Wirtschaft | Stipendi

Cinema, un piccolo aumento

Cresce di 20 euro lordi il salario per le maestranze dell’audiovisivo, una categoria che include 4.000 lavoratori in regione. Firmato l’accordo nazionale.
Set in Alto Adige, film commission, cinema
Foto: @Martin Rattini

Un incremento medio di 20 euro lordi al mese per ciascun lavoratore. È il risultato del rinnovo contrattuale per i dipendenti delle imprese dell’audiovisivo in Italia firmato da Cna, Confederazione nazionale artigianato, e dalle categorie dei sindacati confederali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil. 

La novità resa nota dalla sezione cinema e audiovisivo della Cna del Trentino Alto Adige si applica al personale di 12.000 imprese italiane, in un comparto che nella stessa provincia di Bolzano ha dato segni di vitalità e crescita. La piattaforma, informa l’associazione, scade il 18 gennaio 2021 e recepisce integralmente gli strumenti della bilateralità confederale del settore artigiano (che riguardano Ebna, l’ente bilaterale nazionale, e l’Fsba, fondo di solidarietà, nonché la sanità integrativa offerta da San.Arti) e le intese dell’accordo interconfederale sulla riforma dei contratti del 23 novembre 2016.

 

 

Gli aumenti concordati, prosegue la Cna regionale, decorrono dal primo gennaio 2020. In assenza di dati precisi sul numero dei beneficiari del rinnovo, l’associazione stima che possa coinvolgere circa 4.000 lavoratori sui quasi 7.000 totali del settore. Nel 2018 sono stati 3.500 in Trentino e 3.200 in Alto Adige, segno che gli investimenti delle rispettive Film commission provinciali (di Alto Adige e Trentino) hanno creato un certo indotto. Il numero dei dipendenti resta comunque variabile vista l’interconnessione tra le imprese locali e le produzioni nazionali e internazionali che interessano il territorio per la realizzazone di film, serie tv e documentari.

Soddisfatta dunque la sezione cinema della Confederazione: “Ci viene riconosciuta la piena rappresentanza delle imprese di un settore che ha particolarmente bisogno di poter contare su un sistema di relazioni sindacali sempre più prossimo ai bisogni delle imprese”.