Gesellschaft | Alpinismo

Morto Abram, l’ultimo del K2

L’alpinista di Vipiteno aveva quasi 95 anni. Partecipò nel 1954 alla spedizione per la conquista della seconda montagna più alta del mondo.
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Foto: web

Durante la storica scalata Erich Abram portò all’ultimo campo le bombole di ossigeno che sarebbero servite all’attacco finale della vetta sulla quale giunsero solo due dei membri della spedizione e cioè Achille Compagnoni e Lino Lacedelli. La spedizione era composta da 13 alpinisti italiani guidati da Ardito Desio. Abram fu l’unico altoatesino invitato a far parvi parte. 

Nato a Vipiteno ma cresciuto a Bolzano, Abram aprì molte vie sulle Dolomiti. Dopo l’esperienza della salita del K2, l’alpinista altoatesino intraprese con successo l’attività di pilota di elicottero, portando a termine numerosi salvataggi in montagna. 
Abram iniziò ad arrampicare da giovanissimo. Durante la seconda guerra mondiale venne arruolato nelle truppe alpine con le quali fu nel Causaso e poi in Grecia e in Cecoslovacchia. Dopo la prigionia in Russia tornò a Bolzano nel 1948. 

Poche settimane orsono era scomparso pure all’età di 95 anni l’altro finora sopravvissuto della spedizione sul K2 e cioè il piemontese Ugo Angelino. 
Ad Abram è stata dedicata la palestra di roccia del Salewa Cube a Bolzano.