiutiamo chi ha vissuto drammi”

Migranti, dopo il raptus all’ex Alimarket il Comune lancia il progetto di assistenza a disagio mentale e dipendenze. Andriollo: “Utile per gli operatori e la comunità”.
ex Alimarket
Foto: Salto.bz

Il raptus di follia che ha interessato nel gennaio scorso un operatore dell’ex Alimarket, Amidù Salifu - il 35enne originario del Togo uscito dal centro di accoglienza con una spranga e fermato a fatica da poliziotti e carabinieri, dopo aver aggredito una mamma che passava in auto con il figlio - ha scosso la città. Aprendo uno squarcio sulla particolare situazione di sofferenza, magari per anni taciuta, dei richiedenti asilo che hanno subito traumi prima del loro arrivo in Alto Adige. Dopo l’episodio, l’amministrazione Caramaschi ha deciso di rispondere con un progetto specifico, da finanziare tramite il fondo europeo Fami, per la tutela sanitaria dei cittadini stranieri che soffrono di problemi di salute mentale.

 

Contro disagio mentale e dipendenze

 

L’iniziativa è focalizzata sugli utenti dell’accoglienza che sono “portatori di disagio mentale o di patologie legate alla dipendenza”, ma è utile anche per qualificare gli operatori del settore. L’avviso è pubblicato sul sito del municipio. Con scadenza assai ravvicinata, giovedì 28 marzo alle 11, il bando serve per selezionare “i soggetti collaboratori, in qualità di partner del Comune di Bolzano, interessati alla presentazione di proposte progettuali a valere sul Fondo europeo Asilo migrazione e integrazione (FAMI) 2014-2020”, coordinato per l’Italia dal ministero dell’interno.

La chiamata è rivolta ai soggetti senza fini di lucro che operano nel settore: associazioni, onlus, cooperative, consorzi, imprese sociali. Nello specifico il Comune cerca collaboratori per “intervenire con azioni a livello territoriale - si legge nella descrizione del progetto - volte a creare una rete efficiente ed efficace atta alla cura ed alla presa in carico da parte di servizi specialistici di cittadini di Paesi terzi a rischio o portatori di disagio mentale e/o di dipendenze”. La durata del progetto è di due anni e per le risorse si attinge da un budget nazionale di 10 milioni di euro. 

 

 

Andriollo: oltre l’emergenza

 

L’indizione dell’avviso è stata approvata dalla giunta Caramaschi nella seduta straordinaria di mercoledì scorso. L’importo da finanziare, si stima, potrebbe essere nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro. “È un bando interessante - spiega Juri Andriollo, assessore alle politiche sociali - in primo luogo perché serve per l’assistenza psicologica degli utenti dell’accoglienza e funge da secondo scalino rispetto alla mera gestione emergenziale del fenomeno dei richiedenti asilo. In secondo luogo, è utile per dare uno strumento in più, una formazione aggiuntiva agli operatori del settore”.

Il progetto serve per l’assistenza psicologica degli utenti dell’accoglienza, di coloro che hanno subito drammi e perso genitori e figli, ma porta vantaggi agli operatori e a tutta la comunità

Andriollo ammette che si tratta di una misura pensata in seguito ai fatti dell’ex Alimarket: “Lo è, ma è anche una risposta complessiva - conclude -, un sostegno a chi ha vissuto drammi nei Paesi di origine, a chi ha perso genitori e figli. Nel contempo, è un’azione doverosa che porta vantaggi a tutta la comunità”.