Wirtschaft | Tirare le somme

Il bonus 80 euro è stato davvero utile?

Una misura (costosa) che ha avuto un “impatto significativo” sui consumi, secondo uno studio diffuso dalla Banca Centrale Europea. Piano, però, ad esultare.
Bonus
Foto: upi

La BCE ha di recente pubblicato uno studio sugli effetti del bonus da 80 euro, misura introdotta nel 2014 dal governo Renzi spesso oggetto di critiche perché considerata dai detrattori solo una mossa elettorale. Il bonus che, lo ricordiamo, viene percepito dai lavoratori dipendenti che guadagnano più di 8 mila e meno di 24 mila euro (se il reddito oltrepassa questa cifra il bonus diminuisce gradualmente fino a 26 mila euro) ha avuto “un significativo impatto macroeconomico”, hanno concluso i tre economisti della Banca d'Italia autori dell’indagine.

Ma questi soldi sono finiti “sotto il materasso” o sono serviti a contrastare effettivamente la recessione economica? Iniziamo col dire che il provvedimento in questione è costato la bellezza di 5,9 miliardi, che riguarda in tutto circa 10 milioni di persone e che i consumi sono aumentati del 40% - tradotto in moneta sonante fa 3,5 miliardi di euro. Non esattamente un fallimento come invece sostengono i critici della misura. Secondo i ricercatori della Banca d’Italia il bonus da 80 euro è stato speso per il 50-60% mentre le famiglie con un reddito basso hanno speso una percentuale più alta del bonus (80%).

“BCE certifica che 80 euro sono misura strutturale a sostegno dei consumi delle famiglie beneficiarie a più basso reddito. Una misura di equità”, dice il Pd ma le cose non stanno esattamente così. Il 21,9% delle famiglie ha beneficiato del bonus, ed è stato il ceto medio, medio-basso ad averne maggiormente goduto, chi ha un reddito superiore ai 25 mila euro, ad esempio, ha ottenuto il 17% delle risorse. I più poveri (con reddito inferiore ai 9mila euro) hanno ricevuto solo il 10% delle risorse assegnate, senza contare che chi guadagna meno di 8 mila euro all’anno, invece, non le ha proprio ricevute (il bonus consiste in un credito Irpef, gli incapienti tuttavia non pagano imposte e quindi non possono ottenere il bonus). “Alla fine dei conti, analizza Maurizio Sgroi sul Sole 24 ore, 5,9 miliardi spesi per fare aumentare i consumi di 3,5 miliardi – la sensazione è che il bonus abbia aiutato la nostra crescita, ma resta un dubbio: spendere lo 0,4% del Pil è stato un buon affare? E su questo ognuno avrà le sue opinioni”.