Gesellschaft | Rassegna stampa

Lavoro in crisi, lavoro poco equo

Dalle inaccettabili differenze di genere in fatto di stipendi, ai tagli nel settore telefonia. Passando per le agitazioni in casa Sasa

La Dolomiten sceglie un’apertura del giornale in controtendenza, dando visibilità a uno studio Astat che sottolinea le differenze di genere anche in fatto di stipendi (“Frauen verdienen um 17 Prozent weniger als Männer”) e approfondendo il tema nelle pagine interne con Ulrike Oberhammer, presidente della commissione Pari opportunità della Provincia. Ma il lavoro fa notizia un po’ su tutta la stampa locale. L’Alto Adige apre l’edizione odierna con le agitazioni sindacali in arrivo a maggio alla Sasa (“La Sasa all’ultima fermata”), cui fanno eco il Corriere (“Sasa, i dipendenti in rivolta”), Tageszeitung (“Ausgebrannte Busfahrer”) e Dolomiten (“Im Clinch mit der Sasa-Spitze”). I motivi del contendere? Il mancato coinvolgimento delle rappresentanze sindacali nei casi di tagli al personale e ai servizi, il nuovo codice etico, i permessi non smaltiti sono solo tre tra i tanti. Ma notizie ancora peggiori si leggono nelle pagine economiche dell’Alto Adige, che riporta le difficoltà nel settore della telefonia locale. Ecco l’incipit dell’articolo firmato da Massimiliano Bona su Telecom: “Due anni di contratto di solidarietà per tutti i reparti (fatta eccezione solo per i tecnici), la timbratura del cartellino direttamente al pc (il che significa arrivare al lavoro almeno 5-10 minuti prima), la geolocalizzazione per le auto di servizio, la soppressione della sede trentina del 187 entro il 2014 e nuovi orari (più pesanti) per coloro che curano il servizio alla clientela: sono questi alcuni dei punti chiave del nuovo contratto per i dipendenti Telecom”. Ma anche la Vodafone non se la passa meglio e il negozio di piazza Walther con i suoi quattro dipendenti è a rischio.