Politik | L'intervista

“Devono solo battere la Svp”

Il senatore Svp Karl Zeller sul caos della legge elettorale, la rappresentanza del gruppo italiano in Parlamento, e il breve “momento di gloria” di Michaela Biancofiore.
Karl Zeller
Foto: Gruppo Autonomie

salto.bz: Senatore Zeller, saltato l’accordo sulla legge elettorale, dopo l’emendamento della discordia di Michaela Biancofiore, la prossima settimana verrà stabilito se e come proseguire i lavori. Questo modello simil-tedesco ha qualche chance di sopravvivenza?
Karl Zeller: Non credo, a mio avviso è ormai definitivamente affossato. 

Ma la Svp potrebbe sfilarsi dalla maggioranza di governo nel caso si decidesse di portare avanti la riforma elettorale - anche se di fatto ha avuto laute rassicurazioni da Matteo Renzi sul fatto che non verrà mai fatta una legge contro il partito di raccolta -, è così?
La legge elettorale fa parte dell’intesa che stringemmo con Bersani nel 2013 e Renzi ha recepito questo patto, dopo la bagarre alla Camera l'ex premier mi ha chiamato dicendomi che avrebbe tenuto fede all’accordo. È chiaro poi che se una maggioranza cancella quanto abbiamo ottenuto finora allora viene messa in discussione la nostra permanenza nella maggioranza stessa. La questione è semplice, con tutti i sistemi elettorali che si sono susseguiti, proporzionali e maggioritari, la Svp è sempre stata eletta, in base ai nostri voti abbiamo diritto a essere rappresentati. Se così non fosse la legge elettorale sarebbe incostituzionale, e non lo dice Karl Zeller ma la Corte costituzionale. Ricordiamoci che uno dei pochi punti usciti indenni dalle due pronunce della Corte (sentenza 1/2014 e 35/2017), è stato proprio il nostro sistema elettorale. 

"Con il sistema che Michaela Biancofiore voleva estendere anche al Trentino-Alto Adige, spazzando via il Mattarellum, non si sarebbe comunque fatto un gran torto alla Svp"

E se, come prevede, il Fianum dovesse saltare?
L’Alto Adige è a posto anche con la legge vigente e pure per il gruppo linguistico italiano è meglio così perché in questo modo può essere sicuro di eleggere il proprio rappresentante alla Camera e ha ottime possibilità di eleggerne uno anche al Senato. Poi intendiamoci, con il sistema che Michaela Biancofiore voleva estendere anche al Trentino-Alto Adige, spazzando via il Mattarellum, non si sarebbe comunque fatto un gran torto alla Svp. Con il Fianum, infatti, visto che non si possono fare coalizioni, i tre collegi sarebbero andati comunque alla Volkspartei.

Molto rumore per nulla, in sostanza?
Io pongo solo una domanda: come fanno gli italiani in un sistema con tre collegi a eleggere i loro rappresentanti? Con la sua mossa alla fine Biancofiore ha messo a rischio la rappresentanza del gruppo linguistico italiano di Bolzano nel Parlamento nazionale. Proprio non comprendo questo modo di fare, anziché affrontare l’avversario a viso aperto, cercando di aggiudicarsi il parlamentare si favoriscono delle soluzioni che sono di fatto peggiorative per il gruppo italiano. 

"Probabilmente Biancofiore ora può rallegrarsi del fatto che, dopo molti anni nei quali nessuno la considerava più 'degna' di apparire sui giornali, si è guadagnata nuovamente gli onori della cronaca. Una soddisfazione importante ma piuttosto effimera"

Dunque l’invito di Biancofiore ad aprire il dialogo sulla legge rimarrà inevaso…
L’argomento della riforma elettorale è spinoso e complicato e le trattative per la legge elettorale si fanno a un livello ben diverso da quello in cui gioca Michaela Biancofiore. La deputata di Forza Italia ha fatto solo un danno al suo partito, visto che il maggior beneficiario della nuova legge sarebbe stato Berlusconi che non deve essere stato molto contento di quanto successo in Aula… Invece forse ai 5 stelle il fallimento dell’accordo ha fatto quasi comodo perché rischiavano una spaccatura all’interno del Movimento. Ma, vede, se tiriamo le somme di questo cosiddetto “successo” di Biancofiore e Fraccaro (deputato M5s, ndr) quello che resta è un sistema che era già in vigore in Alto Adige e l’affossamento della riforma elettorale a livello nazionale, è forse un grande risultato, questo, per loro? Probabilmente Biancofiore ora può rallegrarsi del fatto che, dopo molti anni nei quali nessuno la considerava più 'degna' di apparire sui giornali, si è guadagnata nuovamente gli onori della cronaca. Una soddisfazione importante ma piuttosto effimera. Tuttavia mi chiedo, quando con il sistema vigente è stato eletto Frattini a Biancofiore andava bene? Non aveva nulla da ridire in quel caso? Il punto è che né lei né Fraccaro sono interessati ad avere un sistema semplice e trasparente che garantisca un’equa rappresentanza di tutti i gruppi linguistici, ma piuttosto a mantenere la poltrona in Parlamento. 

Quella del "poltronismo" è la stessa accusa che gli avversari rivolgono alla Svp.
Per me ha sempre contato la sostanza e non le poltrone e l’ho dimostrato con la mia storia politica. Mi è stato offerto di fare il vicepresidente del Senato e non ho accettato. In 24 anni in Parlamento molte volte avrei potuto ricoprire incarichi di peso che mai un esponente della minoranza ha ricevuto, ma ho cercato piuttosto di lavorare sulle norme, perché le cariche vanno e vengono. 

"L’opposizione deve mettersi in testa che è sufficiente batterci e poi potranno andarci loro in Parlamento, tutto qui"

D’accordo, ma non c’è forse, a dirla con Kronbichler, una “sfacciata eccezione-privilegio a favore della Südtiroler Volkspartei” quando si parla di rappresentanza parlamentare per la provincia di Bolzano? 
Faccio qualche esempio: nel 1994 venne eletto nel collegio uninominale di Bolzano Pietro Mitolo, nel 1996 Franco Frattini. Nel 2001 fu la volta di Gianclaudio Bressa. Quindi due candidati del centrodestra e uno del centrosinistra, a dimostrazione del fatto che se il centrodestra, a Bolzano, presenta un candidato o una candidata convincente ci sono tutte le possibilità per vincere. Ricordo anche che per le elezioni al Senato l’avvocatessa Adriana Pasquali riuscì a conquistare il collegio Bolzano Bassa Atesina nel 1996. Si usa un sistema attraverso il quale gli elettori sanno per chi votano e sanno chi viene eletto, più di così… L’opposizione deve mettersi in testa che è sufficiente batterci e poi potranno andarci loro in Parlamento, tutto qui. 

L’ipotesi elezioni anticipate, che ha preso nuovo vigore dopo l’esito del primo turno delle amministrative, è tramontata?
Io credo di sì, credo si arriverà alla scadenza naturale della legislatura. Tutti i parlamentari che vogliono restare a bordo devono dimostrare che il governo Gentiloni ha una maggioranza in Parlamento. E quelli che seguiranno saranno giorni di fuoco, perché molti sono i provvedimenti al vaglio, dalla legge di cittadinanza al decreto sui vaccini.

E di fare una nuova legge elettorale non se ne parla vista la difficoltà nell’assicurarsi la fedeltà dei propri deputati, secondo lei?
Forse un nuovo tentativo, se ci sarà, verrà fatto poco prima delle elezioni, ma è tutto da vedere.