Umwelt | Dall'Aula

Agricoltura sociale, ok alla legge

Il consiglio approva la norma di Schuler con 17 sì e 16 astensioni. Ma non mancano le critiche, Foppa (Verdi): “Il vantaggio non è per gli utenti ma per gli offerenti”.
Contadino
Foto: upi

L’agricoltura sociale vuole “favorire lo sviluppo socio-economico e la permanenza degli agricoltori nelle zone rurali, nonché la multifunzionalità e la diversificazione dell’agricoltura, in conformità con i programmi di sviluppo rurale dell’Unione europea”, recita un passaggio della legge che porta la firma dell’assessore Svp Arnold Schuler e che oggi, 14 giugno, ha ricevuto il disco verde da parte del consiglio provinciale con 17 sì e 16 astensioni. Si tratta dunque di un nuovo tipo di agricoltura ha come finalità principale quella di tentare un ulteriore sviluppo di tutte le possibili forme di sinergia.

Nella fase delle dichiarazioni di voto critica è stata la posizione della consigliera provinciale dei Verdi Brigitte Foppa, la quale ha sottolineato che la norma non è orientata agli utenti ma agli offerenti, e che pochissime sono state le proposte di modifica accolte. “L’approccio di assistenza in un ambiente naturale, a contatto con animali e piante, può favorire la guarigione e il superamento di fasi di difficoltà, ma qui si è trattato piuttosto di garantire un’ulteriore entrata all’agricoltura”. 

Non fa bene all’agricoltura se questa legge viene interpretata come possibilità di guadagno”, gli ha fatto eco Sigmar Stocker (Die Freiheitlichen) annunciando voto di astensione. Dubbi trasversali sono stati espressi anche riguardo l'ambito della formazione che tuttavia Schuler ha garantito essere sufficiente e rispondendo alle critiche sollevate in merito al poco coinvolgimento delle associazioni ha detto: “Tutte hanno avuto la possibilità di farsi sentire, tuttavia la legge riguarda l’agricoltura sociale, non il sociale. Non viene tolto nulla a nessuno, perché il settore sociale è una grande sfida per il futuro ed è giusto trovare nuove forme di assistenza: l’agricoltura sociale non è una concorrenza ma un arricchimento”.

Soddisfatta anche la consigliera Svp Maria Hochgruber Kuenzer che ha collaborato alla stesura della legge: “È stata posata la pietra angolare, ora ci sarà tanto lavoro da fare e i risultati si vedranno tra 10 anni”. Esulta anche l’Associazione delle Donne Coltivatrici Sudtirolesi (SBO) che parla di situazione win-win per tutti, con le nuove opportunità al maso che ampliano l’offerta ormai esistente, mantenendo viva l’intera area rurale. “L’agricoltura sociale, essendo una forma dell'innovazione sociale, costituisce un altro ponte tra l’agricoltura e la società”, ha affermato la presidente della SBO Hiltraud Erschbamer.