Chronik | I dati

Aumentano i reati contro le imprese

La denuncia degli artigiani: crescono truffe, frodi informatiche e contraffazioni di marchi e prodotti. Corrarati (CNA): “Più sinergia con le forze dell’ordine”.
Vetrine
Foto: upi

In oltre 10 anni, dal 2008 al 2017, sono aumentati del 57,5% i reati contro le imprese e, più in generale, a danno del mondo economico. In Trentino Alto Adige, il 7% degli abitanti non si sente sicuro da solo a casa, il 20,6% - in pratica una persona su cinque - non si sente sicuro per strada da solo, il 16,2% ritiene di vivere in una zona rischiosa. Sono i dati che emergono dall’approfondimento “Criminalità e sicurezza anni 2008-2017” del Centro Studi CNA.

Dallo studio emerge che in Italia, nel 2017, i reati commessi (delitti comunicati dalla polizia all’autorità giudiziaria) sono stati circa 2,4 milioni. Di questi, circa la metà erano reati contro il patrimonio (53,7%), il 10,4% atti vandalici/danneggiamenti e, a seguire i crimini contro l’economia (7,5%) e i crimini contro la persona (6,8%).

 

Il trend

 

In un arco temporale di lungo periodo (decennio 2008-2017) il numero complessivo di crimini si è ridotto di circa 280mila unità (-10,3%) anche se le diverse tipologie di reati hanno sperimentato traiettorie differenti. Da un lato, infatti, sono diminuiti i reati “tradizionali” (contro la persona e il patrimonio e gli atti vandalici); dall’altro sono aumentati i reati più sofisticati a danno dell’ambiente economico e/o propri della criminalità organizzata (riciclaggio, usura e traffico di stupefacenti). I crimini contro la persona sono, insieme agli atti vandalici/danneggiamenti, la tipologia di crimine che ha sperimentato la maggiore diminuzione (-31,0%). I reati contro il patrimonio sono anch’essi diminuiti ma un ritmo decisamente meno importante (-9,9%).

Tra i crimini in aumento, l’incremento maggiore è stato registrato dai reati contro l’economia (+57,5%). In questa categoria, che non essendo associabile a condotte violente ha un minore impatto mediatico, rientrano reati che recano danno soprattutto alle imprese poiché la loro diffusione pregiudica fortemente la propensione all’imprenditorialità, all’investimento e, in definitiva, all’attrazione di investimenti esteri. Tra questi figurano infatti le truffe e le frodi informatiche, la contraffazione di marchi e dei prodotti intellettuali e la violazione della proprietà intellettuale. I reati propri delle organizzazioni criminali sono aumentati invece del 18,7%. Tra questi si segnala in particolar modo l’incremento del riciclaggio (+50,7%). 

 

Contromisure

 

Grande preoccupazione esprime Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige: “Ai tradizionali reati come furti, taccheggi, rapine, con i quali le nostre micro, piccole e medie aziende da anni fanno i conti e per i quali siamo intervenuti con azioni di sensibilizzazione e formazione oltre a consigliare l’installazione di impianti di videosorveglianza, abbiamo aggiunto negli ultimi periodi reati tecnologici come le frodi informatiche ed altre tipologie di reati innovativi che incidono molto di più sulle piccole imprese, spesso non adeguatamente preparate e quindi colpite nella competitività, che sulle grandi”.

“Il tutto avviene - prosegue Corrarati - mentre il Paese, comprese le Province autonome di Bolzano e Trento, procedono a tappe forzate con la digitalizzazione, costringendo anche i piccoli a digitalizzarsi, senza però fornire adeguata assistenza sulla messa in sicurezza dei sistemi informatici e in mancanza di un sistema giudiziario aggiornato su questa tipologia di reati. Mettere in sicurezza il patrimonio aziendale ed i dati informatici è un costo notevole per le aziende. Per questo motivo, oltre a rafforzare la già proficua collaborazione con le forze dell’ordine di Alto Adige e Trentino, crediamo che sempre di più debbano essere premiati e valorizzati gli sforzi delle piccole imprese che investono in sicurezza e garantiscono piena legalità”.