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Trento elettronica

La musica smuove la periferia. Grandi nomi della musica elettronica contemporanea tra lecture universitarie e Dj Set tra Trento e Rovereto.
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Foto: Foto: MoniQue

A Distretto 38, Festival della musica elettronica di Trento e Rovereto, grandi nomi dello scenario musicale internazionale. Puntare sulla periferia come catalizzatore di energie creative, sulla scorta della saga cinematografica Hunger Games, sembra essere stato l’intento del curatore Denis Longhi. Ad alternarsi momenti di approfondimento con lecture universitarie come quella dello scozzese Kode9 e Dj Set nei punti di eccellenza della vita culturale e universitaria trentina.

Una vasta panoramica da Detroit fino alla club culture europea.

L’idea del distretto tecnologico c’è tutta, emerge un’area lontana dalle metropoli in cui ricerca e innovazione si combinano assai bene con il suono elettronico contemporaneo e l’avanguardia musicale. Ciò che manca è semmai quella tensione, energia che può venir fuori da periferie difficili e complesse, lontane dall’immagine di Trento austera e troppo “educata” pur se all’avanguardia nelle location e negli scenari presentati.

Gli eventi si sono comunque intrecciati con il mondo universitario, sono penetrati nella vita e nei luoghi studenteschi. Ad aprire il festival è stata la lecture tenuta da Kode9, produttore e Dj, fondatore dell’etichetta Hyperdub, ma anche docente universitario. Illuminante la sua conferenza su “La guerra del suono”  in cui in dialogo con il giornalista musicale Alberto Campo e gli studenti ha affrontato temi diversi.  Kode9 ha parlato della grande forza comunicativa del suono, che può essere arma, strumento di controllo e di tortura, ma può anche trasmettere accoglienza. Si è soffermato sull’importanza del contesto e sul condizionamento percettivo che il suono come fattore ambientale comporta.  I suoni, la musica, i rumori, le vibrazioni sono capaci di cambiare la vita delle persone, gli stati d’animo, agendo sia sul corpo che sulla mente. Questa estrema conoscenza delle possibilità del suono gli permette all’interno delle sue performance di giocare sul ritmo per mobilitare o separare le persone.

Incalzato dalle domande, come produttore discografico, ha chiarito il suo atteggiamento nei confronti dell’industria musicale. Kode9 se ne sente parte. Le performance si relazionano con il capitalismo, quando ad esempio la maggior parte degli eventi è sponsorizzata da bevande energetiche.

Prima c’erano le “zone di autonomia temporanea”, dove si svolgevano i rave,  si inseguiva un’utopia anarchica, c’era un’opposizione nei confronti dell’uso mercantile della musica.
Oggi tutto è mescolato al capitalismo. La musica elettronica, secondo Kode9, non è più così radicale.
Grandi rappresentanti della musica elettronica si sono poi alternati nelle varie location scelte tra Trento e Rovereto come il londinese Powell e il fiorentino Clap! Clap!
Uno degli appuntamenti più importanti è stato al Teatro Sanbàpolis nel cuore della vita studentesca trentina in cui Detroit e la sua cultura musicale sono state le protagoniste. La serata si è aperta con il collettivo trentino Meine Liebe con brani a cavallo tra house e techno. Pur non amando classificazioni di genere, Meine Liebe appartiene alla specie del DJ che balla e vanta già esibizioni a Berlino, Ibiza e Parigi.

Il secondo ospite è stato Andrés, esponente della scena di Detroit sia per quanto riguarda l’hip hop che l’house music. Con lui la partecipazione del pubblico è aumentata. La sua musica risente di inflessioni cubane,  flirta con l’house, ma anche con la disco music creando uno stile personalissimo. Ciclo di tamburi forti, e note soul sono emerse dal suo repertorio.

Il grande Moodymann, con cui Andrés ha spesso collaborato, ha chiuso la serata. Il suo repertorio richiama tutta la storia della musica afro-americana e della sua città natale Detroit. In molti DJ si riscontrano influenze hip-hop, soul, disco, house, techno, ma pochi potrebbero cercare di coprirli tutti in un solo Dj set. Moodymann si presenta come un alter ego di se stesso, Kenny Dixon Junior il suo vero nome,  a volte vuole evitare il pubblico intero, oscurando il viso con una maschera o nascondendosi dietro un telo come si è presentato anche a Trento.
Nella serata di sabato invece sono attesi  i Dj set di 2ManyDjs e Jeremy Underground, esponenti fra i più autorevoli della club culture europea.
I 2ManyDjs  sono pionieri e maestri insuperati del mashup, l’arte di combinare cioè fra loro musiche di estrazione differente, dando forma a “combinazioni esplosive” come le ha definite David Bowie. I fratelli fiamminghi David e Stephen Dewaele hanno calcato i palchi dei migliori festival, dal Coachella al Sónar, passando per lo Snowbombing di qualche tempo fa.