Chronik | Misure

Questione di gerarchia

Cittadini confusi, Kompatscher chiarisce: “In Alto Adige valgono le ordinanze provinciali”. A Bolzano e Laives restano le limitazioni previste.
Arno Kompatscher
Foto: LPA

Fra i chiarimenti ormai all’ordine del giorno l’ultimo della serie riguarda le ordinanze provinciali, data la confusione creata dalla “sovrapposizione” con i provvedimenti nazionali e comunali. Quali direttive dobbiamo seguire? È la domanda che i cittadini si sono posti. Il presidente Arno Kompatscher risponde: “Le ordinanze provinciali devono essere applicate prima di ogni altra disposizione come abbiamo chiarito anche ieri con il Commissario del governo. Ai sensi della nostra autonomia abbiamo non solo il diritto, ma anche il dovere, di usare lo spazio d’azione a disposizione per tener presenti il più possibile le esigenze locali in questa situazione difficile”. Nell’emergenza coronavirus, ha spiegato Kompatscher, il presidente della Provincia svolge le funzioni di Commissario straordinario. 

E per evitare ulteriori interpretazioni in serata è arrivata una circolare di Andreas Schatzer, presidente del Consorzio dei Comuni, diramata ai sindaci. “Il presidente Arno Kompatscher - recita il documento - ha dato istruzioni al Commissario del governo di comunicare a tutte le forze dell’ordine dello Stato che in Provincia di Bolzano è applicabile solamente l'ordinanza n. 20/2020, la quale in particolare in riferimento all'attività motoria differisce da quella nazionale. Anche le Sindache/i Sindaci vengono invitati, a dare alla propria polizia locale queste istruzioni”. Nella nota si legge inoltre che “non è vietato andare in bici e quindi si può utilizzare la bici per andare a fare la spesa, anche in un comune diverso, però con la limitazione che tutte le piste ed i percorsi ciclabili sono utilizzabili soltanto per andare al lavoro e per tornare a casa”.

Durante la videoconferenza di ieri Kompatscher ha ribadito che i sindaci, come da ordinanza provinciale, possono applicare ulteriori restrizioni per il territorio che amministrano tenendo conto delle differenti peculiarità che li caratterizzano, come ad esempio la densità della popolazione. Dunque per Bolzano resta il limite dei 400 metri dalla propria abitazione entro i quali passeggiate e jogging sono ammessi, così come prevede l’ordinanza del sindaco Renzo Caramaschi. A Laives, invece, il primo cittadino, Christian Bianchi, ha detto sì alle camminate - sempre nel raggio dei 400 metri da casa - ma no alla corsetta. In tutto il resto della provincia, invece, a piedi ci si può spostare anche fuori del comune di residenza. “Sono convinto che non sia la distanza il punto centrale, la cosa importante è che le persone, durante l’attività motoria, non entrino in contatto le une con le altre, perché se ci si riunisce davanti al portone di casa allora la norma si viola comunque”, ha sottolineato il Landeshauptmann.

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Karl Trojer Fr., 17.04.2020 - 09:19

Unsere Autonomie ist offensichtlich stark genug, um im Enstfall, wie dem der Corona-Prävention, den Entscheidungen des Landeshauptmannes Vorrang vor jenen des Staates zu geben. Gratulation und Dank !

Fr., 17.04.2020 - 09:19 Permalink
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Christoph Tappeiner Fr., 17.04.2020 - 09:49

In realtá, il problema é un pó piú complesso e la situazione un pó piú confusa. Dato che da interpretazione autentica del governo (vedonsi FAQ della presidenza del consiglio) il ciclismo é ricompreso tra le attività motorie ammesse nelle vicinanze della propria abitazione, e le norme provinciali ora adottate non la escludono esplicitamente, limitandosi solo a chiudere le ciclabili per uso sportivo, bisogna concludere che il ciclismo é tuttora compreso tra le attività sportive lecite, finché praticato nelle vicinanze della propria abitazione e fuori dalle piste ciclabili. Ora, i singletrail per mtb sono da considerare piste ciclabili? Bella domanda. E la prossimità a casa? Pacifico che la distanza é un dato oggettivo - e in questo senso la lex Kompatscher é davvero rivoluzionaria ad introdurre il concetto soggettivo della distanza - allora dovrebbe essere lecito andare anche in bici fin dove si potrebbe arrivare a piedi? Altra bella domanda. Facciamo che, una volta tanto, ci asteniamo dal doverci dare delle risposte a tutto? E concordiamo sul fatto che la giurisprudenza non sará mai una scienza esatta?

Fr., 17.04.2020 - 09:49 Permalink
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Massimo Mollica Fr., 17.04.2020 - 11:19

A parte che non è chiaro sei i 400 metri s'intendano d'aria o di percorso rispetto alla propria casa chiedo comunque al sindaco Caramaschi e al governatore di permettere a chiunque di poter fare lunghe camminate in totale sicurezza e parimenti in bicicletta. Oramai la gente esce sempre più spesso e lo sarà sempre di più.
Però una cosa vorrei capire: chi risulta positivo ora, dopo un mese e passa di lockdown, si può sapere come cavolo lo ha preso il virus?

Fr., 17.04.2020 - 11:19 Permalink