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Niente più armi alla Turchia

Il ministro degli Esteri Di Maio ha detto che nelle prossime ore firmerà un decreto ministeriale per fermare la vendita di materiale bellico al paese guidato da Erdogan.
Armi
Foto: upi

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio lo aveva anticipato stamani (14 ottobre) via Facebook: “Al Consiglio Affari Esteri dell’Ue chiederò a nome dell’Italia di assumere ogni misura possibile affinché la Turchia fermi la sua offensiva in Siria contro il popolo curdo, incluso un blocco europeo dell'export di armi verso Ankara” aggiungendo che “non possiamo accettare altre vittime innocenti. Non possiamo accettare altro sangue, né ricatti sui migranti. Non può essere militare la risposta alla crisi in corso”.
A margine della riunione svoltasi a Lussemburgo il responsabile del dicastero degli Esteri ha detto che l’Italia fermerà la vendita di materiale bellico alla Turchia come hanno già fatto altri paesi europei (ad esempio la Germania, la Francia e i Paesi Bassi) in seguito all’operazione militare lanciata dal presidente turco Recep Tayyip Erdoğan contro i curdi siriani nel nord-est della Siria. “L’Europa parla con una voce oggi e tutti gli Stati condannano quello che sta facendo la Turchia in territorio siriano e soprattutto tutti si sono impegnati a bloccare l’export degli armamenti”, ha dichiarato Di Maio. Una misura che appare “scontata” per il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, “sarebbe assurdo se non ci fosse un provvedimento di questo genere” ha affermato sottolineando la necessità di “passare a delle sanzioni molto concrete”. 

 

 

Nelle prossime ore il ministro 5 stelle firmerà un decreto ministeriale per bloccare “l’export di armamenti verso la Turchia per tutto quello che riguarda il futuro dei prossimi contratti e dei prossimi impegni”. Lo stop riguarda dunque solo le nuove licenze.
Di Maio ha specificato che non si tratta di un embargo europeo che “avrebbe richiesto mesi e avrebbe vanificato l’immediatezza”; per vietare l’effettiva vendita di armi alla Turchia ciascun paese dovrà passare per un’apposita commissione comunitaria. “Adesso col dialogo e con la diplomazia dobbiamo lavorare per fermare questa escalation. Inizieremo dalla riunione dell’alleanza anti-Daesh che consentirà di mettere insieme tutti i paesi che in questo momento sono preoccupati e anche quelli che sono attori”, ha precisato infine il ministro. 

La Turchia è il terzo paese a cui l’Italia vende più armi, dopo Qatar e Pakistan. Solo nel 2018, come ha ricordato Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Italiana per il Disarmo, il nostro Paese ha venduto materiale bellico alla Turchia per circa 360 milioni di euro.