Politik | Innsbruck 2026

Giochi con punto di domanda

Innsbruck e Land Tirol presentano il quesito referendario per la candidatura alle Olimpiadi invernali 2026: critiche le opposizioni – e il Sudtirolo sparisce dalla mappa.
Innsbruck Tirol 2026
Foto: alpenmag.de

Lunedì, 14 agosto, il Landeshauptmann del Tirolo Günther Platter (ÖVP) e la sindaca di Innsbruck Christine Oppitz-Plörer (Für Innsbruck) hanno presentato il quesito per il referendum – che si terrà il prossimo 15 ottobre in concomitanza con le elezioni politiche – sulla candidatura del Land Tirol e della sua capitale a ospitare i Giochi olimpici invernali del 2026. Platter e Oppitz-Plörer voteranno “sì” convintamente, pur senza dare indicazioni di voto. “Saranno le nostre Olimpiadi, con le nostre regole” sottolinea Platter citando lo studio di fattibilità: no a nuovi impianti sportivi, bensì riutilizzo delle strutture esistenti – anche risultassero al di sotto delle capacità prescritte – per un “green event” all'insegna del motto “weniger ist mehr”, senza pesare sui contribuenti, tantomeno con aumenti incontrollati dei costi di realizzazione.

Soll das Land Tirol ein selbstbewusstes Angebot für nachhaltige, regional angepasste sowie wirtschaftlich und ökologisch vertretbare Olympische und Paralympische Winterspiele Innsbruck-Tirol 2026 legen?“ (“Dovrebbe il Land Tirolo presentare una candidatura responsabile e sostenibile per le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Innsbruck-Tirolo 2026, che siano adeguate alla regionalità nonché sostenibili dal punto di vista economico e ambientale?”)

Da venerdì partirà la campagna elettorale vera e propria, con un “roadshow” per informare su una candidatura dalle ottime chance di riuscita, come lasciato intendere dal presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) Thomas Bach. Il segretario generale del Comitato olimpico austriaco, Peter Mennel, valuta per Innsbruck oltre il 50% di probabilità di ottenere per la terza volta lo svolgimento delle Olimpiadi, dopo le edizioni del 1964 e 1976. Se a ottobre prevarranno i sì, il Tirolo potrebbe vantare “un modello di Olimpiadi senza megalomanie”.

La sicurezza costa

Non mancano però le osservazioni critiche. Come riporta der Standard, il villaggio olimpico dovrebbe essere realizzato nell'areale della Frachtenbahnhof, di proprietà delle ferrovie austriache ÖBB, che però necessitano di quei terreni nell'ambito dei lavori di costruzione del tunnel di base del Brennero. Dubbi anche sui costi: per la sicurezza – materia di competenza dello Stato – sono preventivati 40 milioni di euro, ma il quotidiano di Vienna osserva che i costi per garantire la sicurezza dei giochi invernali di Vancouver 2010 arrivarono a 600 milioni di euro.

Presi per il naso

Non si sono fatte attendere nemmeno le reazioni delle altre forze politiche. La FPÖ approva la candidatura – evidentemente già nell'ottica, a livello nazionale, di un accordo di governo con la “Neue Volkspartei” del candidato cancelliere Sebastian Kurz – ma non dà indicazioni di voto. Lo stesso farà la SPÖ, anch'essa favorevole ai giochi, pur giudicando il quesito referendario troppo pro-olimpiadi. “Una penosa manipolazione – scrive invece il partito di opposizione Liste Fritz – che attraverso parole come consapevole, sostenibile, regionale, economico ed ecologico, prende per scemi i cittadini tirolesi”: troppe cose sarebbero ancora da chiarire, dal villaggio olimpico ai costi per la sicurezza. Critiche arrivano anche ai Verdi, che siedono con la Volkspartei al governo del Land. Dal canto loro, gli ecologisti scelgono la cautela, dichiarandosi “costruttivamente scettici” e per la libertà di voto.

E il Sudtirolo dov'è?

Nessuna traccia, infine, dell'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino alla presentazione di lunedì a Innsbruck, nonostante la promessa di ospitare alcune gare olimpiche al Palaonda di Bolzano, all'Arena Ritten di Collalbo e alla Südtirol Arena di biathlon ad Anterselva. Unica località fuori dai confini del Land Tirolo a essere citata come possibile sede olimpica è la bavarese Inzell, in Germania. Nulla da temere, secondo l'assessora provinciale allo sport Martha Stocker: “Le nostre strutture sono già state verificate, ora dobbiamo solo attendere il verdetto degli elettori tirolesi. Se si esprimeranno a maggioranza per il sì, vedo la possibilità per il Sudtirolo di partecipare a questo grande evento sportivo” spiega l'assessora alla Tageszeitung.