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Foto: ©salto.bz /N.Arrigoni
Gesellschaft | Il cappuccino

Il Mondo siamo (stati) noi?

Anche in Alto Adige si alza la voce per difendere il clima. Le ragazze e i ragazzi hanno provocato un primo grande miracolo laico.

Ma come facciamo a non amare il nostro pianeta ormai molto malato? E come non voler bene (con l’aggiunta di un po’ di invidia affettuosa) alle ragazze e ai ragazzi che in queste ore di cortei nel segno di FridayforFuture si sono detti e ci hanno detto che la Terra sta morendo? Certo, non domani mattina. Ma – se adottiamo con un certo rigore la categoria Spazio-Tempo – morirà fra “un paio di giorni”? Risposta: sì, eccome. E noi su questa Terra siamo a bordo. Europa, Cina e Usa in first class ma non per questo al sicuro.

E senza la Terra, Madre Terra, dove andremmo? Sul pianeta rosso la satira politica italiana ha già spedito anni fa l’armata Brancaleone dei “fascisti su Marte”. Su Plutone alcuni maliziosi segnalano che da due o tre generazioni si trovano gli antenati diretti del ministro Danilo Toninelli. A suo tempo sono atterrati e non riescono ancora a tornare indietro perché non trovano la retromarcia. Auguri. Per gli altri pianeti urgono alcuni studi in più, del tipo se sia possibile o meno respirare e bere. 

E i mille cortei di oggi? Le ragazze e i ragazzi hanno provocato un primo grande miracolo laico. Un altro ministro in carica ha dichiarato: “Io al corteo ci manderei i miei figli”. Chi è? Lo troverete facilmente da soli. E gli stessi protagonisti dei cortei “ambientalisti” di venerdì 15 marzo 2019 ci hanno ricordato che avere sedici anni e portare le trecce non porta automaticamente alla candidatura al premio Nobel, però aiuta. Come ci fa sapere Greta Thunberg, fotografata insieme con i due suoi magnifici Labrador. A proposito: in caso, il premio lo accetterebbe. Anche per loro.

Ma oggi occorrerebbe anche chiedere al Pd che fine hanno fatto il vecchio dialogo tra quel partito e Legambiente e le prove di dialogo tra lo stesso Pd e i Verdi, al di là – scendendo nel particolare sudtirolese - della bella pattuglia Gruene a Bolzano, mentre a Merano ormai i Verdi sembra soffrano di inerzia e anche di “daltonismo politico”.

Ora, cari governi, ascoltate questo oceano di Karin, Gertrud, Sonia, Mariangela, Davide, Arturo e Michele e di tutti gli altri nomi del mondo. Non fate finta di essere d’accordo con loro per poi autorizzare note sul registro di classe e magari anche sul taccuino di qualche ministro vestito da poliziotto o da Scaramacai.

E dovremmo anche ricordare Annalena Baerbock, copresidente dei Gruenen tedeschi, la quale a Piero Valentino del Corriere della Sera ha detto lo scorso 28 ottobre: “Abbiamo valori e non una ideologia. E siamo distantissimi dai partiti sovranisti”.

Ecco. I cortei di giovanissimi in queste ore in tutto il mondo non sono stati anche una grande scarica di adrenalina positiva e felice. Sono state ore lontane da qualche tastiera di pc sia pure con i social tra gli ingredienti per i collegamenti tra un corteo e l’altro. 

E pazienza se è venerdì e a scuola non si è andati. E pazienza se molti corteggiamenti tra sedicenni sono sfarinati nella scansione di slogan e qualche coro e i baci, quelli veri, sono stati rinviati. 

E pazienza, ancora, se i ragazzi di questi cortei non sanno neanche che cosa abbia significato soprattutto in Europa il movimento “Atomkraft? Nein danke”, con il sole rosso che ride su sfondo giallo negli anni Settanta del secolo passato.

Ora, cari governi, ascoltate questo oceano di Karin, Gertrud, Sonia, Mariangela, Davide, Arturo e Michele e di tutti gli altri nomi del mondo. Non fate finta di essere d’accordo con loro per poi autorizzare note sul registro di classe e magari anche sul taccuino di qualche ministro vestito da poliziotto o da Scaramacai. 

Soprattutto, non prendetevi gioco di loro e anche di noi. Annotate ogni singolo sostantivo, aggettivo e verbo degli slogan di oggi. Applicateli quando cucinate e smaltite i rifiuti, quando elaborate leggi e provate soprattutto a farle approvare in tempo. 

E già che ci siamo, fate anche in modo che alle prossime elezioni europee non si voti come auspicano gli intolleranti, gli ignoranti e i disperati. Divisi e lontani saremo infatti anche più sporchi rispetto ad oggi. Sporchi di rifiuti ma anche di brutte ideologie d’antan. Non lo sentite già l’odore nauseabondo?