Chronik | Pestaggio

Caccia al colpevole

Sarebbe fuggito l’aggressore del ragazzo 17enne pestato mercoledì di fronte alla sede di Casapound a Bolzano. La Digos indaga negli ambienti del gruppo di estrema destra.

I fatti: mercoledì scorso (13 gennaio), intorno alle 23, un diciassettenne bolzanino è stato picchiato violentemente di fronte alla sede di Casapound in via Cesare Battisti nel capoluogo altoatesino. Il giovane avrebbe indicato un militante di Casapound - dichiarando di averlo visto uscire dalla sede del movimento - come responsabile dell’aggressione. All’arrivo della volante, tuttavia, - spiega Giorgio Porroni, dirigente della Digos che sta indagando sul caso - la vittima ha identificato alcune persone appartenenti al gruppo di estrema destra che sarebbero arrivate sul luogo qualche secondo dopo l’aggressione. Nessuna di loro sarebbe quindi fra i protagonisti del pestaggio. L’aggressore è infatti fuggito poco prima che giungessero sul posto le forze dell’ordine. L’aggredito è stato poi trasportato in ospedale con gravissime lesioni al volto e sottoposto a un intervento di chirurgia maxillo-facciale a causa delle fratture riportate. Al momento sono trenta i giorni di prognosi stimati per la vittima, ma tutto dipenderà dai tempi di ripresa in seguito all’intervento. Gli inquirenti stanno ora indagando nella cerchia di Casapound per individuare il presunto colpevole. Sull’accaduto si è espresso l’Osservatorio contro i fascismi Trentino AA - Südtirol: “Bonazza e soci, parallelamente agli accordi preelettorali per le comunali, sembrano aver dato vita all'ennesima vigliacca aggressione mostrando la vera faccia di Casapound. Aspettiamo la pronta presa di posizione del 'centro destra' bolzanino sempre in prima linea per difendere la sicurezza del cittadini”. 

Appena qualche giorno fa, inoltre, gli esponenti di Forza Nuova - Merano avevano rispolverato i mantelli da sentinelle cittadine sentenziando: “saremo nelle strade con i nostri militanti, e con i cittadini che si vorranno unire a noi, sensibilizzando gli abitanti dei quartieri della città del Passirio sul problema sicurezza, pronti a segnalare qualsiasi cosa possa creare pericolo per i cittadini Meranesi allertando le Forze dell'Ordine”, aveva dichiarato Michele Olivotto, segretario provinciale del movimento. “Si parla in questi giorni di telecamere e di sicurezza - aveva aggiunto il referente meranese di FN Alessandro Cattaneo - a mio avviso il solo fatto di installare dispositivi elettronici, non risolve del tutto il problema alla radice, ci vogliono più controlli serrati e per questo auspichiamo un incremento delle Forze dell'Ordine in città”. Al grido di “Dio, patria e tradizione”, i cosiddetti paladini della sicurezza organizzeranno domani un sit-in in piazza Walther a Bolzano. Poco lontano, in piazza della Mostra, il Movimento Giovani Padani (MGP) allestirà un gazebo per raccogliere le firme - da presentare al commissario Michele Penta - con l’obiettivo di allontanare i “presunti profughi dall’Hotel Alpi”, scrivono gli organizzatori.