Politik | Ritratto

“Io, la politica e i miei 18 anni”

Alle comunali era la più giovane candidata Svp in Alto Adige, Lea Casal, eletta a Magrè, si racconta: dalla passione per il calcio al cruccio per l’assessorato mancato.
Lea Casal
Foto: Lea Casal

Ci ha pensato lei, Lea Casal, con i suoi 18 anni, toccando la casella delle elezioni amministrative 2020, ad accorciare statisticamente la distanza fra giovani e politica. Eletta in consiglio comunale con la Svp a Magrè sulla strada del vino, località di circa 1.290 anime nella Bassa Atesina, Lea ha conquistato un gruzzolo di 173 preferenze. È stata la terza più votata dopo il neosindaco della Volkspartei Andreas Bonell (346 preferenze) e Matteo Degasperi della lista civica “Insieme per Magrè” (196), in pole per la poltrona di vicesindaco - se dovesse farcela (le riserve dovrebbero essere sciolte lunedì prossimo, quando è in programma il varo della nuova giunta) sarebbe il primo “italiano” nella storia del paese a ricoprire tale carica. Il nuovo consesso cittadino conta 15 seggi, 11 sono andati alla Svp e 4 alla civica di Degasperi.

“Voglio lavorare con tutti e per tutti” dice già in perfetto accento politichese la più giovane candidata della Stella alpina in tutto l’Alto Adige alle comunali dello scorso settembre. La giovane promessa della Volkspartei, bolzanina di nascita ma da sempre residente a Magrè, si interessa di politica già da qualche anno, “è un argomento che spesso abbiamo trattato a scuola, ma ho deciso di approfondirlo per conto mio leggendo libri e saggi sull’Alto Adige e l’Italia così da studiarne le radici politiche e formarmi un’opinione più definita. A un certo punto ho capito che volevo mettermi attivamente alla prova per la comunità e ho deciso di candidarmi, iniziando dalle elezioni amministrative, senza bruciare le tappe”. In famiglia il supporto non manca. Papà Walter, già consigliere comunale nella passata legislatura, ha deciso di non correre all’ultima tornata elettorale per lasciare il palco alla figlia. “A casa hanno capito quanto fossi motivata - racconta Lea - e mi hanno lasciato fare. Tutti contenti, insomma”. Compresa la Svp che, in forma non esattamente smagliante, giova del riverbero delle nuove leve.

 

Accanto alla passione per la politica Lea ne coltiva un’altra, e da molto più tempo: il calcio che pratica da quando aveva 6 anni seguendo l’esempio delle sorelle che prima di lei sono state rapite da questo sport, “giocavamo per le strade e i cortili del paese e non abbiamo mai smesso”. Attualmente Lea milita nell’AFC Unterland Damen, in serie C, nel ruolo di difensore centrale. “Conto di non mollare, se avrò tempo per conciliare tutto”. L’agenda è infatti piuttosto fitta. Per cominciare c’è la presidenza del comitato giovani di Magrè (7 membri in tutto) di cui occuparsi. L’organo, che funge da intermediario con la giunta comunale portando spunti e proposte dei ragazzi del posto, è nato nel 2015 ed è poi rimasto inattivo finché non è stato riportato in auge in tempi recenti grazie all’intervento dell’ex sindaca Theresia Degasperi Gozzi, che per 15 anni ha guidato il paese della Bassa Atesina e che ha salutato con favore la candidatura alle comunali della giovane cadetta della Volkspartei. Endorsement speciale da inserire nell’album personale quello del presidente della Provincia Arno Kompatscher: “Il Landeshauptmann ha gioito della mia vittoria elettorale, era convinto che ce l’avrei fatta e prima del gran giorno ha voluto farsi scattare una foto con la più giovane candidata della Svp”, ride Lea.

Non mi sono sentita dire ‘ma cosa pensi di fare a 18 anni?’, piuttosto ‘abbiamo bisogno di persone giovani che si mettano in gioco’

Campionessa di multitasking, talento che del resto rappresenta la cifra della fase storica che viviamo, la 18enne segue anche un apprendistato come cameriera e frequenta il terzo anno all’Istituto alberghiero Savoy a Merano lavorando contemporaneamente alla vineria di Alois Lageder a Magrè. “In campagna elettorale molti avventori mi hanno incoraggiata, non mi sono sentita dire ‘ma cosa pensi di fare a 18 anni?’, piuttosto ‘abbiamo bisogno di persone giovani che si mettano in gioco’, parole che arrivavano da persone di tutte le età, un atto di fiducia che ora posso e intendo ripagare”.

 

Partita con un basso profilo (“all’inizio non l’avevo neanche detto troppo in giro della candidatura”), Lea si è trovata a un passo dall’ingresso in giunta. “Ho manifestato al nuovo sindaco la volontà di fare l’assessora, ma la risposta che ho ricevuto è che sono troppo giovane per quel compito e che è meglio usare questi 5 anni per crescere e costruire il mio profilo politico”.
Un pizzico di delusione, dato il peso dell’ambizione, resta: “Accetto la decisione ma non la capisco fino in fondo, considerando anche il pacchetto di voti che ho ottenuto”. In ogni caso lo sguardo, malgrado l’amarezza del momento, è puntato in avanti. “La prima seduta del consiglio è stata emozionante, è tutto nuovo per me. Spero che la mia voce sarà ascoltata, soprattutto se si tratta dei temi che mi stanno a cuore e cioè quelli che riguardano i giovani. Le idee? Un campo da beach volley e da pallavolo per esempio, e più punti di aggregazione per i ragazzi, Covid permettendo” dice Casal. Tutto sta nel cambiare lo schema. “Penso che ci sia bisogno di giovani, soprattutto di giovani donne volenterose e interessate alla cosa pubblica, perché in fondo si tratta del nostro futuro - è il leitmotiv -. Proviamoci, dico io, voglio vedere dove mi porterà questa strada che ho intrapreso, e se immagino la mia vita fra dieci anni la politica, in tutta onestà, è un luogo in cui mi piacerebbe ritrovarmi ancora”.