Umwelt | Lo studio

Lungo l’A22 l’aria è più pulita

Calo del traffico durante il lockdown in primavera. Le emissioni di anidride carbonica e biossido di azoto sull'Autobrennero sono diminuite di due terzi e della metà.
A22
Foto: LPA

Una buona notizia in tempi di pandemia: l’aria è più pulita sull’A22. Nel periodo di lockdown della scorsa primavera, infatti, si è registrato un drastico calo sia per quanto riguarda le emissioni che l’inquinamento dell’aria lungo l’Autobrennero complice il traffico estremamente ridotto rispetto allo stesso periodo nel triennio precedente, con i transiti di veicoli leggeri e pesanti sull’autostrada che sono diminuiti rispettivamente del 92% e del 42% rispetto agli altri anni.
Nello specifico si parla di due terzi in meno d’emissioni di anidride carbonica (CO2) e concentrazioni di biossido di azoto (NO2) dimezzate. A certificarlo è uno studio delle Agenzie per l’ambiente delle Province di Bolzano e Trento condotto insieme ai partner del progetto “Life BrennerLec”.
“L’esperienza del lockdown - commenta l’assessore all’ambiente ed energia Giuliano Vettorato - ci conferma che la riduzione del traffico motorizzato e la sua riconversione a sistemi più ecocompatibili è la sfida più importante per poter migliorare la qualità dell'aria che respiriamo e tutelare il clima terrestre”.

 

Le stime

 

Stando allo studio nella fase del lockdown l’inquinamento è calato in modo rilevante, nonostante le emissioni relative ai riscaldamenti risultassero addirittura maggiori rispetto al triennio precedente. Le stime delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) e di anidride carbonica (CO2) effettuate sulla base della riduzione del traffico, hanno evidenziato un calo rispettivamente del 66% e del 64% se confrontate con quelle dello stesso periodo del triennio precedente. Tali riduzioni nei volumi di traffico hanno così portato ad una notevole riduzione dell’inquinamento dell’aria in prossimità dell’autostrada, con un decremento del 50% delle concentrazioni di biossido di azoto (NO2). Tuttavia, i benefici si sono estesi anche a distanze significative dall’autostrada, con un decremento di NO2 pari al 37% a Cortina all’Adige (ovvero a 230 metri di distanza dall’autostrada). Queste evidenze confermano che un’importante fonte di emissioni come l’autostrada influenza la qualità dell’aria non solo nelle immediate vicinanze della stessa, ma anche presso località situate a centinaia di metri di distanza.

 

Il black carbon

 

Il forte calo delle emissioni da traffico e la permanenza di quelle da riscaldamenti a legna viene confermato anche dall’analisi dei dati dell’inquinante “black carbon” (una componente del particolato fine) che si forma attraverso la combustione di combustibili di origine fossile (derivati del petrolio e gas metano) e di biomasse (principalmente legna da ardere), ovvero generate in massima parte dai motori e dai riscaldamenti a legna. Mediante l’utilizzo di uno strumento (etalometro), è stato possibile misurare la componente di black carbon derivante dal traffico (che durante il lockdown è diminuita del 57%), e distinguerla dalla componente legata ai riscaldamenti, che nello stesso periodo è aumentata del 5%. Trattandosi di risultati di grande interesse per la comunità scientifica e istituzionale (il black carbon non è ancora considerato nella normativa) lo studio è stato inserito all’interno del Report “La qualità dell’aria in Italia” di SNPA (Sistema nazionale per la Protezione dell’ambiente) che è stato recentemente presentato a livello nazionale.

 

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Massimo Mollica Mo., 14.12.2020 - 16:25

Ecco, ora chiudiamo e gli occhi e immaginiamo che ogni mezzo, leggero o pesante, che passi dall'autostrada del brennero sia spinto da un motore elettrico con alimentazione totalmente elettrica o a idrogeno. Di colpo le emissioni sarebbero vicine allo zero. Sogniamo per un istante e poi cerchiamo e battiamoci perché ciò avvenga il prima possibile.

Mo., 14.12.2020 - 16:25 Permalink
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Michele De Luca Di., 15.12.2020 - 11:14

Antwort auf von Massimo Mollica

Possiamo auspicare un futuro ad emissioni zero, ma la realtà è che l'idrogeno per i mezzi pesanti è una prospettiva tutta da verificare. Sull'idrogeno il mio recente intervento qui. Insomma, tutto bello ma poi in pratica... e son più di dieci anni che ce la smenano sull'idrogeno e le "sirene di Bolzano Sud" sono le uniche che vengono sentite in piazza Magnago, da quanto mi pare di capire.
Poi bisognerebbe chiedersi perché il corridoio del Brennero rimane quello più economico per i trasporti su gomma. Quattro anni fa scrissi a proposito degli utili che distribuisce A22 ...perché +traffico=+utili ma il silenzio che ne seguì fu a dir poco assordante.
Dopodiché la riduzione degli inquinanti e dei gas serra nel periodo del lockdown è a dir poco ovvio, senza voler certo sminuire i risultati alla mano. Chiaro è che, come è stato detto al convegno sul progetto BrennerLEC, i dati servono per poi poter chiedere di introdurre dei limiti di velocità più bassi o almeno variabili, ma questi riguardano le auto (!) considerando che ci sono milioni di auto con omologazioni del tutto teoriche (pulite in omologazione e sporche su strada, tutti si sono scordati lo "scandalo diesel"? ), oltre al fatto che i 130 km/h pochi li rispettano e non abbiamo il tutor su NESSUN tratto della A22, che la politica pure bocciò in consiglio regionale qualche anno fa. Qui la notizia che riferiva che l'inquinamento in A22 è dovuto non ai camion ma alle auto.
I camion, infatti, oltre gli 80 km/h (di fatto circa 85 km/h) non viaggiano ma su questi i controlli per verificare che non viaggino con i dispositivi Adblue staccati e/o taroccati non mi pare che vengano fatti qui da noi e a differenza di altri paesi europei.
Tema spinoso? Tema scocciante? Tema invece importante perché è il segreto di Pulcinella che molti spedizionieri dall'est Europa questi sistemi li disattivino per risparmiare sui rifornimenti Adblue che fanno sì che un camion Euro 6 abbia emissioni di NOx come un Euro 1! Perché da noi non se ne parla?

Di., 15.12.2020 - 11:14 Permalink
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Christian I Mo., 14.12.2020 - 20:21

Der homo sapiens hat eine sehr schöne Welt erschaffen: oder wir vergiften uns und unsere Umwelt durch die Abgase, oder wir unterstützen die Ausbeutung und moderne Sklaverei in Kongo wegen wertvolle Metalle....

Mo., 14.12.2020 - 20:21 Permalink
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Massimo Mollica Mo., 14.12.2020 - 22:53

Mi scusi ma l'ho capita ora. Lei ignora gli sviluppi del progresso. Che comunque non c'entra nulla con lo sfruttamento dell' essere umano. Battiamoci oltre per usare auto elettriche anche per la dignità dell'essere umano. Lei cosa farà?

Mo., 14.12.2020 - 22:53 Permalink
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Christian I Di., 15.12.2020 - 11:53

Antwort auf von Massimo Mollica

Io cosa faró... io sono della sua opinione, ci mancherebbe altro! Ma da come la vedo io non c'é LA soluzione definitiva, solo delle "toppe" che risolvono un problema ma ne portano altri... Le auto elettriche aprono nuove discussioni sulle batterie, su come trovare fonti energetiche pulite e sicure per ricaricarle, su come smaltirle, sulle materie prime che in gran parte provengono da paesi poveri per vie illegali e per niente etiche (Congo!).
Diciamoci la veritá: siamo 8 miliardi di abitanti su questo pianeta con uno stile di vita che cosí non potrá andare avanti per sempre (earth over shoot day). Questo fa di noi 8 miliardi di parassiti che stanno prosciugando l'ecosistema che ci ospita. Mi rendo conto che il termine utilizzato sia forte, ma siamo sinceri, non é cosí? Quindi ben vengano gli sviluppi del progresso, che peró a mio avviso sono comunque sempre troppo lenti rispetto al problema di base: sovraffollamento e stile di vita!

Di., 15.12.2020 - 11:53 Permalink