Kultur | Il caso

“Rai, di tutto di meno”

Addio Rai Movie e Rai Premium, viale Mazzini vuole sostituirli con un canale al maschile e uno al femminile. Il web insorge. Schir (TK): “Hanno battuto perfino Pillon”.
Marcello Mastroianni
Foto: upi

E così ci siamo giocati anche Rai Movie”. Lo scontento fra gli internauti è alle stelle dopo l’annuncio di viale Mazzini di voler chiudere il canale dedicato al cinema 24 ore su 24. Addio ai blockbuster, ai film di nicchia, ai grandi classici. Ben 5150 pellicole in totale di cui 2481 italiane mandati in onda nel 2018. E rischia lo “shut down” anche Rai Premium, il canale delle fiction. 

Gli spettatori sono pochi, i due canali sono poco attraenti per gli inserzionisti pubblicitari, queste in sintesi le motivazioni all’origine della decisione. Nel Piano industriale della tv pubblica si parla di “limitata audience e scarsa profilazione del pubblico”. Va detto che secondo i dati diffusi dal quotidiano Il Giornale lo share medio di Rai Movie nel 2018 è stato dell’1,2%, quello di Rai Premium dell’1,18%, e che insieme costano circa un milione all’anno ma portano a casa una trentina di milioni di incassi pubblicitari. E questo è un fatto.

 

Se tuttavia la notizia della chiusura dovrà essere confermata dall’audizione di domani, 16 aprile, in commissione vigilanza, il sindacato Usigrai non resta con le mani in mano e si appella “all’amministratore delegato Fabrizio Salini affinché ci ripensi”. E ancora: “È assurdo pensare di chiudere Rai Movie e Rai Premium anche perché a fronte di costi di esercizio molto bassi producono un buon risultato di share, assolvendo inoltre le prescrizioni della legge Franceschini sulla trasmissione di pellicole italiane”.

Tv di genere

Ma non è tutto. I due canali dovrebbero essere sostituiti da Rai4, che avrebbe un taglio tutto maschile, e da Rai6, che punta, in concorrenza con La5 e La7, esclusivamente a un pubblico femminile.

È inconcepibile pensare nel III millennio di creare dei canali di genere. Davvero nel 2019 si ritiene che una donna non ami un film d’azione o i motori, e un uomo non si interessi a moda e cucina?” si legge ancora nella nota ufficiale dell’Usigrai che insiste anche su un altro punto, e cioè sulla concreta conseguenza di spianare la strada ai privati: “Sopprimere due canali come Rai Movie e Rai Premium significa consegnare una fetta di pubblico alle tv a pagamento e alle nuove piattaforme. A che scopo cancellare canali che 24 ore su 24 trasmettono nuove uscite, ma anche grandi classici e programmi di approfondimento? Per far migrare tutti verso Netflix?”.

RaiBlu e RaiRosa? Neppure al senatore Pillon sarebbe potuta venire un’ideona del genere

Mentre la petizione “Non chiudete Rai Movie!”, lanciata su change.org, viaggia sulle 14mila sottoscrizioni, sui social la protesta non si placa: “Non so se arrabbiarmi di più per la chiusura dell’unico canale free di Cinema della Rai, o perché vogliono sostituirlo con un canale “interamente dedicato al pubblico femminile’, mentre Rai4 sarà per il pubblico maschile. Sessismo a pacchi”, è uno dei commenti affidati a Twitter. Nel mirino degli utenti c’è il modus operandi dell’esecutivo Lega-Movimento 5 stelle: “La chiusura di #RaiMovie è la testimonianza dell’impreparazione di questa maggioranza a qualsiasi livello: culturale, editoriale ed imprenditoriale. #RaiMovie era un canale che andava bene. Quindi? Si chiude! Ormai è Rai-Di tutto, di meno”. “Perché il cinema è cultura e la temono più di ogni cosa”. “Chiudere #RaiMovie, unico canale free di Cinema della Rai, è una follia anti-cultura. Se poi lo chiudono per aprire un canale ‘per le donne’ (qualsiasi cosa significhi) e trasformare Rai4 in uno ‘per uomini’, la scelta non è solo folle ma anche inquietante”. Ad indignarsi è anche Francesca Schir, consigliera comunale di Merano (Gruppo misto) nonché vicepresidente di Team Köllensperger, che con sarcasmo sottolinea: “RaiBlu e RaiRosa? Neppure al senatore Pillon sarebbe potuta venire un’ideona del genere”.

 

 

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alfred frei Mo., 15.04.2019 - 16:48

.... ma forse si sta pensando di promuovere un canale dedicato ai transgender; sarebbe un gesto di follia "creativa" che potrebbe superare il contrasto sorto intorno al congresso della Famiglia di Verona. o no ?

Mo., 15.04.2019 - 16:48 Permalink