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Kultur | Avvenne domani

Informazione e storia

Presentato a Bolzano un libro della Fondazione Museo Storico di Trento sulla biografia professionale del giornalista Gianni Faustini

C'è una barriera, ingiustificabile e invisibile, che separa sempre più profondamente due realtà così vicine e così intimamente legate tra di loro come Trento e Bolzano. Una barriera di tipo politico, ma che va a separare anche settori diversi, come ad esempio quello della ricerca storica. Accade così che un'istituzione come il Museo Storico del Trentino, che sta conducendo ormai da molto tempo una ricerca approfondita sugli avvenimenti e sui personaggi della nostra storia più o meno recente, fatichi assai a far conoscere le sue iniziative, mostre, pubblicazioni, convegni al di sopra della chiusa di Salorno.

Va quindi salutata come una felice eccezione, ma purtroppo solo come un'eccezione, la presentazione, avvenuta nei giorni scorsi al Circolo della Stampa di Bolzano del libro edito proprio dalla Fondazione Museo Storico, nella sua collana "Testimonianze 900" e delicato ad uno dei maggiori protagonisti del giornalismo altoatesino e Trentino del secondo dopoguerra: Gianni Faustini. Più ancora che una biografia, il volume, curato da un altro giornalista, Daniele Benfanti, è un viaggio attraverso la storia e la cronaca della nostra realtà regionale che pochi altri protagonisti dell'informazione hanno potuto visitare nei suoi vari aspetti come Faustini. Caporedattore alla Rai degli anni 70, quando dalla redazione italiana dipendevano gerarchicamente anche quelle tedesca e ladina, Direttore del giornale Alto Adige prima e dell'Adige di Trento poi, studioso attento dei fenomeni di cambiamento dell'informazione e della storia del giornalismo regionale, Gianni Faustini offre, nel libro, una testimonianza preziosa sugli aspetti meno noti ma anche più interessanti di un settore che ha contribuito a scrivere la storia tormentata di questa terra. Particolarmente significativa, durante la presentazione, la testimonianza personale di un altro giornalista di lungo corso e dalla brillante carriera: l'ex caporedattore della redazione Rai di lingua tedesca Hansjörg Kucera, che ha rievocato il clima di anni difficili, segnati dalla violenza dei contrasti etnici, riconoscendo a Faustini il merito di aver garantito ai colleghi di lingua tedesca, avviati verso la conquista di una meritata autonomia gestionale, il massimo possibile di libertà professionale. "Solo una volta - ha ricordato - ci fece avere un garbato rimprovero. Gli sembrava esagerato che avessimo aperto il servizio su un congresso della Suedtiroler Volkspartei dicendo che i lavori erano iniziati con dieci minuti di ritardo". Altri tempi.

Una storia organica del giornalismo italiano e tedesco nel Trentino Alto Adige, dal 900 da oggi, è ancora da scrivere, ma chiunque si accingerà a farlo non potrà non tener conto di tutti i vari contributi che Gianni Faustini ha realizzato nel corso dei decenni, recuperando memoria e storia di tutte le varie fasi di una vicenda che si affianca e si intreccia momento per momento a quella storica generale. Da quel primo di gennaio  del 1900, quando nelle edicole di Bolzano compare il primo numero di un giornale "Der Tiroler" che è l'antenato non troppo lontano del Dolomiten di oggi, alle recentissime vicende di concentrazione editoriale, tutt'altro che terminate a quanto pare, che aprono interrogativi inquietanti sul futuro dell'informazione in questa terra.