Chronik | Wahlen 18 Elezioni

Voto all’estero a rischio?

La denuncia di un ex consigliere comunale bolzanino residente in Romania: “La circolare non è arrivata in tempo”. C’entrano le poste ma anche i ricorsi elettorali.
Passaporto
Foto: upi

“I ricorsi elettorali (per l’esclusione di candidati) presentati al Tar rischiano di avere un drammatico effetto a catena sul diritto al voto degli altoatesini all’estero. Infatti sino a quando non saranno conclusi definitivamente non potranno partire i plichi con scheda di voto e certificato elettorale”. La denuncia viene avanzata dal consigliere provinciale dell’Alto Adige nel cuore Alessandro Urzì. L’iter per far riammettere il parlamentare di Forza Italia Davide Bendinelli alla corsa elettorale ha i suoi tempi, visto che in ballo c’è la volontà finale della deputata Michaela Biancofiore di far cambiare la legge elettorale regionale stralciando la norma che non consente ai non residenti di candidarsi. 

 

Il voto all'estero

 

All’elettore che vota per corrispondenza viene spedito un plico contenente un certificato elettorale con i dati anagrafici dell’elettore, la scheda di voto, una busta piccola gialla, in cui inserire la scheda di voto dopo l’avvenuta espressione del voto, una busta bianca grande preaffrancata (recante l’indirizzo dell’Ufficio elettorale centrale), da utilizzare per la restituzione del tagliando elettorale e della busta piccola gialla contenente la scheda di voto e un foglio con le indicazioni delle modalità per l’espressione del voto per corrispondenza e le liste dei candidati e candidate. Entro il 6 settembre, ovvero il 45° giorno antecedente la votazione, gli elettori residenti all’estero potevano presentare al comune di iscrizione la richiesta per l’esercizio del voto in provincia.

Vedremo quando arriveranno i plichi con la scheda elettorale. È evidente che se arriveranno (causa i ricorsi o causa le lentezze di qualche servizio di recapito in Italia o all’estero) a ridosso del 19 ottobre il voto andrà in fumo

L’opzione per decidere di votare è tuttavia arrivata a un elettore altoatesino residente in Romania, l’ex consigliere comunale di Bolzano Vincenzo Moderno, l’11 settembre, segnala Urzì. 

 

 

La critica

 

“Quanti sono gli elettori dell’Alto Adige che non hanno potuto optare dove votare? Ma ancora più importante, quanti, a questo punto, saranno gli elettori all’estero a cui verrà consegnato il plico per votare (con la scheda ed il certificato elettorale) oltre il termine ultimo per riuscire a fare recapitare la propria scheda all’Ufficio elettorale di Bolzano, fissato per il 19 ottobre?”, si domanda l'esponente di centrodestra. La Provincia infatti non può inviare i plichi prima che i ricorsi non siano conclusi. “E ogni giorno che passa riduce la possibilità che i plichi in alcuni paesi arrivino per tempo. Infatti le Poste Italiane consegnano i sacchi ai servizi dei paesi destinatari e i tempi non sono sempre certi”. E ancora: “A questo punto tornano tutti i dubbi sollevati a suo tempo durante il dibattito di approvazione della legge elettorale: che certezza è veramente garantita all’elettore all’estero? E che il plico finisca davvero nelle sue mani e non in quelle di qualche estraneo che possa votare per lui?”.

“Vedremo quando arriveranno i plichi con la scheda elettorale. È evidente che se arriveranno (causa i ricorsi o causa le lentezze di qualche servizio di recapito in Italia o all’estero) a ridosso del 19 ottobre il voto andrà in fumo”, sottolinea lo stesso Moderno.

Urzì annuncia infine che a urne chiuse inviterà la Provincia a diramare una circolare con la richiesta agli elettori all’estero di segnalare gli eventuali disservizi accusati. “Mi pare sia ormai conclamato che la norma così come è scritta non funziona”.