Politik | Terremoto

Magliette gialle di seconda mano

Matteo Renzi sposta gli spazzini PD dalla Capitale al Centro Italia terremotato. Le Marche insorgono: “Le promesse del governo? Non mantenute, al di là della burocrazia”.
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Foto: web

Non è possibile che non si sappia niente di tutto questo. Non potete restare così. Chiamate i giornalisti televisivi. Dovete dirglielo, chiamate la stampa. Devono scriverlo”: la reazione di una centralinista Sky allo sfogo di una cliente dell'Aquila – morosa perché senza casa, casa su cui i terremotati torneranno a pagare le tasse senza che lo Stato versi loro alcunché – chiude un lungo post della scrittrice Loredana Lipperini, che domanda: “Burocrazia anche qui?”. Il riferimento è all'iniziativa annunciata dal rieletto segretario del Partito Democratico Matteo Renzi di mandare “in tutti i comuni” del Centro Italia colpiti dal sisma le “magliette gialle” del PD armate di ramazza già impegnate a ripulire Roma dall'immondizia. “Il governo ha fatto moltissimo per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto ad agosto, a ottobre, a gennaio” scrive su facebook l'ex premier, ma “la burocrazia è sempre in agguato per bloccare, fermare, rimandare, rallentare”. Lipperini non usa mezzi termini: “Nessuna promessa del governo – le casette prima di Natale! O almeno i container, al massimo a primavera! – è stata mantenuta, nessuno ha avuto stalle provvisorie, ha potuto posizionare una casetta sul proprio terreno, accedere ai fondi delle sottoscrizioni. E la colpa sarebbe della generica burocrazia, che naturalmente con lo stato e con il governo non ha niente a che fare”.

Renzi governava durante il terremoto!scrive sull'Huffington Post il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli. L'idea di Renzi ha fatto infuriare i sindaci delle regioni terremotate (anche dei democratici), specialmente nelle Marche e in particolare nel maceratese. Il sindaco di Matelica Alessandro Delpriori, a proposito di burocrazia, sorride amaramente: “La scrivania del Comune l’abbiamo pagata 900 euro, ma la Regione ci ha chiesto come mai non avessimo riparato quella vecchia. Ho mandato la foto per far capire quanto fosse distrutta: questa è la burocrazia”. Secondo il Manifesto, “di 3.497 casette necessarie, quelle già abitate sono solo 98, tutte tra Amatrice e Norcia (rispettivamente in Lazio e Umbria, ndr). Nelle Marche non c’è niente, letteralmente: zero casette e oltre 5mila persone in attesa negli alberghi della costa, senza sapere se e quando dovranno andare via, visto che gli albergatori cominciano a fare pressioni sempre più forti in vista per l’arrivo dei turisti in estate”.

A novembre su Salto.bz avevamo raccontato la situazione post-sisma attraverso le voci raccolte da Lipperini su “Fahrenheit”, trasmissione radiofonica della Rai da lei condotta. Tra le storie narrate ai microfoni di RadioTre spiccava quella di Silvia e Serena Fronzi, che avevano tenuto aperto il loro ristorante a Pieve Torina – tra le poche attività aperte all'interno del cratere del sisma – per fornire i pasti ai vigili del fuoco e alle altre forze della protezione civile impegnate nella messa in sicurezza dei borghi. Duecento pasti giornalieri che però lo Stato ha ritenuto di non dover pagare, costringendo le titolari – come riporta La Stampa – a minacciare la chiusura del locale. Dopo l'appello lanciato sui social, è arrivato solo un primo versamento.

La deputata marchigiana Beatrice Brignone (Possibile) denuncia il rimpallo di responsabilità: “Domenica arriveranno le magliette gialle nelle zone del terremoto, avverte il segretario del PD, già presidente del Consiglio mentre il Centro Italia si sbriciolava tra scosse senza fine. Intanto sono passati mesi nell’immobilità. Ma, di grazia, chi sarebbe al governo del Paese e delle regioni colpite? La Raggi anche lì, forse? Colpa sua le casette che non ci sono? Le aziende che hanno chiuso? I ristoranti, gli alberghi, i fornitori che non vengono pagati e che sono sull’orlo del fallimento? Le case da demolire cristallizzate in un limbo senza fine? I fondi annunciati di cui non si è visto un euro? Le famiglie che dopo infiniti traslochi vengono separate perché arriva la stagione estiva e negli alberghi della costa non possono più stare? Gli animali lasciati morire al freddo? I centri storici ancora blindati? I sopralluoghi sbagliati? Le pratiche perse? Gli ospedali crollati? Le strade dopo 9 mesi ancora inagibili? Di chi è esattamente la responsabilità?”.