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Politik | Gemeindewahlen

Stimmungstest Gemeindewahlen

In zahlreichen wichtigen Städten Italiens finden demnächst Gemeindewahlen statt.

Seit die Regierung den Termin für die bevorstehenden Gemeindewahlen festgelegt hat, herrscht in den Parteizentralen rege Tätigkeit. Gewählt wird zwar erst am 12. Juni, doch die Listen müssen bereits innerhalb 13. Mai eingereicht werden - knapp vier Wochen Zeit also. Es handelt sich um einen aufschlussreichen politischen Stimmungstest, von dem 950 Gemeinden betroffen sind. Vier davon sind Regionalhauptstädte: Genua, Palermo, Catanzaro und L´Aquila. Weitere 22 sind Provinzhauptstädte, darunter Verona, Padua, Alessandria, Como, Görz, Taranto, Viterbo, Parma und Messina. Gleichzeitig mit den Gemeindewahlen findet auch eine Volksbefragung zur Legge Severino statt, die die Unvereinbarkeit verschiedener Ämter im Gerichtswesen vorsieht - etwa zwischen Richtern und Staatsanwälten. Auf dem Stimmzettel sind dazu fünf Fragen zu beantworten.

 

In Genua verteidigt der langjährige Bürgermeister Marco Bucci vom Rechtsbündnis sein Amt gegen den Herausforderer und Vorsitzenden der Jüdischen Gemeinde Ariel dello Strologo, dem bisher nur Aussenseiterchancen eingeräumt werden. Buccis Bestätigung gilt als nahezu sicher. In Palermo geht das zerstrittene Rechtsbündnis voraussichtlich mit drei verschiedenen Kandidaten ins Rennen. Dort droht ein Bruch der Koalition mit Folgen auf nationaler Ebene. Giorgia Meloni, deren ultrarechte Partei bei der Erstellung der Listen bisher nicht berücksichtigt wurde, hat Berlusconi als Vermittler gefordert. Hintergrund des Streits ist die Frage, ob der scheidende Regionalpräsident Musumeci bei den im November fälligen Wahlen erneut kandidieren darf. Die linke Allianz setzt als Bürgermeister von Palermo auf den Präsidenten der italienischen Architektenkammer Franco Miceli. Vertrauenswürdige Hochrechnungen sind erst nach dem 13. Mai zu erwarten, wenn italienweit die Frist zur Einreichung der Listen verfällt.

In Südtirol findet das Referendum über den Gesetzentwurf zur direkten Demokratie statt. Die Fragestellung auf dem Stimmzettel könnte schwerlich komplizierter sein.

In Südtirol und im Trentino wurde der Wahltag auf 29. Mai festgelegt. Im Trentino wird nur in der Kleingemeinde Loma-Lases am Eingang ins Cembra-Tal gewählt. In Südtirol findet dagegen das Referendum über den Gesetzentwurf zur direkten Demokratie statt. Die Fragestellung auf dem Stimmzettel könnte schwerlich komplizierter sein: Stimmen Sie dem Gesetz betreffend "Änderungen des Landesgesetzes vom 3. Dezember 2018, Nr. 22, "Direkte Demokratie, Partizipation und politische Bildung" und des Landesgesetzes vom 8. Februar 2010, Nr.4, "Einrichtung und Ordnung des Rates der Gemeinden" zu, welches vom Landtag am 11. Juni 2021 verabschiedet und im Amtsblatt der Region Nr. 27 vom 8. Juli 2021 veröffentlicht worden ist ?  

 

 

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Alessandro Stenico Di., 19.04.2022 - 18:20

Dopo due rinvii, il 25 marzo è stato indetto il referendum confermativo provinciale che si terrà il 29 maggio, ma purtroppo non verrà abbinato ai cinque referendum sulla giustizia che si terranno invece due settimane dopo e cioè il 12 di giugno.

Nel mese di settembre del 2020 ciò fu invece possibile in un altro contesto, si abbinarono elezioni comunali con il referendum costituzionale e per fare ciò si convocó brevemente un consiglio regionale per modificare la legge regionale che regolava la materia. Ed infatti anche quest'anno il 12 di giugno in regione si voterà contemporaneamente per il rinnovo del consiglio comunale nel comune della Val di Cembra Lona-Lases.

Il referendum provinciale in oggetto si basa sull'articolo 47 comma 5 previsto dallo Statuto speciale per il Trentino Alto Adige e non sulla legge provinciale del 2018 che nell'articolo 10 comma 2 prevede invece lo svolgimento contemporaneo con altri referendum a livello nazionale. Non è che tale proposito di abbinamento viene escluso categoricamente, perciò in teoria ciò che non è vietato dovrebbe essere permesso ?

La legge provinciale mai entrata in vigore, per la quale si chiede la conferma, contiene per certi versi alcuni passi in avanti, come l'invio di un opuscolo informativo, il voto ai sedicenni per i referendum consultivi e altro, ma anche altre norme che modificano in modo ristrettivo alcune forme di iniziative referendarie. La complessità della materia porterà al voto solamente gli avversari di questa legge, pochi (presumo non più del 30%) ma abbastanza per non farla entrare in vigore.

Con le due votazioni in date diverse assisteremo a un disperdio di energie (doppia chiusura delle scuole, doppie spese nell'allestimento dei seggi) per due appuntamenti che si prospettano di scarso appeal tra gli elettori. Per quelle provinciali le operazioni di voto e di scrutinio si limiteranno ad una giornata, mentre per quelle nazionali si protraranno per più giorni. L'unica differenza è che per quella provinciale non servirà il quorum, mentre servirà per quelle nazionali. Entrambe toccano temi troppo complessi per essere compresi da chi non è addentro alle materie.

Per i cinque referendum sul tema della giustizia, senza i due referendum di maggiore richiamo (canabis ed eutanasia), l'affluenza sarà ancora minore (ad esclusione dei comuni nei quali si voterà contemporaneamente per le amministrative, circa otto milioni di elettori). Qui da noi “senza amministrative” i componenti dei seggi dovranno prestare la propria opera per più giornate (sabato per la presa in consegna del materiale e per l'allestimento del seggio, domenica dalle 07.00 alle 23.00 per le operazioni di voto e di seguito altre ore per gli scrutini fino alle prime ore del lunedì) e mi immagino con che entusiasmo ?.

Due appuntamenti referendari che sviliranno maggiormente la fiducia dei cittadini in questo strumento, dato che in questo momento storico così delicato, i temi della pandemia, della guerra in Ucraina e dell'emergenza climatica colgono maggiore attenzione nell'opinione pubblica. .

Di., 19.04.2022 - 18:20 Permalink