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Merano nel tunnel

Si apre oggi, 15 ottobre, a Merano, il “primo tratto della Circonvallazione Nord-Ovest”. Quanto al secondo tratto, se mai ci sarà, bisognerà aspettare qualche anno. E trovare i soldi per farlo.

S’intravede la fine del tunnel? Manco per sogno. Del tunnel, per ora, non c’è nemmeno l’ingresso. Benché si parli di “primo tratto della Circonvallazione Nord-Ovest”, quella che si inaugura oggi è, per ora, solamente una nuova (costosa: 73 milioni di euro) uscita della Me-Bo. Avrà nome “Merano centro”, per distinguerla dagli altri tre svincoli (sì, tre! Che con questo diventano quattro!): quelli di “Merano sud” (Sinigo), di Marlengo (Maia Bassa) e Lagundo.

Il fantomatico tunnel sotto monte Benedetto, di cui si parla da molti anni, è una delle bestie nere della politica e del traffico meranese, capace di coagulare e di mandare all’aria le maggioranze del governo cittadino. Assai controversa, oltre alla galleria cui sarà collegata, pure la realizzazione di garage interrati che il Comune, spinto (si dice) dalle lobbies economiche, vorrebbe realizzare “in caverna”. Però “non a spese dei contribuenti”. Ovvero: chi si occuperebbe dello scavo, si rifarebbe poi con novant’anni di gestione.

Il tutto, in ogni caso, presuppone l’esistenza del traforo, di cui ancora non c’è traccia, se non sulla carta. L’opera complessiva denominata “Circonvallazione Nord-Ovest” costa (così si prevede) 192 milioni di euro. Di questi 73 milioni sono destinati al primo lotto e dunque già spesi. Cominciati a gennaio 2008 (quelli preparativi) e a metà maggio 2010 (quelli principali), i lavori sono ora conclusi e pronti per l’odierna inaugurazione. Per quanto riguarda le opere di realizzazione del secondo lotto, sulla pagina web della Ripartizione Infrastrutture rispetto alla possibile data di inizio si usa quest’espressione: “da definire”.

La data è “da definire”. Deciso è invece il percorso. “È stato ormai scelto ed è chiaro a tutti. Siamo in fase di progettazione esecutiva finale. Ovvero si stanno progettando le varie metodologie di scavo e altri dettagli, ma non è in discussione il percorso”, dice l’ing. Valentino Pagani, coordinatore unico del progetto e direttore della Ripartizione Infrastrutture della Provincia.

La Circonvallazione prossima ventura (il secondo lotto) attraverserà la città sottoterra, cosa che a molti fa storcere il naso. Avrà inizio nel territorio comunale di Lagundo dove, con una rotonda semi-sotterranea, si pone il nuovo collegamento tra la strada della val Passiria e la MeBo. Di lì il percorso prosegue sotto i frutteti fino a giungere nei pressi della stazione, dove si prevede l’unico accesso alla rete viaria di Merano e – connesso al centro di mobilità – il collegamento ad un garage sotterraneo. Dalla stazione dei treni il tunnel prosegue, per un primo tratto in “materiale sciolto” e poi in “materiale roccioso”. Siamo, a questo punto, nella vera e propria galleria di monte Benedetto. Il tunnel uscirà nella zona artigianale di Tirolo, ai piedi di monte San Zeno. È in questo tratto di strada che andrebbe l’accesso sotterraneo al controverso garage in caverna. Infine: nella zona artigianale “Monte San Zeno” ci sarà una rotonda dalla quale si dipartiranno le vie per Maia Alta, la zona artigianale e la val Passiria.

Tutto questo, però, in data “da definire”. Mancano i soldi? “Al momento il denaro non è a bilancio”, conferma l’ing. Pagani. I lavori dunque quando potranno cominciare? “Non lo so, dipende dal programma che faremo e soprattutto dai soldi che verranno stanziati nel 2014. Idee più chiare si avranno all’inizio dell’anno…” La somma da impegnare è di circa 120 milioni di euro. “Ma è una stima di 3-4 anni fa… sarà magari necessario qualche aggiornamento…”

Qualche giorno fa, in vista dell’inaugurazione, il sindaco Günther Januth, l’assessore Stefan Frötscher e il comandante della Polizia municipale Fabrizio Piras hanno illustrato alla stampa le opere compiute. Benché ora le auto possano percorrere il “primo tratto Circonvallazione Nord-Ovest”, rimane ancora qualcosa da fare: “L’edificio dell’ex dogana e il distributore a fianco della stazione verranno abbattuti per fare spazio a un centro di mobilità alternativa: treno, bus, ma anche noleggio bici, car sharing e punto e-bike”. Resta anche da sperare, per i fautori del tunnel, che in tempi di crisi il prossimo governo provinciale riesca a trovare i fondi necessari. Non per uscire dal tunnel, ma almeno per cominciare ad entrarci.