Politik | Trentino

Se l'alunno supera il maestro

Non utilizziamo in pieno tutta l'Autonomia che ci siamo conquistati..
A Trento, invece, lo fanno.
Hinweis: Dieser Artikel ist ein Beitrag der Community und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.

Dell’Autonomia trentina, a Bolzano si è sempre pensato che essa sia venuta al rimorchio di quella sudtirolese: “..una furbizia di De Gasperi”. L’Autonomia autentica a nord di Salorno, la sua copia invece a sud. Da qui quel certo senso di superiorità e distacco verso i “cugini” trentini. I quali, in realtà, hanno imparato nel frattempo a fare da soli e bene. Utilizzano tutte le competenze dello Statuto di Autonomia per dare le necessarie risposte alle esigenze del loro territorio, anticipando nel tempo e con fantasia la Provinvia di Bolzano. Sempre più spesso, gli altoatesini devono evocare, loro malgrado, leggi o istituzioni trentine. Lo hanno fatto anche di recente in occasioni di trattative su temi come quello della gestione degli ammortizzatori sociali, dell’integrazione salariale nelle piccole imprese, del fondo sanitario integrativo, già definiti a Trento, ancora in alto mare a Bolzano. Stessa cosa dicasi per la scuola, con il suo progetto trilinguismo ed il suo impegno territoriale oltre i programmi scolastici nazionali (ed i suoi risultati Pisa ed Invalsi). Sorpassi che “bruciano”: l’unica è scendere dal piedistallo e prendere atto che in molti campi lo Statuto di Autonomia ci consentirebbe di può fare di più e meglio. Come hanno fatto i Trentini.                                                                                                                                             www.albertostenico.it

Bild
Profil für Benutzer michele buonerba
michele buonerba Sa., 14.11.2015 - 17:27

Fa bene Alberto Stenico a rilevare quanto sta avvenendo a Trento. In effetti stanno dimostrando di essere molto più bravi di noi ad utilizzare le competenze autonomistiche a favore del loro territorio. Gli ambiti citati sono solo alcuni, ma di certo quelli che personalmente sento come più sensibili. Cercare di recuperare il tempo perduto sarà difficile perché per farlo servirebbe una visione per il futuro. Da noi si tende più spesso a guardare al passato e ad evocare fantasmi per provare a creare un nemico da combattere per compattarsi. Ma gli statisti, di cui avremmo un gran bisogno, sono quesi assenti dal panorama politico locale. Salvo qualche eccezione dobbiamo accontentarci di quello che passa il convento.

Sa., 14.11.2015 - 17:27 Permalink